Il seguente testo rappresenta la trascrizione del discorso tenuto dal prof. Zimbardo a una conferenza TED (un’associazione culturale) nel mese di Febbraio del 2008.
“
Filosofi, drammaturghi, teologi hanno affrontato per secoli questa domanda: Cosa rende cattive le persone? Curiosamente, mi chiedevo la stessa cosa da piccolo. Mentre ero un bambino che cresceva nel South Bronx, ghetto cittadino di New York, ero accerchiato dal male, come tutti i bambini che crescevano in città. Avevo amici che erano veramente buoni, che vissero poi lo scenario da Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson. Che sarebbe: usavano droghe, si cacciavano nei guai, finivano in galera. Alcuni furono uccisi, alcuni anche senza l’aiuto della droga.
Quindi quando ho letto Robert Louis Stevenson, per me non era un romanzo. L’unica domanda è: cosa c’era nella pozione? E più importante: quella linea tra bene e male – quella che le persone privilegiate pensano sia fissa e impermeabile, con loro dalla parte dei buoni e gli altri con i cattivi – io sapevo che la linea si poteva spostare, e anche attraversare. Le persone buone potevano essere sedotte e portate dall’altra parte, e in positive e rare circostanze i bambini cattivi potevano ricredersi tramite aiuto, correzione e riabilitazione.
Quindi vorrei cominciare con questa splendida illusione dell’artista olandese M.C. Escher. Se la guardate e vi concentrate sul bianco, vedete un mondo pieno di angeli. Ma se guardiamo più in profondità appaiono i demoni, i demoni del mondo. E questo ci dice molte cose.
Uno: il mondo è, era, sarà sempre pieno di bene e male, perchè bene e male sono lo Yin e lo Yang della condizione umana. Mi dice anche qualcos’altro. Se vi ricordate, l’angelo preferito di Dio era Lucifero. E Lucifero significa “Portatore di luce.” Anche “La stella del mattino” secondo alcune scritture. Sembra che lui abbia disobbedito a Dio, chè è la disubbidienza suprema all’autorità. E quando lo fece, l’Arcangelo Michele fu inviato a cacciarlo dal paradiso insieme agli altri angeli caduti. Quindi Lucifero scende all’inferno, diventa Satana, diventa il diavolo, e così comincia la forza del male nell’universo.
Paradossalmente, è stato Dio a creare l’inferno come luogo dove tenere il male. Però non ha fatto un buon lavoro a tenercelo dentro. Questo percorso di trasformazione cosmica dell’angelo preferito di Dio che diventa il Diavolo, per me crea il contesto per capire gli esseri umani che vengono trasformati da persone buone, normali, in attori del male.
Quindi l’Effetto Lucifero, anche se si concentra sul male – il male che le persone possono diventare, non il male che le persone sono – mi porta ad una definizione psicologica: il male è l’esercizio del potere. Ecco la chiave: è una questione di potere. Potere di, intenzionalmente, far male alle persone psicologicamente, di colpirle fisicamente, di distruggere mortalmente persone o idee, e di commettere crimini contro l’umanità. Se cercate su Google “male”, un termine che sicuramente dovrebbe essere passato di moda ormai, trovate 136 milioni di contatti in un terzo di secondo.
Alcuni anni fa, sono sicuro che siete stati tutti sconvolti, come me, dalla rivelazione che soldati americani torturavano i prigionieri in un luogo strano durante una guerra controversa: Abu Ghraib in Iraq. E questi erano uomini e donne che infliggevano ai prigionieri umiliazioni incredibili. Ero sconvolto, ma non ero sorpreso, perchè avevo visto un parallelo delle stesse immagini quando ero il supervisore del carcere durante lo Stanford Prison Study.
Subito l’amministrazione Bush disse… cosa disse? Quello che tutte le amministrazioni dicono quando c’è uno scandalo. “Non date la colpa a noi. Non è il sistema. Sono alcune mele marce, alcuni soldati deviati.” La mia ipotesi è che i soldati americani siano buoni, di solito. Forse era il contenitore che era cattivo. Ma come avrei fatto a testare quell’ipotesi?
