La domanda è, quanta strada di questo assurdo viaggio manca ancora per poter arrivare all’ultimo miglio?
Credo che bisogna avere il senso critico delle cose, dei fatti e quindi di tutto ciò che ci circonda. Le strade raccontano di uomini e donne che se presi nella solitudine del loro tempo, sul volto, portano la maschera più triste della migliore rappresentazione teatrale. L’uomo moderno ha consegnato la propria anima al nulla, ha delegato la sua felicità ad “altri”, all’uomo che sta dietro le quinte, all’uomo che nessuno vede, ma che c’è. Oggi le persone vittime di questo girotondo assurdo studiano, lavorano e a volte si battono, ma sono quelli pronti a vendersi, a far si che solamente vendendosi e abbandonando ogni ideale possano scalare i gradini sociali, portandoli quindi a credere di poter guardare dall’alto al basso un suo simile.
Oggi molti pensano che il successo sta nell’avere, quando in realtà sta nell’essere, e per molti non vi è alternativa e la loro rassegnazione sarà la morte in vita e il sistema ha quindi colonizzato le loro menti, la classe dominata e dominante, costringendoli quindi ad un adattamento nel mondo così come è stato programmato, perfino sognare, oggi, è un crimine, ma il vero criminale è colui che contribuisce alla distruzione di questi sogni. In molti invocano la speranza come via d’uscita, ma come ricordava giustamente Mario Monicelli…“La speranza è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda.”
A subire la follia di questo sistema basato sul possesso e sul commercio illegale di prodotti nocivi sono naturalmente anche i bambini, i nostri bambini…i vostri. Fin da piccoli subiscono l’ingiustizia della medicina ufficiale con la somministrazione di vaccini letali, con medici complici a bucare la pelle non ancora fortificata dalle intemperie del tempo, per non parlare dell’educazione che viene venduta a buon mercato solo a chi è più ricco, ma il sapere è di tutti, non dei più ricchi e l’assenza dello Stato, nelle strutture fatiscenti, diventa più palpabile. Ma allora, quanto ancora manca per raggiungere l’ultimo miglio? Credo che la strada da percorrere sia ancora molto lunga e inevitabilmente dovrà passare da quella stazione che sull’insegna porta la scritta Rivoluzione Sociale. Ma il potere è forte, è furbo, tramite i media di regime asserviti a questo potere è riuscito a vendere l’immagine infausta di Rivoluzione come se fosse solamente uno slogan o una maglietta sbiadita dal sole, questa parola è stata infarcita da quel senso di arrendevolezza sociale, hanno venduto la Rivoluzione come se fosse un prodotto e venderlo come tale o modelli di vita, comportamenti o merce…poco importa, l’importante è vendere. Gli imperatori romani riuscirono, con i pochi mezzi mediatici a comprare il silenzio del popolo donando loro sfide tra gladiatori e leoni o il pane per sopravvivere, ma i veri sottomessi non erano coloro che portavano avanti lo spettacolo all’interno del colosseo ma bensì il popolo romano, sottomesso ieri come oggi con l’illusione di un futuro migliore. Certo oggi abbiamo il voto come espressione popolare ma votare, a volte, va a braccetto con la parola abdicare, sì perché oggi il voto “democratico” viene comprato con il silenzio da tutti gli artefici di questo assurdo girotondo. Guardiamo indietro nell’ultimo trentennio, votare ha cambiato in meglio il benessere delle persone? La risposta è no! Con il voto vi è stata una dominazione delle coscienze per il semplice fatto che vi è costantemente un monopolio dei mezzi di comunicazione di massa, il potere detta legge, il linguaggio che viene usato indica sempre una cosa diversa da quella reale con una conseguente accettazione passiva dello stato delle cose. Votare serve, ma solo per chi è fuori dagli schemi, votare è rivoluzione, la rivoluzione…è poesia.
L’ultimo miglio, ancora non si vede, quante curve dovremmo ancora superare, quanto tempo ancora dovrà passare, quanti ponti ancora da attraversare…
“Il male unisce gli uomini.”
Aristotele
Enea Rotella
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