Secondo la maggior parte delle fonti il Poltergeist di Enfield fu il caso di attività paranormale, accaduto tra l’Agosto 1977 e il Settembre 1978 nell’omonima cittadina a nord di Londra, Inghilterra, più documentato e controverso della storia dei fenomeni registrati.
Per tentare di fare chiarezza, in questo articolo partiremo col prendere in esame il film di recente uscita The Conjuring: Il Caso Enfield, fino ad arrivare a scindere la realtà dei fatti da ciò che viene presentato sul grande schermo.
LA TRAMA
Il film nello specifico racconta di come i coniugi Ed e Lorraine Warren, già protagonisti del primo The Conjuring: l’Evocazione, riescono ad aiutare Peggy Hodgson e i suoi quattro figli a liberarsi di un demone, inizialmente nascosto dietro il fantasma di Mr. Bill Wilkins, che per tutto il film sembra essere l’unico responsabile del fenomeno soprannaturale, quando nessun altro credeva alla loro storia, se non alcuni studiosi, interessati al poltergeist.
Questa la trama in breve. Ora scomporremo la pellicola nelle sue parti distinte, per tracciare il quadro di come la produzione sia giunta a presentare questo risultato.
Di seguito viene riportata la cronaca degli avvenimenti a casa Hodgson.
LA STORIA
La controversa storia del poltergeist di Enfield ha inizio il 30 agosto del 1977. La famiglia Hodgson, composta da Peggy e dai suoi quattro figli (Margaret, Janet, Pete e Billy) vive all’interno della casa popolare al 284 di Green Street, ad Enfield.
È in quella sera che la piccola Janet (11 anni) dice alla mamma che il suo letto sobbalza. Peggy non dà peso alla cosa, ma Janet e il fratellino restano svegli per buona parte della notte.
La notte successiva, 31 agosto, Janet ed il fratello Pete (10 anni) non riescono a dormire a causa di alcuni rumori. Giunta nella stanza, Peggy non sente nulla e, pensando a dei capricci, invita i bambini a smettere di giocare. Nel momento in cui spegne la luce, però, la stessa Peggy inizia a sentire i rumori, descritti come i passi di qualcuno che trascina le pantofole.
Peggy si mette a sedere sul letto per cercare di tranquillizzare i figli. Pochi minuti dopo una pesante cassettiera di rovere, posta in un angolo delle stanza, si muove. Peggy la spinge al suo posto, ma il mobile si muove nuovamente fin quasi a bloccare la porta. Quando Peggy prova a rimetterla al suo posto, questa non si sposta di un centimetro. A quel punto iniziano dei violenti colpi alle pareti, una sorta di incessante bussare (successivamente classificato come “rap” da rapping, bussare).
IL SOPRALLUOGO DELLA POLIZIA
Peggy, spaventata, prende i bambini e corre a casa dei vicini,Vice Peggy Nottingham. Vic, un uomo grande e grosso, temendo un’intrusione da parte dei ladri, ispeziona la casa degli Hodgson. Non trova nessuno in casa, ma sente i colpi provenire dalle pareti e, allarmato, chiama la polizia.
Intervengono due agenti che, pur sentendo gli stessi rumori, non trovano niente di insolito all’interno della casa. Tuttavia uno degli agenti, Carolyn Heeps, rilascia una dichiarazione ufficiale nella quale racconta di aver visto una sedia muoversi da sola.
L’INTERVENTO DELLA STAMPA
Nei giorni successivi Peggy Hodgson, terrorizzata dall’intensificarsi dei fenomeni, contatta preti, medium e stampa. Due giornalisti del Daily Mirror, il reporter Douglas Bencee il fotografo Graham Morris, accorrono sul posto. Durante la loro visita non succede nulla, ma quando i due lasciano la casa i rumori riprendono, più forti di prima. Graham Morris rientra immediatamente per cercare di fotografare alcuni mattoncini Lego che fluttuano nell’aria, ma viene colpito sulla fronte, a poca distanza dall’occhio, da uno di questi.
