In un tempo molto lontano alcuni popoli veneravano i “VENTI”
Ad alcuni oggi il vento, inteso come evento atmosferico, reca disturbo, non sono molti ad amarlo, ma in realtà il vento o meglio i venti sono delle vere e proprie energie creatrici.
Basti solo pensare come la tecnologia al giorno d’oggi stia sfruttando questo elemento, non che in passato non sia stato fatto se pensiamo ai mulini a vento, dunque parliamo comunque di un’energia libera e creatrice.
Sembra che alcuni popoli, in particolare quelli del nord Europa li avessero identificati come divinità, con tanto di personalità e dunque venivano a sua volta venerati e pregati.
Proprio nell’epoca romana durante le svariate conquiste, si narra di questi popoli, Gli sotrici romani ad esempio ne portano delle testimonianze e come molti sanno i Romani erano abbastanza influenzabili dagli svariati dei di altre culture e come per il dio Mitra anche questi dei vennero assorbiti e si crearono delle vere e proprie sette con tanto di sacerdoti al seguito.
Ma noi stasera più che una ricerca storica vi propponiamo un vero e proprio vademecum dei “VENTI”, certo non per creare sette ma come tutti gli elementi devono essere rispettati ma in particolar modo conosciuti in profondità, forse alcuni cambiano atteggiamento nei confronti di questo elemento.
I venti principali sono quattro con nomi e significati ben distinti, partiamo con l’elencarli e spiegarli nel dettaglio.
Il primo vento si chiama “NOTO” detto anche il vento di mezzodì, il vento del Sud che a quei tempi (e non come adesso che alcuni lo attribuiscono all’est) era visto come il vento dell’umido, della pioggia e del nebuloso, era anche attribuito come il vento dominatore e responsabile della crescita delle piante e delle svariate erbe.
Il vento del Sud è caldo e umido ed è colui che porta le piogge rigeneratrici ma anche distruttrici, questo vento era evocato dai sacerdoti o sacerdotesse per far si che si regolasse bene la dose di pioggia e umidità per un ottimo raccolto.
Era anche abbinato al Topo, piccolo signore e custode dei raccolti, oggi è visto come un infestatore ma a quei tempi era visto come un piccolo saggio, capace di scegliere e di riconoscere il cibo e l’acqua avariata, alcuni navigatori li portavano con se poichè in caso di naufragio essi sapevano ritrovare la terra.
Il periodo in cui era venerato andava dal 21 giugno al 20 settembre (trasportandolo sul nostro calendario).
Il secondo vento era chiamato “BOREA” , il purificatore per eccellenza e che dimorava nelle terre del Nord, visto come il violento colui che toglie le nuvole.
Custode del regno animale ma anche custode della mente umana e dei ricordi, colui che con il freddo conservava la storia della vita, visto dunque anche come il rischiaratore delle menti.
Nelle isole Britanniche era associato al Bue Selvatico (l’auroch), animale di grande importanza per quei popoli anche per il sostentamento alimentare che portava sacrificandosi.
Il periodo in cui era venerato andava dal 22 dicembre al 22 marzo, colui che annunciava l’inverno ma custodiva la primavera.
Il terzo vento era chiamato “ZEFIRO”, colui che regna nei territori d’occidente, signore dell’ovest, portatore della primavera e chiamato anche Vento dei Fiori o Vento Leggero.
Visto come il custode della saggiezza antica era associato al Gufo, secondo di questi popoli questo animale era saggio e antico e visto come un custode dell’alto sapere.
Custode del Regno Minerale, lui che ha creato tutti i minerali esistenti e ha raffreddato le rocce dando loro poteri e forme.
Il periodo in cui veniva venerato andava dal 22 settembre al 21 dicembre.
Infine ma non per ultimo il quarto vento, chiamato “EURO”, signore delle terre d’oriente che dimorava nei territori dell’Est, colui che portava le nuvole ma anche la pioggia e dunque l’acqua per rifornire i pozzi in cui uomini e bestiame traevano giovamento, l’acqua pulita e che portava la vita.
Custode della specie umana, colui che la preserva e conserva la vita umana sotto tutti i punti di vista, chiamato anche vento dell’anima e della rigenerazione dello spirito.
L’animale abbinato a EURO è il Falco, nobile dominatore dell’aria ma allo stesso tempo si diceva che era anche l’incarnazione di alcune persone, visto come pura anima e puro spirito.
Il periodo in cui era venerato questo vento andava dal 21 marzo al 20 giugno.
Spiegato questo che a mio parere è decisamente importante, vi trascrivo un’invocazione che veniva effettuata quasi tutti i giorni, per questi popoli era fondamentale salutare coloro che decidevano le sorti delle loro terre.
L’invocazione recitava così e per ogni vento si giravano verso le rispettive direzioni.
EURUS AD AURORAM, NABAHAEQUE REGNA RECESSIT, PERFIDAQUE RADIIS FUGA;
SUBDITA MATUTINIS! VESPER ET OCCIDUO, QUAE LITTORA SOLE, TEMPESCUNT, PROXIMANA SUNT ZEPHYRO SCYTIAM SEPTEMQUE TRIONES HORRIFER,
INVASIT BOREAS CONTRARIA TELLUS, NUBIBUS ASSIDUIS PLUVIOQUE MADESCIT AB AUSTRO.
Vi era anche un invocazione più corta che recitava così:
A SUMMO BOREAS, NOTUS IMO SPIRAT OLYMPO, OCCASUM INDESIT ZEPHYRUS, VEBIT EURUS AB ORTU.
Fonte: http://cantinadelrustico.overblog.com/
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