Il vicepremier Salvini ha firmato un protocollo d’intesa per rendere obbligatoria la donazione del sangue nelle scuole. Una proposta che suscita perplessità.
Il vicepremier Matteo Salvini ha firmato un protocollo d’intesa tra l’Associazione Donatori – Polizia di Stato e i Vigili del fuoco, proponendo “la donazione volontaria obbligatoria nelle scuole”. Ma la proposta di Salvini ha suscitato perplessità circa l’obbligatorietà del gesto. La donazione è volontaria e tale deve rimanere – sostengono le associazioni
Matteo Salvini propone “la donazione volontaria obbligatoria nelle scuole“. Il Ministro dell’Interno ha definito la donazione del sangue come una questione di sicurezza nazionale: “se non raccogli il sangue, lo compri e in altri Paesi non ci sono i controlli rigorosi presenti in Italia”. Da qui la firma del protocollo tra d’intesa tra l’Associazione Donatorinati – Polizia di Stato e i Vigili del fuoco.
L’ago non dev’essere un freno, tutti hanno paura. Salvini stesso ha ammesso di averne e ha raccontato di aver iniziato a donare proprio a 18 anni grazie al padre che per il compleanno non gli ha regalato un motorino, ma lo ha portato all’Avis. Il suo desiderio è quello “di far sì che milioni di ragazzi che potrebbero donare, lo facciano“. La donazione del sangue è un atto di generosità gratuita, una battaglia nella quale bisogna “coinvolgere più gente possibile, perchè non c’è una formula clinica che sostituisce il sangue, quindi dobbiamo donare per salvare altri esseri umani”, ha sottolineato il capo della Polizia Gabrielli durante la firma del protocollo.
La proposta di Salvini, però, lascia un po’ perplessi gli addetti ai lavori e il mondo scolastico. La donazione di sangue e plasma vive sulla volontarietà del donatore e, parlando di “obbligatoria”, si va a sminuire l’essenza stessa del volontariato, del donare parte del proprio corpo per qualcuno che ha un’estrema necessità. Probabilmente quella di Matteo Salvini era solo una provocazione per sensibilizzare i giovani a donare, rendendo obbligatoria la corretta informazione e formazione dei giovani sulla donazione del sangue e del plasma, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado. Aspetto questo che non viene messo in discussione da nessuno. Ma la scelta di donare deve rimanere volontaria, deve essere un gesto spontaneo. Nelle scuole, fin da quelle primarie, da anni si fanno incontri di sensibilizzazione. “Non credo che buoni comportamenti passino attraverso gli obblighi ma attraverso buoni esempi di educazione”, ha criticato la senatrice Pd Simona Malpezzi. E la senatrice del M5S Bianca Laura Granato specifica: “Se è un obbligo non è più una donazione”. Quindi, rafforzare la campagna di donazione del sangue è doveroso, ma non bisogna in alcun modo cadere nell’obbligatorietà del gesto.
“Donare il sangue è un aspetto fondamentale della nostra crescita e della nostra formazione perché vuol dire pensare agli altri” – così il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha commentato la proposta del vicepremier Matteo Salvini . – “Educare i ragazzi è sicuramente importante, già con l’Avis stiamo facendo tanti progetti – ha aggiunto Bussetti – i ragazzi devono essere sensibilizzati e sapere quanto bene possono fare con una piccola donazione”.
Resta il fatto che educare non significa obbligare, specie sulle questioni morali, come la scelta di donare il sangue… il protocollo però è firmato, ai posteri l’ardua sentenza….
Tratto da www.ilmessaggero.it
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