Il Principio Primario Lunare
I “principi primari” sono esistiti fin dall’inizio cioè, si può dire, che siano una parte preesistente ed originaria della Creazione. Secondo la concezione della filosofia ermetica le tracce di questa “dottrina” si perdono nella notte dei tempi, come per gli archetipi che, secondo le tesi della psicologia junghiana, sono un qualcosa di immanente e non un’ideazione dell’uomo. In sostanza l’uomo dispone di modelli psichici basilari innati, ossia, con la nascita, l’Anima scivola in un determinato tessuto di modelli comportamentali. I dieci principi primari utilizzati nella filosofia ermetica sono, ancora più degli archetipi e degli elementi, sostanzialmente e “fisicamente” partecipi di tutto, anche delle vicende spirituali e mentali del nostro mondo.
La Luna è il principio primario femminile per eccellenza. Il tema del femminile lunare ha tracciato la storia mitologica e religiosa delle prime comunità complesse delineando simboli, rappresentazioni, raffigurazioni. Per l’uomo primitivo la Luna era «simbolo dell’essenza genuina della donna nel suo contrasto con l’essenza dell’uomo».
La dualità luna-sole ha permesso di codificare i due aspetti della personalità umana: il maschile ed il femminile, l’Eros e il Logos, dove Eros rappresenta il principio di relazione psichica che guida la personalità conscia della donna, mentre nell’uomo è l’inconscio ad essere collegato con l’Eros, ed il conscio segue la regola del Logos. Il simbolismo della Luna si oppone esattamente, è complementare ed equilibra quello del Sole. Il Sole è tutto Spirito, il principio maschile, e la Luna è tutta Anima, il principio femminile. Il Sole governa l’individuo e la Luna governa il collettivo, le folle e in generale i gruppi di persone. Priva di luce propria, la Luna semplicemente riflette la luce del Sole. In questo senso, il Sole è il principio attivo, o principio Yang, e la Luna il principio passivo o principio Yin.
Similmente, nelle culture orientali la dualità cosmica degli eventi viene espressa dall’alternanza ciclica di questi due principi complementari, formanti e discendenti dall’unità primigenia, principi di Yin e Yang per l’antica Cina, Ida e Pingala per l’India e così via. Il principio femminile «si rivela come una forza cieca, feconda e crudele, creativa e piena di tenerezza, e distruttrice».
Diversamente dal maschile che è singolo, chiaro e diretto, il femminile, il principio lunare è molteplice, complesso e mutevole, come le mutevoli fasi della Luna stessa. Le molte triplici dee della nostra tradizione occidentale descrivono il ciclo lunare e le tre facce, o età, del femminile. Dalla Tre Parche che filano la tela della vita, alle tre Graie e alle tre Gorgoni del mito di Perseo, alle tre Marie nel Vecchio Testamento e alle tre streghe di Macbeth, la triplicità è così incorporata nella mitologia del femminile che, persino oggi, le persone tendono a reagire con qualche trepidazione alla vista di tre donne insieme.
Il mito delle dee triplici riflette anche le fasi della Luna. La Luna Nuova nella sua fase crescente è rappresentata dalla cacciatrice Artemide o Diana, la dea vergine delle foreste, elusiva, misteriosa e fieramente indipendente, custode dei bambini e del parto. La dea della terra Demetra o Era rappresenta la fase matura della Luna Pienadella donna come madre, nutrice e protettrice. Questa è la fase socialmente riconosciuta del femminile, fertile e nutriente. La terza fase calante della Luna è rappresentata da Ecate, la donna saggia o la megera, le donne che hanno superato l’età fertile. Alla fine la Luna scompare del tutto nella fase più scura e terrificante del suo ciclo, personificata dalle dee che governano la vita e la morte stessa, come Lilith, distruttiva e vendicativa, o Persefone, che custodisce le chiavi delle porte dell’oltretomba e funge da guida alle anime dei morti.
Nella nostra cultura occidentale il principio femminile è stato messo da parte, tanto che la nostra concezione del femminile è frutto di stereotipi culturali nati in seno ad una civiltà patriarcale, che vede nel maschio forza e superiorità, e nella donna debolezza e inferiorità.
