Origine dello zodiaco tra bufale e nuove mode
Il sogno di ogni ricercatore è quello di fare la scoperta del secolo. Per far ciò occorre aver sempre una mente aperta alla possibilità che qualche certezza possa essere scardinata. E perciò deve sperimentare o deve fare attività di ricerca. Ed è un’indole, una predisposizione, una forma mentis.
Io sono un ricercatore astrologico e il mio desiderio è quello di lasciare un segno nel mondo dell’astrologia. Dio solo mi è testimone per quanto impegno e amore dedico a ciò. Non sono l’unico. E Chi crede che questo settore sia dogmatico, si sbaglia di grosso. Certo, esistono astrologi rigidi che non cambierebbero una virgola rispetto a quel che abbiamo ereditato dalla tradizione classica e medioevale; ma si tratta di una minoranza.
Per il resto abbiamo una grande varietà di scuole che pur rispettando alcuni punti cardine, hanno scoperto mille cose nuove. Per esempio Lisa Morpurgo, Ciro Discepolo, André Barbault, hanno cambiato in meglio, a mio parere, il volto dell’astrologia moderna, grazie alla loro incessante attività di ricerca. E per questo il loro nome resterà scolpito per sempre nella storia dell’astrologia.
E poi ci sono quelli che cambierebbero tutto, ma proprio tutto, e alcuni tra questi sono anche quelli che hanno studiato tantissimo le materie esoteriche e che hanno una cultura ricchissima dal punto di vista ermetico, ma che non conoscono a fondo l’astrologia. Hanno letto qualcosa, si son fatti un’idea, ma il loro amore rimane prima di tutto l’esoterismo o un piccolo periodo dell’astrologia. Quindi non possono immaginare il salto evolutivo avvenuto in quest’ultimo secolo, proprio perché hanno lo sguardo puntato al passato, cosa che è comunque assai positiva per chi vuol comprendere la sapienza degli antichi. O magari vedono gli insegnamenti del passato con talmente tanta gioia e malinconia nel cuore che non mostrano fiducia nel progresso. Ma come il Giano bifronte, per lo studio dell’astrologia, cioè per divenire astrologo a tutti gli effetti, occorre anche uno sguardo al presente e al futuro.
Da quando la NASA ha spiegato che le costellazioni zodiacali slittano lentamente indietro rispetto alle stagioni (cosa risaputa da oltre 2000 anni), c’è in giro l’idea di questo tredicesimo segno zodiacale: Ofiuco. Qualcuno, un po’ ingenuamente, crede che il mondo dell’astrologia non voglia proprio evolversi perché i fatti parlano chiaro: Ofiuco è una costellazione zodiacale dato che interseca l’eclittica (è la fascia di spazio su cui si muovono il Sole e i pianeti lungo il corso del tempo).
Ma poco fa ho detto che ogni astrologo ricercatore farebbe di tutto pur di scoprire qualcosa di nuovo e utile. Io per primo vorrei fare qualcosa di straordinario. E allora perché non vogliamo inserire Ofiuco nel sistema astrologico? Ciò che sin dalla notte dei tempi ha mosso la ricerca, infondo, è stato il desiderio di trovare un giovamento, un’utilità. Ofiuco aiuterebbe a migliorare le interpretazioni? Per comprenderlo abbiamo bisogno di fare due cose fondamentali:
1) osservazioni, cioè la pratica empirica (e ci vogliono decenni di esperienza);
2) la conoscenza storica di cosa sia lo zodiaco (e ci vogliono anni di studio di testi specifici, anche a carattere astronomico).
È chiaro che per questo scopo, leggere Marsilio Ficino o il testo esoterico migliore al mondo non serve a nulla. In pratica occorre un conoscenza concreta e una conoscenza tecnica, la teoria e la pratica. Senza queste due cose sarebbe come camminare con una gamba sola. La parte filosofica, ermetica, esoterica è la conseguenza di questi due punti. In base alle conoscenze astronomiche e in base alle osservazioni dei fatti, l’astrologo crea una filosofia per spiegare i fenomeni naturali in modo elegante e convincente.