GLI STUDI DELLA SOCIETY FOR PSYCHICAL RESEARCH
Viene richiesto l’ausilio della Society for Psychical Research (SPR). Ad intervenire sul posto è Maurice Grosse che per sei mesi documenta un crescendo dell’orrore attorno alla piccola Janet. Dopo pochi giorni di permanenza, Grosse assiste alla levitazione di mattoncini Lego, biglie ed altri giocattoli, che una volta caduti a terra si rivelano bollenti (caratteristica tipica dei casi di poltergeist). Un altro fenomeno insolito di cui Grosse è testimone è il fatto che le biglie, una volta atterrate, non rimbalzino.
Il 12 settembre Grosse viene raggiunto da Guy Playfair, altro membro della SPR.
I due investigatori sentono e registrano il bussare riferito da Peggy e dalla sua famiglia e raccontano che, se ci si avvicina alla presunta fonte del rumore, questo si sposta man mano, come provenisse da più parti contemporaneamente. Assistono a fenomeni crescenti fino a raccontare di divani che galleggiano nell’aria e latrati di cani provenienti da stanze vuote.
Un giorno Maurice Grosse ed il vicino Vic sentono delle urla strazianti e si precipitano all’esterno della casa, dove trovano Margaret, la sorella maggiore di Janet, in lacrime in piedi in una posizione anomala sulle scale. La ragazza urla “I can’t move! It’s holding my leg!” (Non riesco a muovermi, mi trattiene per la gamba). Entrambi gli uomini prendono saldamente la gamba della piccola Margaret, per tentare di muoverla, riuscendoci solo con estremo sforzo.
IL CRESCENDO DEL DICEMBRE 1977
Janet inizia ad essere scoperta e spintonata durante il sonno. Una sera Grosse e Playfair rimuovono tutti gli oggetti presenti nella camera di Janet per vedere cosa sarebbe successo se nella stanza non ci fosse stato niente. Quella stessa notte vengono svegliati da un frastuono inquietante per scoprire che, in un’altra stanza al piano superiore, un camino è stato completamente staccato dal muro in cui era incassato. Siamo al 15 dicembre, Janet ha il suo primo ciclo.
Nel dicembre 1977 vengono riportati i fenomeni di levitazione. Anche se le numerose fotografie scattate a distanza dai due ricercatori della SPR vengono etichettate come prova di una messinscena (il corpo di Janet è in tensione, come durante un salto), due differenti testimoni raccontano di aver visto levitare la ragazzina ed alcuni giocattoli attraverso la finestra.
Una sera Janet, a letto nella stessa camera con Margaret e la madre, si sente afferrare per un braccio da mani gelide e tirare fuori dal letto, viene trascinata verso la porta che si apre da sola e percorre mezza rampa di scale a testa in avanti prima di essere fermata da Grosse e Playfair.
LA VOCE DI BILL
È ancora nel dicembre 1977 che Maurice Grosse decide di sfidare il poltergeist a parlare. Nel giro di poco tempo una voce rauca e gutturale, simile a quella di uomo anziano ma proveniente da Janet, inizia a dialogare con i presenti. Tra le varie identità assunte dalla voce, vi è quella di Bill Wilkins, un tempo inquilino della casa di Green Street. “Sono diventato cieco, poi ho avuto un’emorragia, mi sono addormentato e sono morto su una sedia in un angolo al piano di sotto”, dice la voce di Bill. A distanza di poche settimane Terry Wilkins, figlio di Bill, conferma la veridicità dei fatti.
La stessa voce – che secondo alcuni scienziati può essere prodotta con estremo sforzo dalle false corde vocali – inizia ad uscire anche dal corpo di Margaret. Prima di allora le due bambine sapevano che Bill era morto in quella casa, ma ignoravano totalmente le circostanze della morte.
