La nostra concezione contemporanea di “tempo” è del tutto dissimile da quella che avevano gli antichi Padri della nostra terra.
Siamo soliti considerarlo come una somma di minuti, ore, anni e secoli che si susseguono ininterrottamente l’uno dopo l’altro. Gli diamo, pertanto, un andamento rettilineo e costante.
Il tempo è un insieme di forze e di materia, che unite allo spazio formano la quarta dimensione: quella nella quale viviamo tutti i giorni.
Quando tali forze diventano più sottili, entrano in campo i fenomeni psichici ed animici che gli antichi chiamavano con il termine “Acqua”, perché l’Acqua è plasmabile ed ha la capacità di “ricordare” gli accadimenti.
Nel rapportarsi alla Realtà, i nostri Padri, valutavano il tempo in base ai fenomeni ciclici della Natura; risalirono alla genesi del tempo e si accorsero che essa iniziava ad un certo punto della costituzione naturale. Misuravano il tempo nel campo delle forze più sottili, e secondo un processo ciclico, circolare, quindi, e non rettilineo.
Per gli antichi, come per tutti gli antichi popoli, il ciclo cosmico, (o celeste) era una realtà alla quale potevano fare un preciso riferimento:
• il giorno compreso tra il sorgere e il tramontare del sole;
• la notte individuata dalle posizioni stellari che si ripetono periodicamente;
• il sole che lungo il suo percorso sull’eclittica stabilisce la durata dell’anno.
Il tempo era un fenomeno celeste, analogamente trasferibile nel campo delle forze sottili.
Questi fenomeni erano intimamente connessi a tutto l’Io dell’Individuo, perché parte integrante del Tutto.
– L’Uomo poteva sperimentare e vivere nella sua interiorità le forze ed i principi direttivi che erano al di là dei confini fisici; tali fenomeni erano riflessi negli elementi universali. –
A tali forze diedero il nome di Dei, Angeli, principi Reali che scendono dal campo superiore, il Mentale, l’Aria, ove risiedono le Idee Archetipe, verso la sostanza della materia.
Ogni traiettoria celeste, espressione di una forza e di una influenza nascosta, diviene così elemento di studio per l’evoluzione di un’Era. Gli scienziati odierni si limitano a studiare la Materia, senza sapere tuttavia cosa sia realmente. La materia è una e una sola, ma ha seguito una sua metamorfosi.
Si è presentata sotto forma di Terra (materia sensibile), Acqua (processi energetici ed animici che la animano) e Aria (Mentale); un agente esterno ha poi operato profonde trasformazioni: il Fuoco (Spirito) che ne ha provocato la metamorfosi.
Questi sono componenti universali, non elementi prettamente fisici: è il sensibile in cui opera naturalmente la materia: l’Animico che sorregge tutta l’impalcatura della vita, il Mentale che comanda e fa sì che si possa animare la materia, e lo Spirito che dona essenza per fare in modo che tutto possa esistere.
Ecco quindi il numero tre, il trino, il tre volte Vivo, ed ancora il simbolo del Triskell. I druidi (come del resto tutti gli altri “sciamani” e sacerdoti del mondo antico) erano consapevoli che ad ogni manifestazione terrestre corrispondeva una realtà cosmica.
Così non osservavano i pianeti fisici nel loro complesso, bensì i principi animici, il Genio planetario, manifestazione ciclica dell’influenza cosmica.
Sirio
Ad esempio, è una stella molto importante perché attorno ad essa ruotano tutti gli avvenimenti che scandiscono le Ere. Sirio, infatti, è il collegamento fra questo Universo e la Fonte Prima della Vita: Dio, la Luce, il Motore Primo del Demiurgo. Attraverso questa stella trina possiamo impostare tutta l’evoluzione umana e la sua inevitabile caduta Infatti, sappiamo che un “ciclo” ha un suo inizio, ma anche una sua fine: fine che non è tale, poiché fa parte di un ciclo maggiore.
Fonte: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3928872037145369&id=100000678350235
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