Tra i tanti fenomeni naturali che permeano l’intero Universo, una menzione spetta sicuramente ad una particolare conformazione nuvolosa vorticante sul pianeta Saturno.
Nel 1981 la sonda spaziale Voyager 1 osservo’ per la prima volta il polo nord di Saturno, rilevando una particolare forma esagonale; anni dopo, nel 2006 la sonda Cassini riusci’, grazie alle piu’ moderne tecnologie ed al fatto che a seguito della rotazione del pianeta il polo nord risultava meglio visibile, ad ottenere immagini in alta qualita’ di questo bizzarro fenomeno.
Per rendersi conto dell’imponenza di questo fenomeno basti pensare che ogni lato dell’esagono misura quasi 14.000 km, piu’ del diametro della Terra. Dal punto di vista della sua composizione, trattasi di una struttura nuvolosa stabile nel suo perimetro e nella sua posizione, al cui interno vi sono tempeste circolari che aumentano di intensita’ man mano che ci si avvicina al centro; nella parte centrale l’intensita’ dei venti raggiunge circa i 500 km/h.
Per studiare la fenomenologia dell’Esagono, nel 2010, si e’ cercato di riprodurre il laboratorio il fenomeno, con successo: e’ infatti emerso che non solo si formava naturalmente un anello esagonale in determinate condizioni, bensi’ anche forme ottagonali si sono manifestate. Questi esperimenti hanno quindi aperto l’ipotesi che anche sui poli di altri pianeti possano essersi formati similari fenomeni, che, allo stato attuale, non possono essere visibili se non inviando apposite sonde. L’analisi di questo fenomeno ha inoltre aperto nuovi scenari negli studi dei fenomeni atmosferici terrestri, che aiuteranno la comprensione di cio’ che succede e potra’ succedere nella nostra atmosfera.
Fonti: http://www.planetary.org/blogs/emily-lakdawalla/2010/2471.html
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