Ma, quanto centrale potrà forse essere in futuro il suo ruolo, lo possiamo intuire considerando l’impressionante rinascita che la Luna, con tutti i suoi aspetti, vive attualmente nella popolazione. Si potrebbe parlare addirittura di un boom della Luna, con il quale nessun altro principio primario è in grado di competere, nemmeno marginalmente. Anche se la tendenza riguarda attualmente soprattutto aspetti marginali della società, da queste avvisaglie si possono cogliere i segnali di un futuro “più femminile”. La tendenza verso la Luna è cominciata a vari livelli, certe volte anche molto spettacolari, come i viaggi degli astronauti verso il satellite della Terra. Ma ne fa parte anche l’uso di indicare sugli orologi, oltre all’orbita del Sole, anche le fasi lunari.
Oggi in agricoltura si ricomincia a piantare e raccogliere sempre più spesso tenendo presente il ciclo lunare, a tagliare la legna regolandosi sulle fasi della Luna e a prendere gli appuntamenti medici a seconda dell’influenza più o meno favorevole della Luna: si tratta solo dell’inizio di una rinnovata presa di coscienza degli effetti dei principi primari, dei quali il più importante è, appunto, la Luna. Ma che questo principio primario femminile sia considerato ora di gran lunga il più importante, ha anche a che fare con un bisogno di recupero, dopo anni di preferenza dei principi primari maschili.
Il legame luna-donna appare evidente soprattutto in relazione al mistero del ciclo mestruale, del sangue che sgorga da nessuna ferita e che si manifesta e si ripresenta ogni ventotto giorni, esattamente come la Luna. Ma questa connessione è ancora più manifesta nel secondo mistero femminile: la gestazione e il parto, dove la donna si gonfia (esattamente come la Luna) e genera una nuova vita umana. La donna è portatrice dell’unico sangue capace di purificare, di rigenerare spontaneamente l’individuo ma anche la collettività.
L’ormone da attribuire al principio lunare è l’estrogeno, il più femminile tra gli ormoni femminili. Tutti gli sforzi materni sono sotto la sua influenza, così come anche tutti gli sforzi tendenti a realizzare la maternità: per esempio la disponibilità a concedersi, la ricerca dell’unione, la sensazione di piacere ai genitali e il desiderio di concepire. L’estrogeno favorisce quel piacere che porta frutti. Nel regno animale si parlerebbe di “disponibilità all’accoppiamento”. L’orgasmo vaginale, che dipende dal partner, appartiene a questo principio. Allo stesso modo come il partecipare, il confidarsi e il lasciarsi guidare.
Ne fa parte tutto ciò che è morbido, impressionabile ed influenzabile. Lo stesso vale per la sessualità affettuosa, che è esigente soltanto nei riguardi del seme.
Mentre il principio di Venere diventa attivo per il piacere, la Luna reclama, per sé e per i figli che dovranno nascere, la sicurezza, la durata e la protezione. Insomma, la sua meta è comunque più il figlio che il partner, il quale, senza che ci siano cattive intenzioni, è più che altro il mezzo per ottenere il figlio. Il principio lunare vale sia per la madre che per il bambino, esso comprende psicologicamente sia la maturità, sia la regressione ed in generale la schiettezza.
Nel principio lunare regna, accanto a quella fertilità avvolgente, soprattutto l’esperienza soggettiva. Una certa dipendenza dall’umore è innegabile, e questa, a sua volta, risente dall’impronta del ciclo. La prima metà del ciclo, la fase estrogena “che può portare a qualcosa” in riferimento alla gravidanza, è marcatamente lunare. Anche il seno, per quanto concerne il suo aspetto nutriente che mira soprattutto al bambino donandogli nutrimento e forza, sottostà al principio della Luna. L’orientamento verso la fertilità e tutto ciò che è materno dipende dalla Luna.
II mito conosce come essere tipicamente lunare Selene, che diede cinquanta figlie ad Endimione e che simboleggia la forza che si rinnova continuamente e la fecondità della Natura. Il principio lunare è, d’altra parte, strettamente legato, in tutti i suoi processi, con la Natura ed il naturale. Così come, vista dalla nostra prospettiva terrestre la Luna cresce e decresce ritmicamente nel ciclo, è compito del principio lunare oscillare con il ritmo della vita ed essere legato con tutti i processi naturali, in special modo con la fertilità. Così la donna (in cui agisce prevalentemente il principio) lunare è la donna materna fertile, mentre la donna (in cui agisce prevalentemente il principio di) Venere è l’amante erotica, alla quale “capitano” i figli quasi incidentalmente.
