Oggi mi sono svegliata con la voglia di raccontarVi il significato di Bene/Male in esoterismo.
Non è corretto, infatti, spiritualmente parlando, dire di essere un personaggio cosiddetto “buono” (o “cattivo), perché la vita è un caleidoscopio di figure, immagini e personaggi da interpretare di attimo in attimo, di situazione in situazione. Ma procediamo con ordine.
A tutti sarà capitato di accorgersi che nella vita si cambia, ovvero di dare risposte differenti a stessi stimoli, a seconda del contesto in cui tali situazioni si sono sviluppate e di voler spiegare quali ragioni abbiano portato a scegliere d’interpretare un dato personaggio, con uno specifico ruolo, in un particolare momento della propria esistenza. Ebbene è giusto così. Non esistono risposte univoche agli stimoli, lo sanno bene i Maestri Zen, dove il finale delle loro “storielle” spiazza sempre l’ascoltatore perché non è mai come ci si aspetta che sia.
Anche lo stesso Gesù fu caritatevole e misericordioso con i “peccatori” e forte, oserei dire duro con i Farisei, i maestri della Legge che lui definì in modo schietto e brutale “I Maestri del Nulla” ad indicare che essi erano solo capaci di recitare versi della Torah, ma poi si perdevano nei codici e codicilli dimenticando l’importanza della solidarietà e nella fattibilità nei confronti di chi soffre.
Gesù fu quindi un personaggio scomodo perché andava contro i dettami rigidi della Legge (in quanto le Leggi dovrebbero essere sempre promulgate per garantire la vita ed il rispetto delle persone e dei loro diritti di cittadino), che in verità non avevano senso come quello di onorare il sabato, con l’astensione dai lavori anche in presenza di ammalati ed emergenze di sorta.
Per tali motivi mi asterrei dal definire Gesù un personaggio “cattivo” sebbene lo sia stato nei confronti di Farisei e nullafacenti, sicuramente lo definirei un personaggio scomodo; basti pensare alla grande reazione di rabbia che Gesù ebbe nei confronti di coloro che mercanteggiavano presso il Tempio di Gerusalemme.
Si legge nel dizionario che è “buono” chi attua comportamenti buoni (quasi docili aggiungerei) sempre. Buono è ciò che è ritenuto il bene morale; essere uomo buono; di buona condotta, buona educazione, buona volontà da contrapporsi ad essere un poco di buono, ovvero una persona inaffidabile.
Gesù fu dunque un personaggio che si può definire essenzialmente buono per la nostra cultura attuale. Quello che sto cercando di dire è che per quanto uno possa essere “buono”, se è buono /cattivo sempre, in qualunque istante, sarà incapace di trasformarsi, di crescere, di plasmarsi a seconda dei problemi insorti (e qui il pensiero torna inesorabile al Gesù pieno di rabbia e/o disperazione del Getsemani) e tutto ciò genera Karma che andrà ad impattare prima o poi su una situazione in un particolare giorno dell’esistenza infinita sul responsabile che ha originato quel dato Karma o su uno o più esseri che “fortunati” loro lo ereditano.
Ecco dunque che esotericamente parlando Gesù è stato un illuminato perché ha accolto e lasciato andare lo sgomento contro Farisei e commercianti del Tempio e ancor più la disperazione nell’orto del Getsemani; si è lasciato andare accogliendo su se stesso le proprie paure e i sentimenti di collera e pietà. In questo senso Gesù è stato buono perché ha saputo trasformarsi a seconda dei contesti assumendo i significati di ciò che stava facendo. Non si è tirato indietro, affrontando tutto e le conseguenze del suo Essere “buono”.
Quindi anche chi è buono, può incorrere in momenti di collera ed è giusto così; il Bene/il Male sono gocce che condiscono la vita di ognuno; è facile pensare di essere buoni, perché si dimentica quell’episodio in cui si è stati arrabbiati per qualcosa. Lasciare andare andare la rabbia, in verità, è bene perché non si può essere sempre remissivi, nemmeno e soprattutto ermeticamente parlando.
La domanda dunque che ognuno dovrebbe farsi è non tanto se si è buoni/cattivi, quanto piuttosto “Quanto sono Buono/Cattivo?” A voi la risposta.
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