Per esempio, la dottrina dei quattro elementi è stata un’idea filosofica utile per spiegare certe osservazioni. Direi meravigliosa. Ma noi astrologi moderni siamo aperti alle novità e talvolta abbiamo anche una formazione scientifica (come il sottoscritto); e per questo prendiamo in considerazione il fatto che certe filosofie e teorie sono soltanto uno dei numerosi modi per spiegare come funzionano le cose. Questo farebbe chi ha una mente aperta. Quindi noi astrologi siamo prevalentemente aperti a qualsiasi novità e a scoprire nuove cose, ma naturalmente con criterio, metodo e rigore. In queste cose c’entra poco il sesto senso. Conta la tecnica e l’esperienza. E’ formalmente terra terra, pulsante come il cuore della natura.
Usando l’immagine geometrica del triangolo per descrivere il processo di scoperta astrologica, diremmo che la base del triangolo è formata dalla conoscenza astronomica e dalle osservazioni pratiche; mentre la punta è rappresentata dalla conoscenza filosofica, o teorica, ermetica, esoterica etc. etc. La fiamma vola sempre vero l’alto, ma parte sempre dal basso: la nozione astronomica. L’ossigeno di questa fiamma è l’esperienza. Quando il dato si scontra con la realtà abbiamo un salto di coscienza. È dal concreto che parte il balzo verso l’ignoto.
Concentriamoci, quindi, sulla base di questo triangolo e vediamo insieme quali sono i fatti e quale è l’astronomia su cui si basa l’astrologia occidentale (è occidentale perché è di derivazione Ellenica e non Babilonese come invece è l’astrologia degli Indiani). Andiamo a vedere come stanno veramente le cose sulla questione di Ofiuco, questo fantomatico tredicesimo segno zodiacale e lasciamo le osservazioni esoteriche, la punta del triangolo, alla fine.
Prima di tutto occorre ricordare che inserire Ofiuco allo zodiaco dei 12 segni, significherebbe cambiare la data di inizio e di fine di ogni segno. Per esempio il Capricorno comincia il 22 Dicembre, ma inserendo Ofiuco inizierebbe il 20 gennaio, cioè circa un mese dopo, nella zona che invece spetta al segno dell’Aquario.
Sappiamo tutti che ogni segno dura un mese circa e astronomicamente ognuno occupa trenta gradi all’interno di un cerchio di 360 gradi che è il cielo. E infatti 360 diviso 12 è uguale a 30. Dodici segni di trenta gradi ciascuno. Cifra tonda.
Se dovessimo usare una tredicesima costellazione, invece, avremmo tredici segni di 27,69 gradi. Una cifra imperfetta. Ma siccome siamo di mente aperta e senza pregiudizi, possiamo pure accettare questa imperfezione matematica. Però, a questo punto sorge un’altra domanda: noi stiamo parlando di costellazioni, e ogni costellazione ha un’ampiezza diversa: ci sono alcune più gradi e lunghe, altre molto più piccole. Quindi le più corte sono attraversate dal Sole dalla Luna e dai pianeti in tempi più brevi ovviamente. Quelle più grandi richiedono più tempo per essere attraversate tutte. Però noi astrologi occidentali sappiamo bene che ogni segno dura un mese e perciò suona un po’ strano questa cosa di far coincidere la durata dei segni con la lunghezza delle costellazioni.
Siccome le costellazioni sono di estensione disuguale, allora avremmo segni zodiacali con durata disuguale: per esempio, il segno dell’Ariete durerebbe approssimativamente una ventina di giorni perché è una costellazione molto piccola, mentre il segno della Vergine durerebbe un mese e mezzo visto che è una costellazione molto lunga. Chi usa Ofiuco ovviamente usa le costellazioni ma non tiene conto della diversa ampiezza delle stesse. Come mai? In realtà ancora non ci sono posizioni molto chiare in merito a questo punto.