Il simbolo del principio lunare è la coppa o la falce lunare, un simbolo del concepire, quindi tutto femminile.
Tra le espressioni problematiche del principio lunare ci sono gli sbalzi di umore, che troviamo già nella parola latina luna e con ancora maggiore evidenza nel francese luné (“di umore…”). L’inglese lunatic (“pazzo”) fa riferimento alla pazzia insita in questo principio, che ci è noto anche per i sonnambuli. Anche la carta della “Luna” nei Tarocchi evidenzia i pericoli nella parte oscura della Luna.
In generale troviamo infatti un’evidente dipendenza dagli umori. Questa si può naturalmente esprimere in maniera positiva, ma può anche manifestarsi nel sentirsi offesi, in cupa tetraggine fino ad arrivare a degenerare in allucinazioni funeste. la Luna governa i nostri umori, che tendono ad avere una vita propria, e sono mutevoli. Gli umori sono più forti di notte, siamo generalmente molto più suggestionabili, molto più intuitivi di notte. La Notte è misteriosa e temibile.
Sicuramente molti di noi hanno avuto l’esperienza di svegliarsi nel cuore della notte pieni di paura, sopraffatti e confusi, e soltanto quando la luce ritorna all’alba le cose ritornano chiare e dirette. Questo potrebbe essere un esempio di sperimentare la differenza tra i principi solare e lunare opposti, ma che si equilibrano reciprocamente. Notiamo infatti nelle corrispondenze planetarie, che la Luna è d’argento ed il Sole è d’oro.
Dal punto di vista fisico, la Luna governa i fluidi del corpo e il sistema linfatico, così come tutti i contenitori del corpo, ovvero lo stomaco, l’utero, la vescica e i seni. La Luna governa il cibo, e lo stomaco e i seni, come sopraccennato, sono connessi con l’essere nutriti e con il nutrire, il prendere e dare nutrimento. La Luna governa i frutti acquosi e i vegetali pallidi e rotondi, governa le creature notturne, mentre il Sole governa le creature diurne.
La Luna governa il passato, la nostra infanzia, i nostri istinti e modi di comportamento fondamentali, descrive di cosa abbiamo bisogno per sentirci sicuri, nutriti e protetti. La Luna in un tema natale descrive come abbiamo sperimentato nostra madre, come siamo stati nutriti, curati e alimentati. E, certamente, c’è una stretta connessione tra cibo e umore. Si sente abbastanza spesso qualcuno dire “ero così arrabbiato/sconvolto/depresso/solo che sono andato nel frigo e ho mangiato tutto quello c’era dentro”. C’è una connessione lunare molto forte con i disturbi alimentari, che hanno a che fare con il non aver visto i appagati i nostri bisogni, con il sentirsi emotivamente affamati e vulnerabili. Questo genere di problemi sono molto complessi perché operano dalle profondità istintuali che ci guidano.
Una Luna o principio lunare distorto si può manifestare in richieste infantili di attenzione o in tendenze e modi di comportamento regressivi e auto-distruttivi; o in una tendenza a sopraffare, un bisogno incontrollabile di vivere attraverso o per gli altri, e l’attivazione del “vampiro psichico” che lascia chiunque venga in contatto con quell’individuo prosciugato ed esaurito. Alla fine, ovviamente, tutti i bambini hanno la necessità di nutrire e consolidare la propria Luna. Solo allora siamo abbastanza sazi da fornire supporto emotivo agli altri. Sebbene questo sia un punto molto semplice, è abbastanza comune che ci affamiamo emotivamente in un modo o nell’altro, con il risultato di diventare emotivamente avidi, di auto-commiserarci ed essere pieni di risentimento. Ma la posizione della Luna nella nostra casa natale indica come possiamo imparare a nutrirci da soli per recuperare la nostra innata ricettività, apertura e sensibilità per noi stessi e per gli altri, e trovare un’amorevole e compassionevole riconnessione alla nostra natura istintiva e alle nostre Anime. Ciò che ci fa sentire nutriti e sicuri dipende unicamente dal segno nel quale cade la Luna, e che sarà molto diverso per persone diverse.
Ai livelli liberati, verso i quali il principio lunare può evolversi, troviamo un’alta sensibilità e capacità di immedesimarsi, partecipazione premurosa, incondizionato amore materno ed umana compassione.
