Il Tabacco
Durante il corso degli anni si è molto parlato dell’industria del tabacco e dei suoi traffici, ma oggi vi sono alcuni aspetti che meritano di essere rivisti. Secondo il W.H.O. (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel documento reso pubblico nel Maggio 2013 l’Industria del Tabacco causa la morte di circa 6 milioni di consumatori all’anno e le stime per il 2030 sono di circa 8 milioni. Ma prima di addentrarci in numeri e bollettini da guerra dobbiamo ricordare che il W.H.O. classifica il tabacco nella categoria “epidemia”, per intenderci alla pari della peste nera che nel medioevo causò la morte di oltre un terzo della popolazione europea. L’epidemia del tabacco è una delle più grandi minacce alla salute pubblica che il mondo moderno debba affrontare perché uccide una persona ogni 6 secondi, circa 100 milioni di decessi nel XX secolo con previsioni, per il XXI secolo che sfiorano il miliardo di morti.
Sempre il W.H.O., tramite Geoffrey T. Fong e Bernhard Schwartländer, in un documento reso pubblico a BEIJING (Cina) l’8 Aprile 2014, afferma che oltre 1 miliardo di adulti sono fumatori e che ogni anno in Cina muoiono circa 1 milione di persone e che se il numero di fumatori non scenderà per il 2050 i decessi annui saliranno a circa 3 milioni. In questo contesto, diventa utile ricordare il pensiero di Noam Chomsky in “Capire il potere”. Il noto linguista/attivista ci ricorda il legame che vi è tra l’Industria del Tabacco e il Governo Americano, e in merito alla Cina ci ricorda le varie pressioni degli Stati Uniti fatte a Pechino per far aprire le porte all’Industria del Tabacco e quindi la monopolizzazione di quest’ampio mercato, sempre Chomsky ricorda uno studio dell’Università di Oxford che calcola in previsione, la morte di circa 50 milioni di giovani cinesi per malattie legate al consumo del tabacco. Naturalmente il discorso affonda ancor di più le radici in un sistema, quello Americano che da sempre ha tutelato queste lobby, basta ricordare l’amministrazione Regan/Bush (padre). In quel periodo le funzioni di controllo furono affidate all’industria del tabacco e proprio in quegli anni il comitato fece circolare uno studio con dati falsi sugli effetti del fumo passivo, in sintesi, manager e politici furono colpevoli di migliaia e migliaia di morti.
In conclusione, Chomsky si pone la domanda, come mai in galera vanno i ragazzini che si fumano uno spinello e non i manager e politici? Eppure, in America, circa il 50% degli arrestati è per detenzione di stupefacenti e di questi circa un terzo per possesso di marijuana, erba che, secondo recenti ed innumerevoli studi, provoca danni irrisori rispetto all’alcol e al tabacco. A rincarare la dose vi è anche uno studio dell OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sul racket internazionale della droga. Questo documento conclude la sua ricerca calcolando in 500 miliardi i narcodollari che vengono riciclati ogni anno a livello internazionale, più della metà attraverso le banche americane, quindi, quanti banchieri sono in galera?
Chi merita di finire dietro le sbarre? I ragazzini che fumano gli spinelli, i manager dell’industria del tabacco o i banchieri? A voi la scelta.
Enea Rotella
VIENI A CONOSCERE LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE - Clicca sui loghi qui sotto -
SE TI E' PIACIUTO L'ARTICOLO CONDIVIDILO SUL TUO SOCIAL PREFERITO
QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO DI LETTURA