Comunque, se fosse così e veramente dovessimo prendere per buone le influenze delle costellazioni, allora dovremmo riscrivere l’astrologia tutta da capo. E noi siamo anche disponibili; ma prima di far ciò bisogna verificare e fare osservazioni per anni e anni: sarà vero che per esempio i nativi della Vergine nascono in un tempo molto più ampio rispetto agli Ariete? E considerando che le costellazioni sono 13, è vero che il segno della Vergine non comincia più nella stessa data? Ma non è tutto, perché la situazione si complica ancora.
Se dovessimo usare le costellazioni zodiacali, dovremmo anche prendere in considerazione la precessione degli equinozi: questo significa che chi è nato sotto un determinato segno zodiacale, in realtà nascerebbe sotto la costellazione precedente. In parole povere ognuno di noi apparterrebbe al segno precedente, ma tenendo conto che le date cambiano ancora in virtù dell’aggiunta di una tredicesima costellazione. Sarebbe veramente tutto da rifare. Ma prima di rifarlo dobbiamo osservare i fatti e andare veramente a fondo della questione.
Dobbiamo domandarci: c’è qualche astrologo di fama mondiale, ma vero astrologo di professione, che ha notato qualcosa di anomalo? C’è qualcuno che ha notato un Vergine, un Toro, un Sagittario, nascere in un momento completamente diverso da quello che ci si aspetterebbe? Ovviamente la domanda non va rivolta al lettore degli oroscopi che di astrologia non sa nulla e che non può decidere in quale categoria riconoscersi (per ovvie ragioni psicologiche). E nemmeno all’esoterista, che nonostante la mostruosa cultura non saprebbe nulla di verifiche ed esperimenti in astrologia. Perciò sarebbe una questione da rivolgere esclusivamente a chi studia l’astrologia in maniera professionistica (e non da autodidatta) da almeno 15 anni. Non possiamo accettare il parere del primo venuto, di un sedicente astrologo che scrive indicazioni su Ofiuco sul proprio sito di “astrologia”. Bisogna fidarsi solo degli esperti a livello mondiale perché hanno una vera, autentica, genuina esperienza.
Facciamo un esempio pratico. Bruce Lee, noto attore cinematografico, è nato il 27 novembre 1940 e dovrebbe appartenere al segno zodiacale del Sagittario, stando all’astrologia occidentale ovviamente. Ma se usassimo l’astrologia delle costellazioni e integrassimo anche Ofiuco al sistema, allora egli apparterrebbe al segno del Scorpione. Ma nella realtà, è del Sagittario o dello Scorpione? Che caos! Chi è esperto di astrologia ovviamente non ha dubbi nel definire Bruce Lee un Sagittario puro al 100%. Nessuno confonderebbe l’esuberanza Sagittariana di Bruce Lee con il cupo e tenebroso Scorpione. Si tratta di un esuberante sportivo con doti filosofiche. Un classico Sagittario insomma, da manuale. Ma non tutti i Sagittario sono uguali, ovviamente. Infatti esistono almeno tre tipologie diverse: il conformista, il ribelle esuberante ed esploratore, il filosofo mingherlino che assomiglia molto ai Gemelli (vedasi Woody Allen per esempio, Sagittario anche lui, ma del segno di Ofiuco secondo quei calcoli). Perciò la nozione che manca a tanti lettori è sicuramente quella di TIPOLOGIA ZODIACALE.
Nell’immaginario collettivo si pensa che la tipologia di Sagittario o di Cancro o di Leone etc etc., sia una sola. Infatti sui vari manualetti troverete scritte le caratteristiche astrologiche per ogni segno zodiacale. Ma quelle, come molti di voi ormai sapranno, sono soltanto approssimazioni vaghe e superficiali. Bisogna studiare i testi dei grandi dell’astrologia per comprenderlo. Ciò che si dovrebbe imparare è che per ogni segno zodiacale abbiamo più tipologie anche molto diverse tra loro.