Le 13 Lunazioni
Da tempo immemorabile le fasi e i moti della Luna regolano le attività di contadini, ortolani, sacerdoti, maghi, esoteristi, ed altri ancora. C’è chi sostiene che si tratti di superstizione, c’è chi, al contrario, sostiene che l’attività lunare influisca direttamente sull’intero ciclo della Natura.
Nell’Antico Egitto, nell’Antica Cina, nella Roma Imperiale e perfino nella corte dell’illuminato Carlo Magno, esistevano funzionari preposti all’osservazione dei moti della Luna (c’è chi sostiene che perfino la Roma dei papi si sia sporadicamente servita di “osservatori lunari” per regolare le attività politiche ed economiche). Fu il grande medico greco Ippocrate a dividere l’anno solare in tredici fasi lunari, 400 anni prima di Cristo.
L’anno solare è diviso il tredici lunazioni. Ogni lunazione è definita da un nome, ripreso da antichi codici, che ne puntualizza l’azione sulla Natura, sulle piante in particolare.
La conta delle lunazioni inizia sempre con la Luna Nuova di Marzo.
~• 1^ lunazione •~
Di primavera. Comincia con la Luna Nuova di Marzo e si conclude con quella di Aprile. Questa lunazione fa scorrere la linfa vitale nei tessuti vegetali, dà vigore alle piante, le libera dagli involucri protettivi.
Fioriscono i pruni e la forsizia, cominciano a vegetare rose, betulle e faggi. Tocca poi ai platani, castagni, noccioli e a quasi tutte specie da frutto. Verso il termine della lunazione aumenta l’attività delle piante, fioriscono fresie, crochi, narcisi, e via dicendo.
Su alcune persone sembra avere influssi depressivi, mentre su altre esercita un’azione stimolante, a volte afrodisiaca.
~• 2^ lunazione •~
Della foresta. È la luna del risveglio, e si risvegliano anche camelie, rododendri e magnolie, l’erba sui prati inizia a verdeggiare abbondante, rinasce la vita nell’orto. In questo periodo potrebbe verificarsi il fenomeno detto della Luna Rossa, che provoca improvvise gelate che potrebbero bruciare i germogli.
Quando comincia la fase calante ci si può dedicare al taglio delle siepi e al riordino del giardino. I fiori tagliati in fase di Luna calante si mantengono freschi più a lungo.
~• 3^ lunazione •~
Dell’opulenza. È la Luna dell’abbondanza, non si temono più le gelate notturne. La linfa scorre ricca lungo fusti, i rami, le corolle, le radici, la Natura si prepara alla rivoluzione legata al Solstizio di Primavera, e la Terra è in pieno rigoglio, forte delle abbondanti piogge primaverili è pronta ad offrire nutrimento alle radici che ad essa, si rivolgono per placare la loro sete di acqua e la loro fame di nuovi elementi nutritivi.
Fioriscono tulipani, peonie e lillà. In fase di Luna crescente si possono seminare le specie erbacee annuali.
~• 4^ lunazione •~
Delle praterie. È una delle fasi più importanti per la vegetazione: è il tempo del Solstizio di Primavera, e l’attività della Natura è al suo apice.
Sotto questa Luna nelle piante s’intensifica la circolazione della linfa. In tutte le specie si ha un completo risveglio. Le piante da fiore sono in piena attività, ma proprio per l’improvvisa accelerazione del loro bioritmo i fiori fioriscono e sfioriscono con la stessa velocità.
In fase di Luna calante si dovranno seminare le piante erbacee da fiore biennali.
~• 5^ lunazione •~
D’oro e d’argento. È il tempo delle messi, il periodo più importante per l’agricoltura. La Terra è pronta ad offrire i suoi frutti, i semi hanno raggiunto la piena maturazione, le messi ricoprono i campi: gli stenti della stagione invernale vengono ripagati dall’abbondanza della stagione estiva.
La mietitura dovrebbe avvenire a cavallo della Luna piena. In fase di Luna calante meglio evitare semine e trapianti. È tempo di raccogliere le erbe aromatiche e curative come la camomilla.
~• 6^ lunazione •~
Del sole. È il periodo del “solleone”, la temperatura diurna raggiunge i suoi massimi livelli. L’attività vitale delle piante subisce un rallentamento, la linfa che scorre è ricca d’energia, ma non è spinta dalla vitalità e dagli eventi della stagione primaverile, e durante la notte la vegetazione fa scorta di energie per prepararsi al prossimo autunno.
