HOMO SAPIENS
“Esistono 193 specie viventi di scimmie con coda e senza coda; di queste, 192 sono coperte di pelo. L’eccezione è costituita da uno scimmione nudo che si è autonominato Homo Sapiens.” – Desmond Morris, zoologo.Fraintendimenti storici
È l’estate del 1860, a Oxford (Inghilterra), e il libro di Darwin L’origine delle Specie è stato pubblicato da soli sette mesi. Oltre 500 persone tra uomini e donne, in sobri ed eleganti abiti estivi, si sono riuniti alla British Association per assistere a un incontro sulle ultime scoperte scientifiche. Dal podio dell’oratore parla il vescovo Samuel Wilberforce, che spiega i princìpi del darwinismo, l’azzardata teoria secondo la quale gli uomini non sono una creazione divina, ma l’evoluzione di animali. L’enfasi nella voce di Wilberforce cresce quando domanda ai suoi ascoltatori se “discendono dalle scimmie per parte materna o paterna”.
È l’estate del 2004, a Dover (Pennsylvania, USA) un membro scontento del consiglio scolastico di una scuola pubblica, guidato dallo spirito di protesta, sostenne che bisognava escludere l’insegnamento dell’evoluzione dai programmi scolastici poiché insegna che “gli uomini discendono dalle scimmie e dagli scimpanzé”. A Oxford come a Dover, non è stato messo in luce alcun reale difetto della teoria dell’evoluzione e non è stata apportata alcuna prova per smentire la relazione tra uomini e primati. In entrambi i casi l’evoluzione viene presentata in modo errato e criticata sulle basi di una reazione puramente emotiva alle implicazioni a essa collegate. Per valutare il mito che “gli uomini discendono dalle scimmie”, bisogna innanzitutto definire la reale posizione dell’evoluzione rispetto ai legami esistenti tra l’uomo e le altre specie viventi.
Un po’ di sistematica
Gli uomini sono animali. Gli uomini hanno un passato evolutivo. Per individuare sia la posizione attuale che quella passata della specie umana nel mondo degli esseri viventi, è sufficiente iniziare classificando le diverse forme di vita: a quali gli uomini sono più simili e da quali invece differiscono?
Tutti gli esseri umani sono dei Vertebrati, infatti come tutti i vertebrati abbiamo una spina dorsale. Gli esseri umani sono Mammiferi, infatti come tutti i mammiferi abbiamo peli o capelli, ghiandole che producono latte e tre ossa separate nella parte media dell’orecchio. Gli esseri umani sono Primati, infatti come tutti i primati abbiamo unghie alle dita delle mani e dei piedi, un pollice opponibile e quattro incisivi nella mascella superiore e quattro in quella inferiore (mandibola). Gli esseri umani sono Apes (scimmie antropomorfe), infatti come tutte le scimmie antropomorfe non abbiamo coda, le scapole sono poste sul dorso e non lateralmente e abbiamo un modello a Y dei solchi sulla superficie masticatoria dei molari.
L’ordine dei Primati si suddivide in due sub-ordini, le Proscimmie e le Scimmie o Antropoidi (Anthropoidea). Le Proscimmie comprendono i lemuri, i loris e i tarsi suddivisi a loro volta in numerose famiglie. Le Scimmie si suddividono in due infra-ordini, Platyrrhini o Scimmie del Nuovo Mondo, caratterizzate dal setto nasale largo e narici laterali divergenti, e Catarrhini o Scimmie del Vecchio Continente, caratterizzate da setto nasale stretto. Le Scimmie catarrine comprendono due superfamiglie, Cercopithecoidea, scimmie quadrupedi e con coda, ed Hominoidea, quest’ultima comprendente tre famiglie, Hylobatidae (i gibboni, il siamang ed altre specie che vivono nell’arcipelago indonesiano, nella penisola malese e in Indocina), Pongidae e Hominidae. I Pongidi, ovvero le grandi scimmie antropomorfe (Great Apes), comprendono l’orango (Pongo pygmaeus), che vive nelle foreste di Sumatra e del Borneo; il gorilla (Gorilla gorilla), lo scimpanzé (Pan troglodytes, lo scimpanzè di taglia maggiore, e Pan paniscus, lo scimpanzè pigmeo o bonobo, che alcuni considerano una specie distinta). Il gorilla e le diverse specie di scimpanzé abitano le foreste vergini dell’Africa equatoriale. Gli Ominidi sono rappresentati da un’unica specie vivente, l’Homo sapiens.