Sono diventato consulente tecnico per una delle guardie, il Sergente Chip Frederick, e in quella posizione ho avuto accesso a dozzine di rapporti investigativi. Ho avuto accesso a lui. L’ho potuto studiare, farlo venire a casa mia, conoscerlo, fare un’analisi psicologica e vedere se era una mela buona o una mela marcia. Terzo, ho avuto accesso a tutte le migliaia di foto che quei soldati avevano fatto. Erano foto di natura violenta o sessuale. Tutte provenivano dalle macchine fotografiche dei soldati americani. Dato che tutti hanno una macchinetta digitale o un cellulare con fotocamera, avevano fotografato tutto. Più di mille foto.
Quello che ho fatto è stato organizzarle in varie categorie. Ma queste le hanno fatte dei riservisti della USMP (Polizia Militare). Non sono soldati preparati per questa missione, per niente. E’ successo tutto in un solo posto, Piano 1A, durante il turno di notte. Perchè? Il Piano 1A era il centro per lo spionaggio militare. Era dove si tenevano gli interrogatori. La CIA era lì. Gli interrogatori professionisti della Titan Corporation, tutti lì, e non ottenevano nessuna informazione sulla resistenza. Quindi faceva pressione su questi soldati, la Polizia Militare, affinché attraversassero la linea, dava loro il permesso di spezzare la volontà del nemico, di prepararli agli interrogatori, di ammorbidirli, di togliersi i “guanti di velluto”. Questi erano gli eufemismi, e questo è come sono stati interpretati. Ora scendiamo in quella prigione.
(Clic di macchina fotografica) (Colpi) (Clic) (Colpi) (Respiri affannosi) (Campane)
Abbastanza orribile. Questa è una delle rappresentazioni visive del male. E spero non vi sia sfuggito che la ragione per cui ho accostato il prigioniero con le braccia aperte all’Uomo Vitruviano di Leonardo è che quel prigioniero era mentalmente disturbato. Quel prigioniero si copriva di merda ogni giorno, e i soldati lo facevano rotolare nella polvere così non puzzava. Ma le guardie finirono per chiamarlo Ragazzo Merda. Perchè stava in quella prigione e non in una qualche clinica per malattie mentali?
Ogni volta c’è l’ex Segretario alla Difesa Rumsfeld che arriva e chiede “Chi è responsabile? Chi sono le mele marce?” Beh, è una domanda sbagliata. Bisognerebbe riformularla e chiedere “Cosa è responsabile?” Perchè “cosa” potrebbe essere il chi delle persone, ma anche il cosa della situazione che ovviamente è sbagliata.
Quindi come fanno gli psicologi a cercare di capire una tale trasformazione della personalità umana, se partono dal presupposto che erano soldati buoni prima di scendere in quella prigione? Ci sono tre modi. Il primo è chiamato disposizionale: guardiamo a cosa c’è dentro alle persone, alle mele marce.
Questo è il fondamento di tutte le scienze sociali, il fondamento delle religioni, il fondamento della guerra. Psicologi sociali come me arrivano e dicono: “Certo, le persone sono gli attori sul palco, ma devi essere consapevole della situazione circostante. Chi sono gli altri personaggi? Qual’è l’ambientazione? C’è un regista al lavoro?” Quindi noi siamo interessati a quali sono i fattori esterni intorno all’individuo, il cattivo contenitore? Quando gli scienziati sociali si fermano qui si perdono il punto fondamentale che ho scoperto diventando consulente tecnico per Abu Ghraib. Il potere è nel sistema. Il sistema crea la situazione che corrompe l’individuo, e il sistema è il background legale, politico, economico e culturale. E questo è il potere dei costruttori di cattivi contenitori.
Se vuoi cambiare una persona devi cambiare la situazione. Se vuoi cambiare la situazione, devi sapere dov’è il potere nel sistema. Quindi l’Effetto Lucifero implica la comprensione delle trasformazioni del carattere delle persone attraverso questi tre fattori. Ed è un gioco dinamico. Le persone, cosa si portano dietro nelle situazioni? Le situazioni, cosa fanno uscire dalle persone? E qual’è il sistema che crea e mantiene questo tipo di situazione?
