V.I.T.R.I.O.L. (l’Artigliatore)
Vito Ditaranto ha scritto un romanzo che assomiglia più ad un saggio sull’esoterismo che ad un romanzo vero e proprio. Normalmente non leggo i romanzi ma qui ho trovato molte informazioni interessanti, riguardo alla cabala e agli antichi scrittori, che mi hanno catturato l’attenzione. In questo modo ho potuto unire l’utile al dilettevole e devo dire che questa cosa capita raramente.
La storia parla di uno studioso della Cabala Ebraica che alloggia in una camera d’albergo a Venezia e sta preparando una specie di testamento, visto che essendo molto malato è prossimo alla morte, dove verranno trascritti tutti i suoi segreti e tutte le “formule magiche” che ha imparato ad utilizzare in tantissimi anni di studio della Cabala. Purtroppo Joshua (il protagonista) incontra lungo il suo cammino, un “demone” che viene riconosciuto solo verso la fine del racconto, che farà di tutto per mettergli i bastoni fra le ruote. Questa entità che si dimostrerà anche piuttosto “materiale” e non solo “spirituale”, lentamente ma inesorabilmente diventerà sempre più pressante ed insistente fino a far cadere il protagonista in una paranoia totale, che l’autore riesce magistralmente a far percepire anche al lettore.
Il racconto mi è piaciuto parecchio, nonostante sia raccontato in terza persona (in terza persona è difficile immedesimarsi) e nonostante le note siano scritte con caratteri microscopici (ho dovuto usare gli occhiali da lettura), la suspense aumenta vertiginosamente, pagina dopo pagina ed è difficile interrompere la lettura.
Ho trovato originale l’idea di mettere Vito Ditaranto stesso, con il suo nome e cognome, come amico del protagonista (questa cosa mi ha fatto sorridere) e ho anche apprezzato molto la descrizione dei personaggi e dei luoghi in cui si svolge il tutto ma, nonostante i colpi utilizzare uno di di scena siano presenti in gran quantità, ho sentito la mancanza di quel “qualcosa” che è difficile spiegare a parole, quella “scintilla” che fa meravigliare quando ci si trova davanti un capolavoro…faccio un esempio per spiegarmi meglio: leggendo questo libro ho avuto la sensazione di sentire una bella canzone (indubbiamente) che però non ha il ritornello…
Comunque rimane sicuramente una lettura piacevole, coinvolgente ed originale che ho apprezzato e che consiglio a chi è interessato all’esoterismo e vuole rilassarsi un po’ con un thriller enigmatico alla Sherlock Holmes (ma senza omicidi…).
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Blackstar (09/05/2016)
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