Lo Zucchero
Vorrei spendere due parole sulla faccenda del presunto finto zucchero di canna, che pestandolo nel mortaio cambia colore. Nel web si può trovare un video, divenuto ormai virale, dove si dimostra che lo zucchero di canna grezzo sarebbe, in realtà, il classico zucchero bianco raffinato, colorato di marrone per ingannare la gente. Come succede sempre, ci sono opinioni contrastanti al riguardo ed è difficile capirci qualcosa in questo marasma di informazioni. Potrei essere più preciso e specificare chi ha detto delle assurdità (e non parlo solo di quelli che sono d’accordo con chi ha fatto il video in questione, ma anche di quelli che lo smentiscono) ma la mia intenzione è di fare chiarezza e non di innescare una polemica, quindi mi limiterò a dire giusto il minimo necessario.
Intanto possiamo cominciare con la distinzione delle principali tipologie di zucchero presenti sul mercato italiano (ovviamente esistono altri tipi di zucchero ma in questo caso mi occuperò solo dei tre menzionati nel video):
1) Zucchero raffinato di barbabietola;
2) Zucchero grezzo di canna;
3) Zucchero integrale di canna.
Il primo è quello classico, di colore bianco, che in Italia, al momento, è sicuramente il più usato, anche perché è molto economico.
Il secondo è quello che è stato incriminato dal video, che si presenta in granuli marroni ma se viene schiacciato si vede che l’interno è bianco.
Il terzo è quello meno usato perché ha un gusto molto deciso e non piace a tutti ma è anche quello meno lavorato e per questo motivo ha le caratteristiche nutritive migliori rispetto agli altri.
Innanzitutto bisogna dire che lo zucchero di canna non è necessariamente marrone, infatti si può trovare anche bianco, dipende dal tipo di lavorazione a cui viene sottoposto. Quando lo zucchero viene raffinato, anche quello di canna, diventa bianco, quindi il fatto che all’interno sia bianco non è la prova che non sia veramente di canna. Quando parliamo di zucchero di canna grezzo, parliamo dello zucchero che durante il processo di raffinazione non viene sbiancato ma è lasciato “sporco” di melassa (la melassa è un prodotto naturale derivato dalla lavorazione dello zucchero e ha un colore bruno), e quindi si avrà quel famoso zucchero marrone che se viene pestato diventa bianco, che non è assolutamente pericoloso, anzi…
Ma finire qui il discorso, etichettando il video come una bufala, come hanno fatto tanti, non mi da soddisfazione, perché in effetti ci sono alcuni alimenti che vengono colorati artificialmente, con quel colorante chiamato “caramello”. Caramello è un nome che ispira simpatia ma se andiamo ad indagare vediamo che tanto simpatico non è. Per farvi capire di cosa sto parlando vi faccio leggere questo frammento di un interessante articolo (fonte: http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2011/04/02/news/caramello_un_rischio_nascosto_in_molti_alimenti-14417207/ ) :
Colorante caramello, un rischio nascosto in molti alimenti
L’autorevole rivista scientifica Lancet Oncology pubblica uno studio dello Iarc: nella lista delle sostanze potenzialmente cancerogene, una sostanza contenuta in alcuni coloranti presenti in molte bevande e alimenti.
SI TROVA in molte bibite, dalle cole al chinotto, ma anche nelle caramelle, in alcuni aceti balsamici e nella salsa di soia. Insomma in moltissimi alimenti che hanno bisogno di un’iniezione di colore marrone scuro. Stiamo parlando del colorante caramello solfito-ammoniacale, in codice E150 d, che secondo uno studio appena uscito sul numero di aprile del Lancet Oncology, è un possibile cancerogeno. Sotto accusa è un sottoprodotto del caramello in questione, il 4-MEI (4metilimidazolo), residuo non voluto del processo di produzione dei caramelli a base di ammoniaca. La ricerca è stata condotta dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms, che ha classificato il 4-MEI tra le 249 sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo, cioè nel cosiddetto gruppo 2B.