Quindi il mio libro, L’Effetto Lucifero, pubblicato di recente, si chiede: come si capisce come le persone buone diventano cattive? E contiene molti dettagli riguardo a quello di cui parlerò oggi. Il libro del Dr. Z “L’Effetto Lucifero”, anche se si concentra sul male, in realtà è una celebrazione dell’infinita capacità della mente umana di farci essere gentili o crudeli, compassionevoli o indifferenti, creativi o distruttivi, e di far diventare alcuni di noi dei criminali. E la buona notizia che spero di raggiungere alla fine è che fa diventare alcuni di noi degli eroi. Questa è una fantastica vignetta del New Yorker, che riassume bene il mio discorso: “Non sono nè un poliziotto buono nè uno cattivo, Jerome. Come te, io sono un complesso amalgama di aspetti positivi e negativi della personalità che emergono o meno, a seconda delle circostanze.” (Risate)
C’è uno studio che alcuni voi pensano di conoscere, ma pochissimi hanno mai letto la storia. Avete visto il film. Questo è Stanley Milgrom, ragazzino ebreo del Bronx, e fece questa domanda: “L’olocausto potrebbe succedere qui, ora?” Le persone dicono “No, quella era la Germania nazista, era Hitler, e poi, era il 1939.” E lui: “Ok, ma immagina che Hitler ti chieda: Faresti l’elettroshock ad un estraneo?” “Certo che no, non io, sono una persona buona.” E Stanley: “Perchè non ti caliamo in una situazione e vediamo quello che viene fuori, quello che fai?”
Quindi quello che fece fu testare 1000 persone normali. 500 a New Haven, Connecticut; 500 a Bridgeport. La pubblicità diceva “Gli psicologi vogliono capire la memoria, vogliamo migliorare la memoria delle persone, perchè la memoria è la chiave per il successo.” Ok? “Vi daremo cinque – quattro dollari per il vostro tempo.” E aggiungeva “Non vogliamo studenti del college; vogliamo uomini tra i 20 e i 50.” – in studi successivi provarono con le donne – persone comuni: barbieri, commessi, manager.
Quindi andate, e uno ha il ruolo di studente mentre l’altro ha il ruolo di insegnante. Lo studente è un tizio brillante, di età media. Viene legato ad un apparato per elettroshock in una stanza vicina. Lo studente può essere di mezza età, oppure avere vent’anni. E l’autorità, il tizio con il camice da laboratorio, dice ad uno di voi “Il vostro lavoro come insegnanti è far imparare lo studente. Risponde bene, lo premiate. Sbaglia, premete un bottone sulla macchina dell’elettroshock. Il primo bottone è a 15 volt. Lui non se ne accorge neanche.” Ecco il punto. Tutto il male comincia a 15 volt. E il bottone successivo è ancora a 15 volt. Il problema è che, alla fine della serie, ci sono 450 volt. E mentre andate avanti lo studente urla. “Ho problemi al cuore! Fatemi uscire!”
Voi siete persone buone. E protestate. “Signore, chi sarà responsabile se gli succede qualcosa?” Lo sperimentatore dice “Non preoccuparti, io sarò responsabile. Continua, insegnante.” La domanda è: andreste fino in fondo a 450 volt? Potete vedere che qui, a 375, dice “Pericolo: Dolore Intenso” Quando arriva qui, c’è “XXX”: la pornografia del potere. (Risate)
Poi Milgrom ha chiesto a 40 psichiatri: “Che percentuale di americani andrebbe fino in fondo?” Loro risposero 1 percento. Perchè quello è un comportamento sadico, e sappiamo, gli psichiatri sanno, che solo l’uno percento degli americani è sadico. Ok. Ecco i dati. Non potevano sbagliare di più. Due terzi arrivano fino a 450 volt. E questo era solo uno degli studi. Milgram ne ha fatti più di 16. E guardate qui. Nello studio numero 16, se si vede qualcuno andare fino in fondo, il 90 percento va fino in fondo. Nello studio 5, se si vede qualcuno che si ribella, il 90 percento si ribella. Che dire delle donne? Studio 13: nessuna differenza con gli uomini. Milgrom quantifica il male come la disposizione delle persone ad ubbidire ciecamente all’autorità, ad andare fino a 450 volt. Ed è come una scala della natura umana. Una scala nel senso che si può rendere quasi tutti completamente obbedienti, praticamente tutti.