Chi non lo sa potrebbe confondersi: potrebbe ritenere strano che vi sia una tipologia di Leone timido o una tipologia di Cancro aggressivo. E invece è la normalità. E un esperto che ha analizzato migliaia di casi diversi nella sua vita, ovviamente se ne rende conto. Quelli nati nella prima decade possono benissimo appartenere alla tipologia di chi è nato nella seconda o nella terza. Non vi è differenza. Ciò che fa la differenza è l’insieme delle posizioni astrali descritte nel proprio grafico astrologico.
Per esempio, noi sappiamo bene che un Sagittario con ascendente Vergine appartiene alla categoria di quei Sagittari che non amano viaggiare, ma che però viaggiano con la mente, cioè sono più intellettuali (come per esempio me e Woody Allen, entrambi Sagittario ascendente Vergine). Però ci sono tanti altri Sagittario che non sono per nulla intellettuali. E questi appartengono a una seconda tipologia differente, ma pur sempre Sagittario, non Ofiuco o Scorpione.
Però qualcuno è ostinato; e nonostante le evidenze direbbe che Ofiuco va aggiunto lo stesso perché è una costellazione zodiacale. E qui entra in gioco la cultura, la storia dell’astrologia, la conoscenza tecnica, l’astronomia. Chi integra Ofiuco, purtroppo non ha questa conoscenza dei presupposti astronomici su cui si fonda l’astrologia. Qualcuno che si è autoproclamato astrologo non ha mai capito che l’astrologia NON SI BASA SULLE STELLE E SULLE COSTELLAZIONI. Perciò, che le costellazioni zodiacali possano essere dodici, tredici, ventiquattro, non fa alcuna differenza per l’astrologia occidentale.
Da Wikipedia:
“L’Ofiuco è stato a lungo l’unica costellazione zodiacale esclusa dall’astrologia. Tuttavia nel XX secolo ha cominciato ad essere usato in astrologia siderale come tredicesima costellazione, in aggiunta ai tradizionali dodici segni dello zodiaco tropicale.”
Come vedete ci sono due zodiaci: quello siderale, e quello tropicale. Ossia due sistemi di riferimento diversi. Lo dice persino Wikipedia! Quello siderale si basa sulle stelle (come dice la parola stessa “sidereus”). Ed è la base dell’astrologia Babilonese e Indiana. L’astrologia occidentale (quella nostra è di derivazione Ellenistica), è tropicale, cioè la base di riferimento è lo zodiaco tropico.
Cosa significa? Su cosa si basa l’astrologia se non sulle costellazioni? SI BASA SUI SEGNI! I segni zodiacali sono la divisione dello spazio in 12 parti uguali a partire dall’equinozio di primavera. Si tratta non dell’influenza delle stelle sulla Terra, ma dell’inclinazione dei raggi solari rispetto all’equatore e ai tropici (appunto il tropico del Cancro e il tropico del Capricorno). Non sapere questo, per un astrologo, è gravissimo. Qualsiasi studioso che volesse avvicinarsi all’astrologia occidentale, dovrebbe conoscere questa regola. È proprio una di quelle cose che permettono di capire tutto. Una volta che si apprende questa regola, allora possiamo fare tutte le indagini che vogliamo. Ma da dove nasce questa regola? È affidabile? Da dove viene fuori?
Questa cosa nasce probabilmente ai tempi dell’antica Grecia se non prima. Più di 2000 anni fa. Già prima di Ipparco di Nicea e Tolomeo, gli antichi avevano notato una cosa strana: avevano notato che durante l’equinozio di primavera, ogni cento anni circa, vi era un ritardo nel sorgere di una data costellazione zodiacale. Si arrivò a un punto in cui al posto del sorgere della costellazione dell’Ariete sorgeva quella dei Pesci. Avevano scoperto la famosa precessione degli equinozi, da loro spiegata come un “mulino scardinato”. Quindi non è affatto una novità per noi astrologi come invece direbbe la NASA, che cattivella ha fatto un po’ di caos su questo punto.
