Articolo tradotto ed adattato da pubblicazione dell’Australian National University.
Gli astronomi dell’ANU hanno trovato il buco nero a crescita più rapida conosciuto nell’universo, descrivendolo come un mostro che divora una massa equivalente al nostro sole ogni due giorni.
E’ stato calcolato che il buco nero disti circa 12 miliardi di anni, agli albori dell’Universo; si stima abbia le dimensioni di circa 20 miliardi di masse solari con un tasso di crescita dell’uno per cento ogni milione di anni.
“Questo buco nero sta crescendo molto rapidamente, e splende migliaia di volte più intensamente di un’intera galassia, a causa di tutti i gas che risucchia quotidianamente che causano molto attrito e calore”, ha detto il dott. Wolf della ANU Research School of Astronomy and Astrophysics.
Se fosse al centro della nostra galassia, risplenderebbe quasi come una Luna piena, rendendo difficile scorgere le altre stelle, il cielo sarebbe perennemente luminoso.
Il Dr Wolf ha detto che la radiazione emessa da questo buco nero supermassiccio, noto anche come quasar, consta principalmente di raggi X.
Il Dr.Wolf stima che se al centro della nostra galassia (la Via Lattea) ci fosse un buco nero similare, a causa della sua intensa emissione di raggi X, non sarebbe possibile alcuna forma di vita ne’ sulla Terra, ne’ in tutta la galassia stessa.
Il telescopio SkyMapper presso l’ANU Siding Spring Observatory ha rilevato questa luce nelle frequenze dell’infrarosso, a causa della distanza di svariati miliardi di anni luce dalla Terra.
“Mentre l’universo si espande, anche lo spazio si espande e si estende e di conseguenza cambia la lunghezza d’onda delle onde luminose cambiando il loro colore”, ha detto il dott. Wolf.
Il Dr Wolf ha detto che il satellite Gaia ha confermato che l’oggetto trovato era immobile, il che significa che era lontano e che si trattava di un quasar molto grande.
“Non sappiamo come questo sia cresciuto così tanto, così rapidamente dai primi giorni dell’Universo”, ha detto il dott. Wolf.
Il Dr Wolf spiega che questi tipi di buchi neri brillanti, possono essere usati come fari per vedere e studiare la formazione di elementi nelle prime galassie nate agli albori dell’Universo.
“Gli scienziati possono vedere le ombre degli oggetti cosmici posti di fronte al buco nero supermassiccio”,ed inoltre :”I buchi neri supermassicci a crescita rapida aiutano anche a ripulire la nebbia di gas ionizzanti nel cosmo, rendendo l’universo più trasparente.”
Fonte: https://rsaa.anu.edu.au/news-events/news/astronomers-find-fastest-growing-black-hole-known-space
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