“La popolazione è esposta al 4-methylimidazole attraverso la sua presenza nei caramelli di classe III e IV – si legge nell’articolo del Lancet – che sono coloranti ampiamente utilizzati, in particolare nelle bibite. Il 4-methylimidazole è stato testato riguardo alla carcinogenicità in topi e ratti e ha causato l’aumento dell’incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e femmina, e della leucemia nei topi femmina. Il meccanismo di carcinogenesi non è stato ancora chiarito”, spiega lo Iarc sulla rivista.
Come racconta anche il settimanale dei consumatori il Salvagente, la prima ricerca che ha evidenziato la pericolosità del 4-MEI risale al 2007 e fu condotta dal National toxicology program (Ntp) degli Stati Uniti, autorevole agenzia di ricerca governativa. In seguito ai dati emersi dallo studio, lo stato della California inserì la sostanza, presente nei caramelli a base di ammoniaca, in una lista nera ufficiale, nota come Proposition 65, elaborata dall’agenzia della salute Oehha. Recentemente il Cspi (Center for science in the public interest) ha chiesto in una petizione all’Fda (Food and drug administration) di bandire i coloranti sintetici a base di ammonica, l’E 150 d per l’appunto, ma anche l’E150 c (classe III), sempre a base di ammoniaca e presente anch’esso in molti cibi e bevande. L’industria alimentare, inoltre, fa uso di altri due coloranti, il caramello semplice E150 a (classe I) e quello solfito-caustico E150 b (classe II).
Quindi fate attenzione agli ingredienti che vedete scritti sulla confezione.
Ma… c’è un’altra cosa importante da tenere bene a mente:
Lo zucchero, qualsiasi esso sia, crea dipendenza, fisica o mentale sempre dipendenza è, quindi, se proprio lo si vuole usare, bisognerebbe farlo con una certa consapevolezza. Lo zucchero, se mangiato moderatamente non causa problemi fisici ma, come in tutte le cose, esagerando si va incontro a spiacevoli conseguenze. Non importa se sia di barbabietola o di canna, sempre “veleno” è, anche se, logicamente, lo zucchero di canna integrale è leggermente meglio (non è stata riscontrata una grossa differenza).
Ma qual è il limite da non superare? Dovreste lasciate perdere quello che trovate sui libri, anche se sono scritti da persone competenti, per un semplice motivo: la quantità di zucchero assunto durante la giornata non è sempre facilmente quantificabile, poiché oltre a quello che si prende normalmente con il cucchiaino, si deve aggiungere quello contenuto nel cibo (per esempio: biscotti, merendine e cioccolate varie) e nelle bevande (gassate o meno). Quindi è inutile che sto attento, durante una giornata, a non mangiare più di un cucchiaino di zucchero, se poi mi bevo due lattine di tè alla pesca e mi mangio un pacchetto di biscotti al cioccolato.
Bisogna tenere conto che ogni persona ha limiti diversi. Naturalmente un giovane di 20 anni, alto due metri, che pesa 100 chili e che fa sport agonistico, può permettersi di assumere qualche grammo di zucchero in più, rispetto ad un piccolo vecchietto obeso, che è su una sedia a rotelle; per non parlare del fatto che ognuno è diverso geneticamente e ogni corpo reagisce diversamente dagli altri, a prescindere…in altre parole: tutto è relativo!
Ma quindi come ci si deve comportare? I consigli sono:
1) Cercate di evitare di mangiare zucchero (per esempio si può imparare a bere il tè o addirittura il caffè senza zucchero);
2) Cercate di non mangiare dolciumi vari (per esempio mangiate frutta nella vostra merenda pomeridiana);
3) Cercate di togliervi una soddisfazione ogni tanto. Fatelo in maniera equilibrata… ma fatelo! Ogni tanto dovete concedervi un “peccato di gola”… ne va della vostra salute mentale..
Blackstar
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