Intervista a James Redfield – Qual è la dodicesima illuminazione?
Anno dopo anno, prosegue la ricerca spirituale di James Redfield, acclamato e amatissimo autore de La profezia di Celestino. L’ultimo libro pubblicato, La dodicesima illuminazione (pubblicato da Corbaccio) amplia gli orizzonti delle indagini di Mr. Redfield e coniuga elementi da thriller con le incursioni in territori filosofici cui lo scrittore ha abituato da sempre i suoi numerosi lettori.
Intervista:
Wuz: Cominciamo a dire qualcosa della storia raccontata ne “La dodicesima illuminazione”.
Redfield: il libro racconta di un risveglio spirituale. Un’avventura nella quale trasporto i miei lettori, alla ricerca di una conoscenza nascosta in un momento storico caratterizzato da forti antagonismi.
Il nostro è un mondo popolato da estremisti. E il mio libro vuole essere un omaggio al potere dell’autenticità in un mondo sempre più corrotto.
Wuz: Le ideologie – parrebbe – sono state tutte sostituite da un’unica ideologia dominante: quella del consumismo. È d’accordo?
Redfield: Viviamo in un mondo in cui accadono cose molto contraddittorie. Ideologie che si negano a vicenda, ogni fazione ha i propri nemici… ed è proprio in questo contesto che si colloca la storia che racconto ne “La dodicesima illuminazione”. Un nuovo modo di vivere, nel quale si onora la verità, nella vita di ogni giorno e nella propria individualità, si sta facendo largo. Si permette ad una nuova verità di crescere, e questo porterà a un risveglio spirituale, che a sua volta aprirà la strada a nuovi poteri della mente. Poteri spirituali, che sempre più persone cercano di trovare dentro di sé.
Wuz: È curioso il modo in cui il titolo del libro è stato tradotto, perché il termine “insight” (“The twelfth insight” è il titolo originale del romanzo di Redfield) non è esattamente traducibile in italiano. Significa “guardarsi dentro”, mentre “illuminazione” non descrive esattamente la stessa cosa.
Redfield: Sono completamente d’accordo. Quel che stiamo facendo oggi è cercare una nuova solidità nella nostra esperienza personale e spirituale. Questo ci permette di essere meno distratti da tutti i “rumori” che arrivano dal mondo, e di concentrarci su una verità diversa da quella “verità” pilotata al fine di controllare l’uomo. Onorando questa nuova, più autentica verità, stiamo avviandoci verso l’ultimo gradino che porterà allo sviluppo dell’umanità.
Wuz: Dalle sue parole traspare un ottimismo che non sembra suffragato da quel che leggiamo tutti i giorni sui giornali. Le cose non sembrano davvero andare bene, nel mondo.
Redfield: È vero. Sembra che il mondo stia collassando a causa della corruzione che imperversa a tutti i livelli. I media non fanno altro che evidenziare questi aspetti negativi, sottolineare i conflitti, e quindi il quadro che ricaviamo da essi non è buono. Ma io credo che ci sia una nuova tendenza, una tendenza nascosta ma che ha messo radici profonde, che i media non hanno ancora notato. Queste cose si possono capire meglio osservando le indagini condotte sulla spiritualità, che mostrano come moltissime persone stiano aprendosi a nuove consapevolezze.
Wuz: Diamo alle etichette il peso che hanno: lei viene spesso identificato con il movimento New Age. Quanto crede che il movimento in questione abbia raccolto l’eredità degli anni sessanta e della cultura hippie?
Redfield: Penso che molti dei risvegli che si stanno verificando oggi rappresentino una versione più “etica” delle esplorazioni compiute negli anni sessanta. D’altra parte credo anche che il termine “new age” abbia perso gran parte del suo significato. Io considero me stesso più unosservatore che guarda ai processi spirituali nelle varie religioni e si focalizza sull’evoluzione della consapevolezza spirituale. Questo “ritorno alla verità” di cui parlo è un processo che va letto come una reazione alle menzogne che ci vengono ammannite ogni giorno dalla politica
Wuz: Un’ultima osservazione: un antico adagio cinese recita “quel che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla”. D’altra parte, viviamo in un’epoca di grandissime paure. Come mette in relazione queste due cose?
Redfield: L’unica soluzione – a mio modo di vedere – è che in un mondo di totale incertezza e visioni apocalittiche si cerchi il centro in se stessi. Bisogna cercare una maggior chiarezza spirituale, che ci porterà più saggezza.
Le paure per il crollo del mondo e delle sue strutture servono proprio a riportarci verso questo percorso spirituale.
In questo senso credo le due visioni possano coesistere: da un lato le paure e le previsioni di apocalisse, e dall’altro un rinascimento spirituale.
Fonte: http://www.wuz.it/intervista-libro/6167/Intervista-James-Redfield.html
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