Dopo aver stilato un breve resoconto riguardante le manifestazioni di quel periodo, documentate da Maurice Grosse e dai suoi colleghi, nella parte seguente vedremo come è stato inserito il ruolo dei coniugi Warren all’interno della pellicola.
Una breve premessa nei confronti dei Warren è d’obbligo, poiché si tratta di due demonologi realmente esistiti, che hanno indagato in prima persona e partecipato attivamente alla risoluzione di molti dei casi riferiti da diverse vittime, incluso il famoso, o famigerato, fenomeno, che ha sconvolto la famiglia Lutz a Amityville, tra i quali, però, non compare il caso, che stiamo analizzando, se non per un visita veloce a casa Hodgson della durata di un giorno.
Edward Warren Miney (Bridgeport, 7 settembre 1926 – Monroe, 23 agosto 2006) e Lorraine Rita Moran (Bridgeport, 31 gennaio 1927) sono due demonologi e ricercatori del paranormale statunitensi.
Insieme hanno fondato nel 1952 la New England Society for Psychic Research e un museo sull’occulto. Hanno scritto numerosi libri sul paranormale e indagato su molti casi legati a presunte manifestazioni sovrannaturali, tra i quali quello sulla casa infestata di Amityville.
COINVOLGIMENTO DEI CONIUGI ED E LORRAINE WARREN
Dal settembre ’77 al luglio ’78 vengono interpellati numerosi medium, tra i quali anche Ed e Lorraine Warren, ma ognuno racconta una differente visione della storia.
C’è chi tira in ballo la figlia ventiquattrenne di Maurice Grosse, morta nel 1976, chi racconta le vite precedenti di Janet e chi riferisce di entità malevole presenti nella casa. Tutti, però, sembrano essere d’accordo sulla veridicità degli avvenimenti.
Ed e Lorraine Warren, protagonisti della pellicola, in realtà si trattengono solo un giorno nella casa di Green Street. Lorraine Warren dichiara di aver visto personalmente Janet e Margaret levitare e di aver visto Janet sparire di fronte ai suoi occhi per poi riapparire in una scatola per fusibili di grosse dimensioni, in una posa innaturale e contorta. I Warren ed i ricercatori della SPR tentano di riprodurre la stessa posizione assunta da Janet all’interno di quello spazio angusto, senza riuscirci.
Ecco, dunque, che, mettendo insieme i pezzi del puzzle, tutto comincia a diventare più chiaro. I coniugi Warren non sono i protagonisti del caso, pur avendo contribuito alle indagini con la loro versione dei fatti, al contrario di quello che il franchise The Conjuring ci tiene a mostrarci sul grande schermo.
Ora manca solo una componente fondamentale, ovvero il Grande Oscuro, che, a parte alcune apparizioni, in cui veste l’abito da suora, rimane celato fino alla fine.
Di chi si tratta? Dopo aver cercato in lungo e in largo, di seguito trascriviamo il ritratto della presenza infernale, che aleggia sullo sfondo e non è inventato di sana pianta dalla produzione, bensì ha un nome ben preciso e una sua rappresentazione.
COINVOLGIMENTO DEL DEMONE VALAK
Se non si conosce nulla della vera e propria indagine di Enfield, si deve sapere che nell’adattamento cinematografico del famoso caso la produzione si è presa qualche libertà. Quella più evidente è l’introduzione al demone Valak.
Si scopre che Valak è, infatti, un vero demone, uno che i creatori del franchising The Conjuring hanno aggiunto nel mix come un modo, per collegare insieme le storie di Enfield e Amityville.
Mentre è vero che i Warren hanno di fatto indagato sul caso di Amityville, ed è anche vero che hanno trascorso alcuni giorni a Enfield per incontrare gli investigatori effettivi del Poltergeist, per quanto sappiamo nessuno di questi casi ha qualcosa a che fare con Valak nella vita reale.