Quali sono i paralleli esterni reali? Tutta la ricerca è artificiale. Qual’è la validità degli studi nel mondo reale? 912 americani si suicidarono o furono uccisi da familiari o amici nella giungla della Guyana nel 1978, perchè erano ciecamente obbedienti a questo tizio, il loro pastore. Non il loro prete. Il loro pastore, Reverendo Jim Jones. Li ha persuasi a commettere un suicidio di massa. Quindi lui è un moderno Effetto Lucifero. Un uomo di Dio che diventa Angelo della Morte. Lo studio di Milgram si concentra sull’autorità individuale di controllare le persone. Ma la maggior parte dell volte noi siamo all’interno di istituzioni, quindi lo Stanford Prison Study si concentra sulla capacità delle istituzioni di influenzare il comportamento individuale. Curiosamente, Stanley Milgrom ed io eravamo nella stessa classe al liceo James Monroe del Bronx nel 1954.
Anche questo studio, che ho fatto con i miei studenti dottorandi, specialmente Craig Haney, è cominciato con una pubblicità. Non avevamo soldi, quindi abbiamo fatto un annuncio piccolo, economico, ma volevamo degli studenti universitari per uno studio sulla vita in prigione. Si presentarono 75 volontari e si sottoposero ad alcuni test della personalità. Li abbiamo intervistati e ne abbiamo scelti 24: i più normali, i più sani. L’essere prigioniero o guardia fu assegnato a caso. Quindi fin dal primo giorno sapevamo di avere mele buone. Ma ora li avrei messi in una brutta situazione.
Altra cosa, noi sappiamo che non c’è differenza tra i ragazzi che diventeranno guardie e quelli che diventeranno prigionieri. Ai futuri prigionieri abbiamo detto: “Aspettate nei vostri dormitori. Lo studio comincerà domenica.” Non gli avevamo detto che la polizia sarebbe arrivata e li avrebbe arrestati in modo realistico. Uomo nel video: una macchina della polizia arriva e un agente viene alla porta, bussa e dice che sta cercando me. Quindi come niente, mi hanno trascinato fuori dalla porta, e mi hanno fatto appoggiare le mani sulla macchina. Una vera macchina della polizia, un vero poliziotto, e c’erano dei vicini veri per strada che non sapevano che era un esperimento. C’erano telecamere e vicini tutto intorno. Mi hanno messo nella macchina, poi mi hanno fatto girare per Palo Alto. Mi hanno portato alla centrale, nel seminterrato della centrale. Poi mi hanno messo in cella. Sono stato il primo ad essere preso, quindi mi hanno messo in una cella che era una semplice stanza con una porta con le sbarre. Si vedeva che non era una prigione vera. Mi hanno chiuso dentro, in questa ridicola uniforme. Stavano prendendo l’esperimento troppo seriamente.
Philip Zimbardo: Questi sono i prigionieri che saranno de-umanizzati. Diventeranno numeri. Qui ci sono le guardie con i simboli di potere e anonimato. Le guardie costringevano i prigionieri a pulire i gabinetti a mani nude, e a fare altre cose umilianti. Li spogliano. Li ridicolizzano sessualmente. Cominciano a fargli fare attività degradanti, come simulare atti di sodomia. Avete visto le simulazioni di sesso orale ad Abu Ghraib. Le mie guardie lo fecero in 5 giorni. La reazione allo stress fu così estrema, che ragazzi normali scelti perchè in salute, esplosero nel giro di 36 ore. Lo studio finì dopo 6 giorni perchè era fuori controllo. Cinque ragazzi ebbero crisi di nervi.
Fa differenza per i soldati che vanno a combattere se cambiano il loro aspetto o no? Il fatto che siano anonimi fa sì che il loro comportamento sia diverso verso le loro vittime? Sappiamo che in alcune culture, quando vanno in guerra, i soldati non cambiano il loro aspetto. In altre si dipingono come ne “Il Signore delle Mosche.” O indossano maschere. In molte culture, i soldati sono anonimi nelle loro uniformi. Un antropologo, John Watson, trovò 23 culture e trovò due dati. Quante cambiavano il loro aspetto? 15. Quante uccidevano, torturavano, mutilavano? 13. Se non cambiano il loro aspetto solo una su otto uccide, tortura o mutila. La chiave è nella zona rossa. Se cambiano il loro aspetto, 12 su 13 – è il 90% – uccide, tortura e mutila. Ecco il potere dell’anonimato.