Però, gli antichi erano molto pratici e notarono che nonostante questa variazione, all’equinozio di primavera continuavano a nascere soggetti dalle caratteristiche Ariete e non dei Pesci. Capirono, a quel punto, che bisognava abbandonare lo zodiaco siderale, quello fatto di costellazioni. Capirono che allora non erano le stelle a generare le caratteristiche di un Ariete, di un Gemelli o di un Capricorno. Doveva essere qualcos’altro. E usarono lo zodiaco tropicale, cioè quello che usiamo ancora oggi.
Ecco l’innovazione! Ecco il miracolo. D’altra parte, l’astrologia migrò in India ma lì continuarono a usare lo zodiaco fatto di stelle, quello usato dai Babilonesi. E l’astrologia orientale oggi è ancora così, immutata dopo migliaia di anni. A dire il vero, le caratteristiche dei segni e dei pianeti sono abbastanza diversi da quelle contemplate dall’astrologia occidentale. Non sono equiparabili e quindi non ha senso stabilire quale astrologia, tra le due, sia migliore dell’altra.
Poi furono scoperti Urano, Nettuno e Plutone, ma l’astrologia Indiana è rimasta invariata così come pure è successo a chi pratica l’astrologia classica. In nessuno dei due approcci vengono usati Urano, Nettuno e Plutone, anche se qualche astrologo indipendente farebbe un po’ un miscuglio di tante cose. Oggi, nessun astrologo moderno al mondo potrebbe rinunciare all’uso di quegli ultimi tre pianeti. Rischierebbe di fare letture approssimative. Questo significa che l’astrologo nel corso della storia è stato sempre aperto alle novità e a migliorare il proprio sistema.
Ora, alcuni studiosi di astrologia Indiana stanno pensando di inserire questa tredicesima costellazione; ma nell’astrologia occidentale ovviamente non ha senso: un astrologo esperto, ma veramente esperto, dopo l’analisi di migliaia e migliaia di letture si accorgerebbe di eventuali anomalie se ci fosse qualcosa di strano. Nessuno si è accorto di nulla. Non voglio dire che non c’è altro da scoprire (io stesso ho scoperto il collegamento tra Case astrologiche e bisogni); ma su questo argomento, non c’è alcuna stranezza. Tutto corrisponde perfettamente: ogni segno dura un mese e non c’è alcun sfasamento proprio perché lo zodiaco dell’astrologia occidentale non è quello fatto di stelle e costellazioni. E questo è scritto su tutti i manuali più importanti di astrologia. Chi non conosce questa regola non ha studiato. E chi non studia non dovrebbe pronunciarsi per non confonder le idee di chi è avido di conoscenza.
Qualcuno direbbe: Ofiuco ha un significato simbolico che può sicuramente c’entrare con una tipologia caratteriale astrologica. Ma lo stesso possiamo dire di Orione, del Cigno, e di qualsiasi altra costellazione. Ma non per questo le facciamo rientrare nell’astrologia. Lo stesso potremmo dire della Balena, costellazione che si avvicina all’eclittica tra i Pesci e L’ariete. Anche della Balena esiste un mito, si potrebbe generare un simbolo, si potrebbe collegare una filosofia e infatti qualcuno già sta pensando di inventarsi qualcosa da dire per scombussolare ancor di più il nostro zodiaco, che ripeto, non c’entra nulla con le costellazioni. E sono sicuro che tra breve sentiremo parlare anche di un quattordicesimo segno zodiacale (appunto la Balena), e le date di inizio dei segni cambieranno ancora. Un gran pasticcio.
Del cielo tutto è mito, tutto è simbolico. Ciò che fa la differenza è che l’unica divisione affidabile è quella per 12, perché 12 sono i mesi, tanti quanti il numero di lunazioni complete. Ecco perché i segni durano un mese. Nulla di esoterico o metafisico: osservazione dei fatti. L’astrologia nasce dalla necessità di ordinare il tempo in parti uguali. Le costellazioni sono disuguali e vengono attraversate in tempi disuguali, e non sono nemmeno 12.