È possibile eseguire dei lavori sulle piante senza provocare danni (grazie al rallentamento dell’attività della pianta stessa): si possono effettuare rinvasi, trattamenti vari e tagli di riordino.
~• 7^ lunazione •~
Degli aromi. Il nome è dovuto alla fragranza di alcune piante nel particolare periodo tra Agosto e Settembre. Siamo vicini all’Equinozio d’Autunno, la Natura si prepara per l’Inverno bevendo le energie di ciò che rimane dell’Estate.
L’attività lunare è particolarmente intensa, e così quella della vegetazione, le radici sono straordinariamente vitali. È sconsigliabile raccogliere fiori in questo periodo perché sfiorirebbero troppo in fretta.
È tempo di riportare in casa le piante da appartamento portate fuori in Primavera.
~• 8^ lunazione •~
Del fuoco. Il nome è dovuto al colore, dal rosso fuoco al bruno, che molte piante prendono in questo periodo: la Natura sembra fiammeggiare in contrasto con il verde delle foglie, o il giallo delle erbe ormai seccate dal sole d’Agosto. È tempo di preparare il terreno per l’inverno, di raccogliere le noci, le prime castagne, le ultime susine.
Con la Luna calante bisogna riordinare il terreno, spargere il concime e preparare il letto per il riposo invernale alle piante che ne necessitino, bisogna pensare a sistemare quelle che non si abbandoneranno al sonno invernale, ma che hanno ugualmente bisogno di una protezione dai rigori della stagione fredda.
~• 9^ lunazione •~
Delle braccia tese. Il nome è dovuto all’aspetto dei rami ormai spogli che sembrano tendersi verso il cielo, a reclamare ancora un po’ di luce prima dell’oscuro inverno. La linfa non ha ancora smesso di scorrere, ma si prepara al sonno che la rigenererà, che le ridarà il vigore necessario ad alimentare la pianta affamata quando tornerà la stagione primaverile.
In questo periodo meglio effettuare i lavori di giardinaggio solo nella fase di Luna calante, per non stressare la piante in un momento delicato e difficile.
~• 10^ lunazione •~
Dell’alchimia. Pare che in questo periodo la luce lunare assuma luce e potere quasi magici, a questo si deve il nome di questa lunazione. La linfa rallenta la sua attività, le piante stanno per essere vinte dal sonno.
È tempo di predisporre delle coperture di cellofan, per le piante delicate che dimoreranno all’aperto. L’influsso dell’astro argenteo raggiunge le profondità della Terra, e se la sua luce è limpida e brillante si può sperare in raccolti abbondanti.
~• 11^ lunazione •~
Del sonno. La vegetazione è in letargo: è giunto il tempo del meritato riposo dopo le fatiche delle stagioni primaverili ed estive.
Abbondanti nevicate favoriscono il rafforzarsi delle radici nel terreno caldo, la linfa ha ormai quasi fermato il suo scorrere. Diventa invece più difficile la vita delle piante da appartamento, che devono lottare con il torpore invernale e con il riscaldamento artificiale: si può aiutarle concimandole. Si può esporle alla luce della Luna, ma solo in fase crescente.
~• 12^ lunazione •~
Del sogno. È la parentesi tra il sonno invernale e il prossimo risveglio primaverile. La linfa si prepara a riprendere la sua infaticabile attività, tuttavia la pianta non ha ancora la forza di richiederne i servigi, dorme ancora, ma è in attesa del primo sole per tornare alla vita… non manca molto!
I lavori sulle piante vanno effettuati in fase di Luna crescente, solo se il terreno non è gelato. In fase di Luna calante si possono effettuare i trapianti. Cominciano a spuntare i primi fiori, come le mimose.
~• 13^ lunazione •~
Dell’occhio che si chiude. È il passaggio dal sonno invernale al completo risveglio primaverile, la Natura è stanca ed ha bisogno di tempo per riprendersi, la linfa scorre lentamente, ma instancabilmente, la pianta comincia a richiederne la presenza in ogni sua parte.
È il momento di potare le viti, le rose e gli alberi danneggiati dal gelo. Non bisogna potare le piante che fioriscono tra Marzo e Aprile, esse sono già in pieno risveglio, ed un taglio in questo momento sarebbe particolarmente traumatico.
Il nuovo anno della Luna sta per avere inizio, un nuovo giro intorno alla sua Madre Terra la attende, con le sue “13 lune”…
Fonte :www.giardinodellefate.
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