Lo “stare come un palo” è utile per tanti motivi, tra i quali troviamo: acquietare i pensieri e ritrovare la pace interiore, aumentare le difese immunitarie, rinforzare la muscolatura, liberare i canali energetici, evitare dispersioni di energia ed aumentare la forza di volontà. In Cina è una pratica molto conosciuta ed è chiamata Zhàn Zhuāng. (站桩). È utile a tutti e va bene a tutte le età perché non ha controindicazioni. Di solito si preferisce praticare nei parchi o comunque all’aperto, possibilmente in mezzo alla natura. L’orario migliore sarebbe la mattina all’alba ma può andare bene a qualsiasi ora anche se non è consigliato farlo ne di notte e ne durante il brutto tempo.
La classica maniera di fare Zhàn Zhuāng è quella con: piedi paralleli a larghezza spallle (per un equilibrio strutturale senza tensione nelle gambe); ginocchia leggermente piegate e bacino rilassato (per distendere la zona lombare ed ottenere una maggior connessione con l’energia della Terra); spalle rilassate (che diventano pesanti e cadenti); scapole ben schiacciate ed “incastrate” nella struttura (per raddrizzare le vertebre dorsali); petto sgonfio (usando la respirazione inversa si porta l’energia interna nell’addome e la si toglie dal petto, essendo l’addome più adatto ad accumulare energia); mento un po’ in dentro con la nuca che spinge verso l’alto (per ottenere il raddrizzamento della zona cervicale e una maggior connessione con l’energia del Cielo); bocca chiusa e punta della lingua appoggiata sul palato subito dietro agli incisivi (per favorire lo scorrimento dell’energia interna nella piccola circolazione celeste che, per la medicina tradizionale cinese, sarebbe il percorso che l’energia fa nei vasi “concezione” e “governatore”). Per ottenere risultati migliori si deve immaginare che con le gambe si è in stretto contatto con la Terra come se avessimo delle lunghe e robuste radici e che con la parte superiore del corpo si è a contatto con il Cielo come se potessimo allungare il collo fino ad arrivare sopra le nuvole). Ho tralasciato volutamente le posizioni delle braccia e delle mani perché queste le spiegherò qua sotto nel dettaglio (cliccare sulle foto per vederle complete ed ingrandite).
Ecco le posizioni più utilizzate (un consiglio sulla durata dell’esercizio: se si vogliono utilizzare tutte le posizioni, ci si può stare dai 2 ai 10 minuti ciascuna, mentre se si sceglie una sola posizione, ci si può stare dai 10 ai 60 minuti):
1) Posizione di partenza (questa è la posizione più importante perché è la base per tutte le altre):

Questa posizione stimola il punto “riunione degli Yin” o “chakra della base” e ci mette in connessione con la Terra. Le dita delle mani puntano tutte in basso e non toccano le gambe (visualizzare dei raggi laser che escono dalle dita e vanno a conficcarsi nel terreno); i medi devono stare in linea con i femori e i gomiti tendono a staccarsi dal corpo espandendosi verso l’esterno, come d’altronde in tutte le altre posizioni.
2) Mani davanti all’addome:

Le braccia si alzano leggermente e le mani si mettono poco sotto l’ombelico per stimolare il “campo di cinabro inferiore” o “chakra ipogastrico”, distanti dall’addome, come se reggessimo una pancia enorme. Le dita della mano sx puntano simmetricamente verso le dita della mano dx ma senza toccarsi tra di loro, immaginando un filo di energia che collega ogni dito di una mano al suo corrispondente dell’altra mano. La distanza tra i medi è di circa 10 cm (le mani non devono toccare niente, sia in questa che in tutte le altre posizioni).
3) Mani davanti al petto:

Le braccia si alzano ancora, mantenendo l’arco che si era creato nella seconda posizione, fino a che le mani non sono davanti al petto, per stimolare il “campo di cinabro mediano” o “chakra del cuore” (si può fare anche con le mani ad altezza spalle). La posizione delle mani è la stessa della posizione precedente ma la distanza tra i medi diventa di circa 20 cm.
4) Mani davanti alla fronte:

Alzare ulteriormente le braccia fino a che le mani non sono davanti alla fronte, per stimolare il “campo di cinabro superiore” o “chakra del terzo occhio”. La posizione delle mani rimane invariata ma la distanza tra i medi si accorcia per tornare a circa 10 cm.
5) Mani sopra alla testa:

Sempre mantenendo l’arco con le braccia, mettere le mani sopra alla testa per stimolare il punto “cento riunioni” o “chakra della corona”. Questa è l’ultima posizione con le dita che si guardano vicendevolmente e la distanza tra i medi è sempre di circa 10 cm.
6) Raccogliere la pioggia:

L’arco delle braccia si apre e diventa una specie di “U” larga che permette di raccogliere l’energia del Cielo, che cade come se fosse pioggia. Il punto stimolato è il precedente ma adesso la nostra attenzione è rivolta al Cielo.
7) Energia in espansione:

Le braccia sono distese ai lati del corpo sul piano orizzontale ad altezza spalle con i palmi delle mani rivolti all’esterno, con le dita che puntano al Cielo (come se dovessimo fermare l’avanzata delle pareti laterali di una stanza delle torture). In questa fase dobbiamo porre l’attenzione principalmente sulla nostra energia interna che si espande, visualizzando che dal centro del nostro corpo va alla periferia facendo diventare la nostra aura più voluminosa, bianca e lucente.
8) Percepire il vapore:

Abbassare le braccia fino a mettere le mani, con i palmi verso il basso, come se fossero appoggiate a due tavolini ad altezza dei genitali, ad una distanza di circa 30 cm dai fianchi, con le punte delle dita che guardano all’esterno. Il punto che viene stimolato maggiormente è “riunione degli Yīn” o “chakra della base”. In questa posizione si raccoglie l’energia della Terra che sale verso l’alto come il vapore.
9) Ritorno alla posizione di partenza (vedere la prima posizione):

Alla fine di ogni serie di esercizi bisogna far scendere il Qì accumulato per evitare dei gran mal di testa. Io consiglio di chiudere gli occhi. Questa posizione serve per chiudere il cerchio…
Tutto nasce dalla Terra e alla Terra tutto ritorna!
Blackstar
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