Allora, i confini delle costellazioni non hanno senso. Non importa se la Vergine è una costellazione molto grande e quella dell’Ariete è molto piccola o se tra lo Scorpione e il Sagittario ci mette il piede Ofiuco. E non importa il numero di costellazioni perché ciò che conta è un sistema armonico e preciso, fatto di spazi uguali per ogni segno. Anche gli antichi che usavano lo zodiaco delle stelle avevano capito che le costellazioni, a prescindere dalla loro estensione, dovevano essere divise in parti uguali. La storia infatti racconta che le costellazioni furono divise in 12 parti uguali a partire da Aldebaran e Antares che dovevano rappresentare il centro del segno del Toro e dello Scorpione. Perciò, anche se una stella sconfinava nella costellazione successiva (ed era ovvio perché le costellazioni non hanno tutte la stessa estensione), non aveva importanza. Però se usassimo anche Ofiuco, il centro del Toro e dello Scorpione non sarebbero più quelle due stelle! E verrebbe a cadere persino il riferimento principale dell’astrologia siderale: cioè il punto in cui far cominciare un dato segno.
Questa fatto ci insegna una cosa molto importante: gli spazi devono essere necessariamente uguali e devono cominciare in punti precisi. Se usassimo Ofiuco, non vi sarebbe più un riferimento visivo per definire l’inizio e la fine di un segno. Se aggiungiamo un tredicesimo elemento salta tutto l’equilibrio del sistema. Come vedete, Ofiuco non solo non esiste perché nessuno ne nota l’effetto (tranne due o tre che non hanno voce in capitolo nel panorama astrologico mondiale); ma distruggerebbe un intero equilibrio. Cioè, frazionare lo zodiaco in tredici parti non solo non permetterebbe più di fare analisi affidabili, ma non vi sarebbe più nemmeno un riferimento astronomico per dividere le parti con una certa logica.
La questione astrologica, come abbiamo visto sino ad ora, è prima di tutto di ordine pratico e astronomico. Soltanto dopo che si è capita la pratica è possibile fare delle considerazioni di tipo filosofico ed eventualmente citare in ballo energie o qualcosa di trascendentale e metafisico. L’importanza archetipica di Ofiuco, il suo significato esoterico, avrebbe senso di esistere in astrologia occidentale se solo l’astrologia occidentale si basasse sulle costellazioni e non si basasse sui cicli lunari.
L’astrologia Indiana si basa sulle costellazioni è vero, ma si basa pure sui 12 cicli lunari. Quindi nemmeno l’astrologia siderale è in accordo con il tentativo di inserire un tredicesimo segno, anche perché, per l’appunto, Antares e Aldebaran non sarebbero più il riferimento matematico di tutto il sistema delle costellazioni. E poi lo dicono i fatti: non si può confondere uno Scorpione con un Sagittario e non si può nemmeno dire che il Capricorno inizia nel mese dell’Aquario! Almeno questo non accade per l’astrologia occidentale dove, quasi certamente, ogni segno ha caratteristiche un po’ differenti da quelle dei segni Indiani.
Dalla pratica si deduce poi la teoria. L’astrologia nasce da esigenze pratiche in effetti. Però chi usa Ofiuco fa il contrario: parte principalmente da considerazioni di ordine astronomico un po’ carenti, per formulare teorie esoteriche e filosofiche, ma senza fare i conti con i fatti. Questi fatti vengono travisati, vengono male interpretati perché appunto manca la nozione di tipologia zodiacale che il professionista invece conosce.
La curiosità di tipo filosofico è il tentativo di spiegare il funzionamento dell’universo partendo dall’ esperienza. Se abbiamo esperienza concreta che i segni sono 12 suddivisi in più tipologie, allora ci domandiamo perché sia così è potremmo addirittura ipotizzare scenari trascendentali ed esoterici e numerologici. Ma se procediamo all’inverso dando ragione alla teoria e alle speculazioni filosofiche, allora si cadrebbe facilmente nel vortice di chi ha fede nelle idee prima ancora che nei fatti. E questa sarebbe religione, non ricerca.