Chi, esattamente, era questo demone, e perché era vestito come una suora?
Secondo laguida dell’evocatore di demoni, Lemegeton Clavicula Salomonis, un grimorio del XVII secolo, una sorta di pagine gialle dell’inferno, Valak (o Ualac, Valac, Valax, Viganò, Valic, Volac) è nientemeno che il Grande Presidente dell’Inferno (Marchese dei Serpenti).
In generale, egli è il migliore (il più figo) nel mondo dei demoni. Spesso raffigurato a cavallo di un drago a due teste al comando di 30 legioni di demoni, egli assume il volto di un bambino piccolo con le ali, che, a parer mio, sarebbe stato molto più terrificante del dipinto del cadavere di una suora.
Le abilità di Valak vanno molto oltre il far fluttuare pezzi di Lego intorno alla camera e il far ruotare crocifissi. Ancora oggi è spesso invocato dai praticanti magici, che stanno cercando di trovare vere risposte dei tesori nascosti. Egli è anche conosciuto come un essere abbastanza forte e non si oppone a condividere la sua forza verso coloro, che sono degni di invocarlo.
Non siete degni? Bene, allora non vorrei essere in voi, perché Valak probabilmente rovinerà la vostra vita, il che accade molto più lentamente di quanto non faccia nei film.
Cosa ha a che fare Valak con Amityville, Enfield e i Warren? Niente.
James Wan, regista del film, dice che ha inserito il demone come una premonizione per il caso di Poltergeist di Enfield, senza alcuna relazione con l’attività paranormale registrata al 112 Ocean Avenue.
”Non ha assolutamente niente a che fare con Amityville” ha detto ai giornalisti.
Molto probabilmente, il demone è stato introdotto come un modo tutto originale in The Conjuring per unire insieme i casi di Amityville ed Enfield in maniera semi-coesa, poiché i diritti di The Amityville Horror sono di proprietà di un’altra società, rendendo qualsiasi connessione popolare al libro di Jay Anson o al film horror basato su di esso.
Ma la domanda più grande di tutte: perché Valak ci viene presentato come una rappresentazione di Marilyn Manson di fine anni 90?
Per questo potete ringraziare James Wan e la vissuta Lorraine Warren. Mentre il nome del Grande Cattivo era stato deciso fin dall’inizio nel processo, Wan ancora non aveva stabilito l’aspetto effettivo del demone fino alla 11° ora. Mentre parla con Lorraine un giorno, lei ha raccontato di aver incontrato una volta un vortice di turbine con una figura oscura e incappucciata al centro. Quel po’ di informazioni è stato tradotto nella suora demoniaca, che, che ci crediate o no, è stata aggiunta alla storia nel rifacimento della serie.
”Ho avuto una forte prospettiva su tutto il film, ma l’unica cosa su cui non ero abbastanza sicuro [era il disegno del personaggio del demone],” ha spiegato James Wan a io9. “Sentivo che ero ancora alla sua scoperta. E che ci crediate o no, ho sempre saputo che avrei girato le scene più volte. Così le avrei tenute in conto, perché speravo di scoprire come fosse quella cosa, nel momento in cui avrei messo insieme il film in post-produzione.”
Questo è quanto, infine. Dopo aver analizzato nel dettaglio le parti, che compongono il film basato sul caso Enfield, sta a voi trarre le vostre conclusioni. Questa ricerca vuole essere uno spunto di riflessione, per ricordarvi che il mondo non si presenta sempre come sembra e che, nonostante si tenti di trovare una spiegazione a tutti i fenomeni presenti intorno a noi, a volte non è possibile definire verità ciò che potrebbe non esserlo affatto, sebbene documentato nel dettaglio e dimostrato “senza ombra di dubbio”. Il dubbio è l’elemento essenziale, senza il quale non si può giungere alla Conoscenza.
FONTI:
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