Quali sono i sette processi sociali che rendono scivolosa la discesa verso il male? Fare il primo piccolo passo senza pensare. De-umanizzazione degli altri. Anonimizzazione di sè stessi. Allentamento della responsabilità personale. Obbedienza cieca all’autorità. Conformarsi acriticamente alle norme del gruppo. Tolleranza passiva del male attraverso inazione o indifferenza.
E succede quando siamo in una situazione nuova o non familiare. Gli schemi abituali di risposta non funzionano. La personalità e la moralità sono scollegate. “Niente è più facile che denunciare chi fa il male; niente è più difficile che capirlo.” ci dice Dostoevsky. Capire non è scusare. La psicologia non è scusologia.
Quindi la ricerca sociale e psicologica rivelano come le persone normalmente buone possono essere trasformate senza droghe. Non ce n’è bisogno. Bastano i processi socio-psicologici. Paralleli nel mondo reale? Confrontate con questo. James Schlesinger – e finisco con questo – dice: “Gli psicologi hanno cercato di capire come e perchè gli individui e i gruppi che di solito agiscono in maniera umana possono a volte agire diversamente in determinate circostanze.” Questo è l’Effetto Lucifero. E prosegue dicendo: “Il fondamentale Stanford Study fornisce un avvertimento per tutte le operazioni militari.” Se dai alle persone potere senza supervisione, è una ricetta per ottenere abusi. Lo sapevano e lo hanno lasciato succedere.
Un’altra relazione, una relazione investigativa del Generale Fay, afferma che il sistema è colpevole, e in questa relazione dice che è stato l’ambiente a creare Abu Ghraib attraverso mancanze di leadership che hanno contribuito alla realizzazione di quegli abusi, e anche al fatto che sono rimasti sconosciuti alle autorità superiori per un lungo periodo di tempo. Quegli abusi sono andati avanti per tre mesi. Chi era di guardia al negozio? La risposta è nessuno, e io penso che sia stato di proposito. Ciò ha dato alle guardie il permesso di fare quelle cose, e le guardie sapevano che nessuno sarebbe venuto a controllare cosa succedeva laggiù.
Quindi c’è bisogno di un cambiamento fondamentale in queste aree. Il cambiamento è allontanarsi dal modello medico che si concentra sull’individuo. Bisogna dirigersi verso un modello pubblico che riconosca vettori di malattie sistemici e situazionali. Il bullismo è una malattia. Il pregiudizio è una malattia. La violenza è una malattia. E dall’Inquisizione in poi, abbiamo affrontato problemi a livello individuale. E sapete una cosa? Non funziona. Alexander Solženicyn dice che la linea tra bene e male taglia a metà il cuore di ogni essere umano. Vuol dire che la linea non è là fuori. E’ una decisione che ognuno deve prendere. E’ una cosa personale.
Vorrei concludere molto velocemente su una nota positiva: l’eroismo come antidoto al male. Promuovendo l’immaginazione eroica, specialmente nei bambini, nel nostro sistema educativo. Vogliamo che i bambini pensino di essere degli eroi in attesa, in attesa che la situazione giusta si presenti, così da poter agire eroicamente. Tutta la mia vita adesso si concentrerà lontano dal male in cui sono stato da quando ero bambino, per capire gli eroi.
Ora la loro idea di eroismo è che sono le persone normali che fanno cose eroiche. Un po’ il contrario de “La Banalità del Male” di Hannah Ardent. I nostri eroi sociali tradizionali sono sbagliati, perchè loro sono eccezioni. Organizzano tutta la loro vita intorno all’essere eroi. Ecco perchè li conosciamo per nome. E gli eroi dei nostri figli sono anche i loro modelli, perchè hanno poteri soprannaturali. Noi vogliamo che i bambini capiscano che gli eroi sono persone normali, e che l’atto eroico è insolito. Questo è Joe Darby. Lui è quello che ha fermato gli abusi che avete visto, perchè quando ha visto quelle foto, le ha consegnate ad un ufficiale investigativo anziano. Lui era un soldato semplice e ha fermato tutto. Era un eroe? No. Hanno dovuto metterlo sotto protezione, perchè c’era gente che voleva ucciderlo, lui, sua madre e sua moglie. Per tre anni sono stati sotto protezione.