Perciò, dire che Ofiuco è astrologicamente rilevante dal punto di vista simbolico o numerologico esoterico è mera ginnastica mentale se la cosa non si sposa con la realtà delle osservazioni e con il meccanismo basato sulle 12 lune. E siccome le osservazioni non concordano con tale ipotesi vuol dire che è da abbandonare. Ed è inutile cercar giustificazioni per cui Ofiuco dovrebbe entrare per forza nell’astrologia occidentale: sarebbe un atto irrazionale, violento e inutile. Perciò è dogmatico non l’astrologo che conserva i 12 segni, ma quello che ne vuole usare 13 nonostante il dato astronomico e l’esperienza dei grandi conduca altrove.
Gli astrologi Babilonesi, Ellenici così come quelli Indiani sapevano benissimo che le costellazioni zodiacali erano più di 12 perché furono loro stessi a stabilirne i confini. Perciò, se Ofiuco non l’hanno inserito tra quelle zodiacali non è stato certo per una svista durata 5000 anni! Non aveva senso farlo evidentemente! A loro interessava dividere il cielo in 12 parti uguali e basta. Se poi nello stesso spazio sconfinava un’altra costellazione, ai fini pratici e interpretativi era irrilevante. Era il 12 ciò che contava e che conta ancora oggi. E avevano ragione. Il 13 non funziona anche se su questo numero possiamo fantasticare le più mirabolanti virtù cosmiche. Perché 12 e non 13? Per via delle lune. I cicli lunari completi sono 12 e non 13. Tutta l’astrologia nasce da un ciclo lunisolare ed è in perfetto equilibrio numerico Una perfezione incredibile. E funziona bene così.
Il tredici potrebbe essere attinente con l’astrologia Maya, questo è vero. Però questo fatto non ci dice se questo popolo conoscesse i segreti dell’universo meglio dei Babilonesi o dei Greci e se avesse un’astrologia migliore purtroppo cancellata dal tempo. Ma di fatto non cambierebbe nulla del sistema astrologico moderno.
Se alla nostra astrologia mettiamo un tredicesimo segno si ingarbuglia tutto, non corrisponde più nulla. E noi dobbiamo migliorare l’astrologia, non dobbiamo peggiorarla.
Insomma, la ricerca astrologica deve tendere ad ampliare e a migliorare la conoscenza attraverso la pratica, non a inserire nuove teorie, che, sebbene affascinanti, addirittura peggiorerebbero la lettura astrologica. Per quale ragione dovremmo dire che un Capricorno è in realtà un Sagittario se ciò non concorda con nessun fatto pratico ma concorda solo con una certa filosofia esoterica o simbolica? La gente compie l’azione irrazionale di credere che un fatto sia vero solo perché ha trovato una teoria convincente.
Purtroppo solo chi studia sa riconoscere chi non studia; e un lettore qualunque può facilmente venire ingannato dalle mode e da chi proclama la propria verità. Ciò che ho dimostrato oggi è che se Ofiuco non entra a far parte della concezione astrologica occidentale è per ché ci sono mille ottime ragioni, e non perché il ricercatore ha paura di cambiare qualcosa o perché non vuole vedere certe evidenze.
Vorrei lasciarvi con una frase che per me è molto significativa: ogni studioso deve prima di tutto fare i conti con il proprio ego. Se l’ego viene prima dello studio non potrà mai produrre nulla: potrà solo ingannare sé stesso e gli altri.
Dr. Giuseppe Galeota Al Rami, astrologo professionista dal 1997.
Tutta la Bibliografia a questo link:
https://alramiastrologo.blogspot.it/2013/01/bibliografia-e-biografia.html
VIENI A CONOSCERE LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE - Clicca sui loghi qui sotto -
SE TI E' PIACIUTO L'ARTICOLO CONDIVIDILO SUL TUO SOCIAL PREFERITO
QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO DI LETTURA