Da che parte è la ragione?
Il nostro viaggio attraverso il Mondo degli Animali ci ha portato sino alle basi della controversa e molto dibattuta affermazione che “gli uomini discendono dalle scimmie”. Da che parte è dunque la ragione?
Una semplice analisi delle caratteristiche degli esseri viventi dimostra chiaramente, come abbiamo visto, che gli uomini sono mammiferi e, tra questi, sono primati. È quindi possibile confutare le critiche di chi sostiene che credere nell’evoluzione significhi riportare l’uomo al mondo dei primati, perché in realtà l’uomo già appartiene a quel mondo.
In realtà l’uomo non può derivare da un animale che gli è contemporaneo, così come uno di noi non può essere figlio della propria cugina. Darwin affermò semplicemente che uomo e scimmia dovevano aver avuto, in un tempo non molto lontano, antenati comuni, così come due cugini hanno dei nonni o dei bisnonni in comune. Andando molto indietro nel tempo, si arriverebbe a quei pochi organismi primordiali che sono stati gli antenati di tutte le forme viventi attualmente presenti sulla Terra.
Si sente dire anche: “lo scimpanzé, antenato più prossimo”. La frase messa così è infatti sbagliata. Gli antenati più prossimi della nostra specie (Homo sapiens) non sono le scimmie moderne antropomorfe, ma ominidi ora estinti. Con le scimmie antropomorfe moderne noi intratteniamo una parentela alla lontana. Loro non sono nostri antenati e noi non siamo loro discendenti. Siamo cugini, il che significa che abbiamo nonni e bisnonni in comune.
Quindi affermare che l’uomo discende dalla scimmia, come spesso si sente dire, è un errore grossolano e gravissimo che commettono coloro che ignorano i dettagli di quell’importante conquista del genere umano che è la teoria dell’evoluzione. Le scimmie e l’uomo (nonostante condividano gran parte del corredo genetico) appartengono infatti a due rami evolutivi diversi (e separati) con un antenato comune che oggi non esiste più in quanto tale.

L’uomo deriva davvero dalla scimmia?
Può una teoria scientifica divenuta ormai un assioma della civiltà essere soltanto una menzogna ingigantita?
Questo è quello che sostiene ormai parte degli scienziati americani che insiste nel mettere in discussione la teoria di “una delle più grandi menti della storia”. A sostenere la loro tesi, la scoperta ad Atapuerca in Spagna, del fossile di un uomo dotato a tutti gli effetti delle caratteristiche dell’uomo sapiens sapiens (quello che in questo istante sta leggendo l’articolo), risalente a soli 780 mila anni fa, quindi predecessore del meno evoluto uomo di Neanderthal estinto solo da 25 mila anni. È curioso il fatto che, gli arditi sostenitori dell’evoluzionismo Darwiniano, abbiano inventato un categoria appositamente per lui chiamata Homo Antecessor (vedi foto). Certo non era una bellezza, ma il suo organismo era identico al nostro.

È nota inoltre, la presenza, nell’organismo degli esseri viventi, di enzimi cosiddetti “riparatori” che impediscono mutamenti nella struttura del DNA. Quando questi ultimi non riescono ad effettuare il loro lavoro danno vita a organismi che hanno, sempre e comunque, minori attitudini alla vita. L’evoluzionismo dunque, sostenendo che nell’acido desossiribonucleico avvengano continue mutazioni accidentali, altro non fa se non attaccare l’operato di questa “povera classe lavoratrice senza sindacato”.
Molte specie viventi infine non avrebbero mai potuto sopravvivere a delle evoluzioni, come nel caso del Picchio, la cui lingua ruota attorno al cranio per poi tornare nel becco. Un’ evoluzione di questa per gradi, non avrebbe mai potuto permettere al suo bisnonno di ingoiare il cibo.
Non sarebbe saggio giungere a conclusioni affrettate, dando con leggerezza un giudizio sulla veridicità o meno dell’evoluzionismo è tuttavia facile comprendere perché la teoria in questione abbia riscosso così tanto successo: basta porre l’attenzione sul contesto storico in cui essa è nata. Guarda caso, essa prende piede proprio durante gli anni che accompagnano i moti rivoluzionari del ’48, che abbatterono la monarchia orléanista e instaurarono un governo repubblicano. In questo periodo, ai grandi manovratori delle masse, che avevano solo da guadagnare dalla caduta del regime monarchico, poteva dimostrarsi utilissimo attaccare la Chiesa minando le sue basi con teorie in grado di mettere in discussione la stessa “parola del Signore”. Ricordiamo che l’investitura del sovrano avveniva per mano del Pontefice, massimo rappresentante di Dio sulla terra.
Esistono comunque documenti, “attualmente” considerati un falso storico, che accennano al successo artificiale delle teorie di Darwin ed al loro impatto devastante sulla società.
Fonti: http://rivoltalascienza.wordpress.com/2012/08/05/quelli-che-luomo-discende-dalle-scimmie/; http://www.disinformazione.it/darwin.htm
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