La signora del “Trono Stellato” è un manufatto misterioso della civiltà della Valle dell’Indo
Questo manufatto è stato datato intorno al 3 millennio a.C. e raffigura una dama (una regina o una sacerdotessa?) seduta sopra un trono posizionato su una imbarcazione con la testa di Toro (potrebbe però essere anche un carro).
Lei è attorniata da un equipaggio con caratteristiche insolite……i personaggi rappresentati sembrano avere teste allungate (potrebbero essere anche dei copricapi), con occhi a mandorla e nasi a becco. Riguardo alla provenienza di questo manufatto, o al suo contesto archeologico, non c’è nulla di ufficiale, e questo rende molto difficile determinare la sua vera origine e provenienza e lo scopo per cui fu creato e l’identificazione dei personaggi rappresentati in esso.
Questo manufatto, oggetto di molte discussioni, è stato studiato a lungo dall’archeologo italiano Massimo Vidale, invitato appositamente dal collezionista privato proprietario del bellissimo reperto per farglielo esaminare.
Questo succedeva nel 2009. Vidale ha trovato talmente interessante il manufatto che ha deciso di studiarlo molto attentamente, scrivendo una relazione completa del suo lavoro, spiegando il suo punto di vista e le metodiche della sua ricerca, poi condividendola poi con il grande pubblico.
Per chi volesse leggerla : spiked-throne
Ha inoltre determinato la datazione esatta del manufatto con il metodo della termoluminescenza (anche per accertare che non fosse un falso), e la datazione è risultata essere intorno al 2700 a.C.
Ma veniamo alla descrizione di questo manufatto.
Esso è costituito da quello che può sembrare essere un veicolo di qualche tipo (un carro o una barca), con la Testa di Toro.
Può ospitare 15 persone e sembra essere una processione di qualche sorta di cerimonia religiosa.
Nella parte posteriore del manufatto, c’è seduta una donna su un trono stellato, sorvegliata da quattro uomini .
Nella sua analisi l’archeologo Vidale si riferisce al manufatto definendolo (mucca-barca) e afferma che potrebbe trattarsi anche di un carro.
Ma questa è una teorizzazione, perche decidere se sia una o l’altra è difficile “avremmo una barca senza chiglia , remi e timone, o un carrello senza ruote e saldato al suo animale da tiro.
Se il veicolo fosse un carro, rappresenterebbe un ibrido tra il sopranaturale carrello e animale. Potrebbe quindi essere la prima prova di un “carro monumentale che nella tradizione indù rappresenta importanti divinità, in occasione di feste religiose”. Nella parte anteriore del manufatto è rappresentato un toro e, sulla fronte dell’animale è rappresentato un simbolo solare, un piccolo cerchio con raggi che si estendono verso l’esterno.
Una delle caratteristiche della barca o del carro è il suo curioso equipaggio.
Ci sono file di uomini e donne con vesti e pose diverse che sembrano muoversi tutti insieme a bordo del “loro” veicolo.
Le femmine sono più grandi rispetto agli uomini e sono sedute su sgabelli semi-nude distinguendosi per la loro fronte alta.
La testa piatta, il naso lungo a becco e gli occhi tondi, con bordi leggermente in rilievo danno alle figure femminili un aspetto molto innaturale.
Gli uomini invece portano una specie di turbante e un abito corto conico. L’archeologo Vidale riferisce che molte altre figurine con lo stesso stile sono state ritrovate nelle località di Mehargarh e Nausharo risalente al 2800-2700 a.C. nella pianura Kacchi, nel nord del Balochistan, e altri siti della regione.
Le figura dominante del manufatto è una signora che ha un’aura indiscutibile di potere assoluto, che è più grande di tutte le altre figurine del manufatto, E’ seduta su un trono e i piedi sono poggiati su una sgabello basso.
La parte posteriore del trono ha sette punte, ed i braccioli sono a forma di tori in piedi.
Lei è circondata da quattro figurine maschili (guardiani o assistenti??).
Inoltre condivide le stesse caratteristiche delle altre femmine, con una fronte sproporzionatamente alta, coronata da un copricapo o velo.
Chi è questa figura di donna che siede sul trono, una Sardedotessa? o una Dea? Purtroppo non lo sapremo mai, anche se è chiaro che la sua è una posizione di indiscussa autorità ed è tenuta in grande considerazione.
L’archeologo Vidale spiega che ci sono una serie di questioni sconcertanti riguardanti questa antica reliquia.
In primo luogo, sono stati trovate figurine con caratteristiche simili, ma mai artefatti simili a questo ‘carro-barca’ negli insediamenti e cimiteri che sono stati scavati nella regione della civiltà della valle dell’Indo. In secondo luogo, Vidale descrive i rapporti gerarchici tra le figurine come unici e sorprendenti. Il ruolo di primo piano è chiaramente svolto dal genere femminile, mentre i maschi sono raffigurati come assistenti subordinati.
Le caratteristiche uniche e peculiari del manufatto ci lascia con molte domande, chi era la signora sul trono? Che cosa significa il manufatto e che cosa rappresenta? E come è stato utilizzato? Mentre molte di queste domande rimangono senza risposta, Vidale osserva che c’è ancora molto che si può imparare da questo magnifico reperto archeologico. A questo proposito egli scrive:
” Il modello in terracotta, perso nel mercato antiquario ma in qualche modo riscattato da queste immagini, apre di colpo una nuova, sorprendente finestra sull’ideologia e sui rituali collettivi delle fasi formative della civiltà dell’Indo. Esso ci conferma la centralità della simbologia e dell’iconografia dello zebù; rivela che in speciali riti funzionari o divinità di sesso femminile ebbero un ruolo di primo piano nella legittimazione del poterepolitico, e forse che l’idea di veicoli impressionanti e prestigiosi associati a processioni formali era già importantenel Subcontinente Indo-Pakistano di 5000 anni fa. Inoltre, la ‘barca-mucca’ – che si tratti di un riferimento mitologico o dell’illustrazione sinottica di un vero rituale – trasmette, al di là di ogni possibile incertezza, un messaggio intimamente e fortemente
gerarchico. Tutto ciò ben si adatta al poco che oggi sappiamo sul ruolo politicamente cruciale che le élite della regione giocarono nel mettere in atto uno degli esperimenti più rilevanti nella storia sociale della nostra specie: la rapida creazione del mondo
delle prime città dell’Indo.”
Forse un giorno riusciremmo a capirne di più, speriamo ci siano nuove scoperte archeologiche che permettano di sciogliere i dubbi e i misteri relativi a questo bellissimo e misteriosissimo reperto archeologico, giunto fino a noi da un lontanissimo passato.
Tradotto da Ghelfi Tiziana
Fonte: http://www.ancient-origins.net/…/lady-spiked-throne-and-her
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