Questa è la donna che ha fermato lo Stanford Prison Study. Quando vi ho detto che era fuori controllo, io ero il supervisore della prigione. Non sapevo fosse fuori controllo. Ero completamente indifferente. Lei è arrivata, ha visto quella gabbia di matti e ha detto: “Quello che stai facendo a quei ragazzi è terribile, sappilo. Non sono prigionieri, non sono guardie, sono ragazzi, e tu sei responsabile.” E ho concluso lo studio il giorno dopo. La buona notizia è che l’ho sposata l’anno dopo. (Risate) (Applausi) Ero appena tornato in me, evidentemente.
Quindi le situazioni hanno potere, ma il punto è che la stessa situazione che può infiammare l’animo ostile in alcuni di noi e farci diventare agenti del male, può ispirare l’immaginazione eroica in altri. La stessa situazione. E siamo da una parte o dall’altra. La maggior parte delle persone sono colpevoli di inazione, perchè la mamma ha detto: “Non farti coinvolgere, fatti gli affari tuoi.” Ma bisogna dire: “Mamma, l’umanità è un mio affare.”
La psicologia dell’eroismo è – finiamo tra un secondo – come incoraggiare i bambini verso direzioni eroiche, e sto lavorando con Matt Langdon – lui tiene un corso per eroi – per sviluppare l’immaginazione eroica, questo auto-definirsi: “Sono un eroe in attesa” e insegnare capacità. Per essere un eroe devi imparare ad essere un deviante, perchè andrai sempre contro il conformismo del gruppo. Gli eroi sono persone normali le cui azioni sono straordinarie. Persone che agiscono.
La chiave per l’eroismo ha due parti. A: devi agire quando le altre persone sono passive. B: devi agire in modo socio-centrico, non egocentrico. Vorrei concludere con una storia che alcuni di voi conoscono, la storia di Wesley Autrey, eroe della metro di New York. Afro-Americano di 50 anni, muratore. Sta aspettando la metro a New York e un tizio bianco cade sui binari. Il treno sta arrivando. Ci sono 75 persone. Che fanno? Si bloccano. Lui ha delle ragioni per non essere coinvolto. Lui è nero, il tizio è bianco, e ha due bambini. Invece, affida i bambini ad uno sconosciuto, salta sui binari, mette il tizio in mezzo ai binari, si sdraia su di lui e il treno gli passa sopra. Wesley e il tizio: 20 pollici e mezzo di altezza. Il treno lascia uno spazio di 21 pollici. Mezzo pollice in più e gli si sarebbe staccata la testa. Lui ha detto: “Ho fatto quello che avrebbe potuto fare chiunque.” Saltare sui binari non è stato niente di che.
Ma l’imperativo morale è “Ho fatto quello che tutti avrebbero dovuto fare.” Un giorno, voi sarete in una situazione nuova. Prendete la strada A, e sarete agenti del male. Nel senso che sarete Arthur Anderson (Scandalo Enron). Ingannerete, oppure permetterete atti di bullismo. Strada B: vi rendete colpevoli di passività e non agite. Strada C: diventate un eroe. Il punto è: siamo pronti a prendere la strada per celebrare eroi ordinari, aspettando che la situazione giusta si presenti, per trasformare l’immaginazione eroica in azione? Perchè potrebbe succedere una sola volta nella vita, e se la lasciate scappare lo saprete sempre, avreste potuto essere un eroe e avete perso l’occasione. Il punto è pensarlo e poi farlo.
Vorrei ringraziarvi. Grazie. Grazie. Opponiamoci al potere dei sistemi malvagi qui e all’estero, e concentriamoci sul positivo. Pretendete il rispetto per la dignità personale, per la giustizia e la pace, cose che la nostra amministrazione (Bush) non ha fatto. Molte grazie. (Applausi)
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Fonte: https://www.ted.com/talks/philip_zimbardo_on_the_psychology_of_evil/transcript?language=it
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