Wa-iaomer AElohim iehi-aor wa-iehi-aor : ecco come esordisce il Sepher di Mosè alla creazione della luce!!
Ed Egli disse (dichiarando la sua volontà) Lui-Gli-Dei (L’Essere degli Esseri); sarà fatta luce; e (sarà) fu fatta luce (elementalizzazione intelligibile)
Ecco come l’essenza nostra divina, creò la luce (Lucifero, Luci-fer, La Luce Fatta), quell’essenza luminosa che ognuno di noi “in parte” possiede dentro di se, quella dualità senza la quale tutto sarebbe immobile ed immutato all’interno della propria Divinità.
Ora andando ad analizzare la simbologia della Sacra Scrittura, essa ci porta questa conoscenza.
Partiamo dal presupposto (come ho già spiegato nel precedente articolo sulla Genesi) che l’analisi simbolico-verbale dell’ebraico antico è così esoterica da non poter essere rivelata se non ad un certo grado di coscienza spirituale del se ed in base a come la propria coscienza è/sia evoluta. Essa essendo una scrittura vivente, dà i propri significati ,che pur variando da essere ad essere conducono comunque ad uno stesso luogo “Principe” che è: la percorrenza dell’Albero della Vita e il cammino delle dieci Sephiroth da Kether a Malkut (Dalla Corona al Reame) e viceversa…
Wa-iaomer – Ed egli disse: non significa solo “dire” come forma di linguaggio, ma secondo il contesto in cui ricorre può significare qualcosa di più elevato. Ora, io credo non possa esistere un’occasione più importante e particolare di quella in cui l’AElohim si appresta a creare, o più esattamente; a Manifestare la sua volontà creativa. Dico qui, Manifestare la volontà creatrice perché a cosa, secondo voi servirebbe la Luce se non a Manifestare la Creatura?
Non è forse attraverso la Luce che tutto si Manifesta all’Essere?
Ed egli qui dice che Manifesterà attraverso “Aor” (La Luce) , Luce che era già in lui prima che si Manifestasse, ecco il perché della corretta traduzione (sarà) fu fatta Luce…
Wa-iehi-aor: Sarà-fu fatta Luce, poiché egli la conteneva in se in potenza d’essere sotto forma di pensiero-immagine. Già! Perché egli come noi crea cio che prima pensa e immagina, come un Divino artista…
Artista che scolpisce la Pietra che già conteneva la statua al suo interno.
Immaginare: In-Mago-Me-Agere; Lasciar agire il Mago che è in me. Ecco come AElohim ( Il Mago) crea il suo incanto e dà vita alla creazione mostrandola attraverso la Luce.
Ora la Luce “Aor” deriva direttamente dalla parola “Aur” (Fuoco) con la sola differenza che tra le due parole composte dalle stesse tre lettere ebraiche (ALEPH-WAO-RESCH) la punteggiatura che nel primo caso, La Luce, va in alto sopra la “WAO” a significare l’intelligibilità, nella seconda va sulla pancia della “WAO” a significare, oltre che a dare un cambio alla pronuncia, il segno convertibile universale.
Se togliamo la punteggiatura alla lettera “WAO” essa significherà alternativamente in base al contesto dove verrà scritta: la Terra, l’Acqua, l’Aria, il Fuoco, l’Etere, la Luce.
Ora Mosè era ben consapevole di ciò che voleva dire. Il fatto che poi nell’ebraico per il passato e futuro è stata utilizzata la punteggiatura simbolica-significativa come nel caso di Luce e Fuoco a reso obbligatorio un interpretazione che a livello di linguaggio in antichità era più libera e suscettibile di mutamento in base all’evoluzione di chi fosse il lettore.
Con punteggiatura diversa; iehi-aor wa-iehi-aor, ottiene un senso meno cosciente, mentre in realtà il senso era quello di: creatura-creata-creante come se Mosè volesse dare allo scritto una visualizzazione di movimento lucente, che tra l’altro viene confermata nel versetto successivo, che spiega la liberazione e separazione della luce dal buio e quindi la prima manifestazione fenomenica. Il primo giorno. Già! Perché il Dio della Bibbia come l’AElohim di Mosè il primo giorno creò la Luce per far si che la creatura si mostrasse “Fosse visibile”. La separazione degli elementi. Separò la Luce dal Buio, la Terra dal Fuoco, l’Aria dall’Acqua, così che tutto ebbe inizio nel movimento duale di Riflessione.
Come scrisse Mosè: E FU ORIENTE ED OCCIDENTE. GIORNO PRIMO.
Insomma, per volerla far semplice: APRI gli occhi della materia per mostrare ciò che il terzo occhio aveva immaginato in potenza d’essere. Il pensiero si è fatto materia, come affermava Giordano Bruno.
Ora quindi credo di aver spiegato abbastanza per poter sostenere che maledire Lucifero come Angelo Caduto o Ribelle o maledire Dio (in questo caso la parola Male-Dire ha proprio il senso significante di: Dire-Male) equivale allo stesso modo per l’Uomo il maledire del corpo sulla propria ombra o il maledire del Sole alla Luna.
Non a caso, Egli, Lucifero “degli Angeli del Paradiso era il più bello e vi dirò che per chi lo comprende, lo è ancora”
Il Lucifero della Cabala non è un Angelo maledetto ma è l’Angelo che attraverso il Fuoco rischiara le coscienze e rigenera il corpo.
Al mondo ardono millioni di fuochi, questi fuochi sono le Legioni di Lucifero. E tutti questi fuochi sono accesi per la gloria di Dio.
Quel Dio che tutti conteniamo e che tutto contiene e che per separazione creò in se il pensiero di moltitudine affinché nella sua solitudine d’amore trovò la forza di spartirsi in pezzi per dar vita alle creature.
Uno è buio e l’altro è luce. Parti avverse di quella dualità (2) contenuta nell’Unico (1) che non è ne il Cristo Gesù ne Satana (tanto per citare una dualità cattolica) ma l’amore per entrambi! Forze avverse ma complementari e necessarie l’una all’altra.
Lascio a voi (Banditori del Dogma) ogni altra deduzione, che saprete tra l’altro comprendere anche meglio di me e concludo con questa citazione di Nietsche che riassume ancor meglio ciò che io mi sono dilungato anche troppo a spiegare,poichè in questi casi la semplicità, nella maggior parte dei casi è la cosa migliore:
Crepuscolo degli idoli
E sorse dal profondo Lucifero, l’Intelletto Conoscenza resa verbo Si spalancarono gli infernali cancelli E si fecero avanti vittoriosi La Carne Il Fuoco Il crepuscolo degli idoli Il distruttore di false speranze! D’onice e di fuoco Riflettevano sinistri bagliori Le arcane, infere porte Lame affilate nelle carni Lancinante consapevolezza Oh, mio istinto! Danzo tra le fiamme Brucio, divoro e creo Nel nome del dio che sono Unico superstite al crepuscolo Orgiastico Caos si espande Divampa, si libera Dall’antica, Nera Fiamma Che arde insaziabile D’estasi sconfinata e sublime: è questa la gioia Dell’antico Avversario
Adamaisha
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NicOla5
Grazie per l’articolo è stato molto interessante,gli altri di itajos già li conoscevo perchè nel bene e nel male è un sito che conosco da più di 10 anni ormai,speriamo di vederne altri !