La Divina Commedia e la Grande Opera (Dante Esoterico)
Una medaglia conservata a Vienna reca l’immagine di Dante e la scritta F.S.K.I.P.F.T., interpretata come “Fidei Sanctae Kadosh Imperialis Principatus Frater Templarius” e vista come la verifica della appartenenza del poeta all’ordine dei Fedeli d’Amore, o Fede Santa, associato a quello dei Templari, ma la sua opera parla da sola e indica il cammino della trasmutazione dell’essere umano che la Divina Commedia illustra.
L’Inferno
Come negli antichi misteri, una guida accompagna il candidato: per Dante è Virgilio che già offrì a Enea il ramo d’oro di Eleusi, a simbolo di resurrezione e immortalità, perpetuato nel cristianesimo nella palma della domenica che precede Pasqua, e in massoneria nell’acacia.
La guida rappresenta la coscienza dell’uomo dialettico, la ridestata consapevolezza della necessità di raddrizzare le vie del Signore, come diceva il Battista, di compiere un processo di morte e rinascita, per recuperare una condizione divina che spetta per diritto ereditario e di cui il candidato ai misteri avverte una grande nostalgia che funge da pungolo: in una serie incessante di prese di coscienza, penetrando la natura umana, disgregandone la sua apparente compattezza sotto l’azione del calore infernale del crogiolo alchemico, Dante realizza l’opera al nero, la nigredo.
Abbandonati i pre-giudizi e smascherato il suo programma interiore originato da karma, educazione ed esperienze, l’iniziato sa che il sistema che lo alimenta deve essere spento, un nuovo cielo e una nuova terra devono apparire.
Per questo Dante, nel profondo del suo inferno, incontra Lucifero il quale ha tre facce: una nera, una bianca e una rossa, i colori dell’alchimia, perché anche le energie luciferine si convertiranno con il compimento della Grande Opera: “… conviene che di fortezza t’armi”, gli consiglia Virgilio mentre Dite-Lucifero, con le sue ali tutto ghiaccia, perché tale è la sua azione cristallizzante e Dante così descrive la sua morte iniziatica: “… io non morì, e non rimasi vivo”.
Ormai le energie luciferine sono domate, Virgilio e il poeta si aggrappano a Lucifero per uscire dall’inferno, vale a dire che la stessa natura dialettica, vinta dalle energie divine, diviene lo strumento per riscattare l’uomo.
Non a caso Dante, volgendo lo sguardo indietro, vede Lucifero capovolto, evidente simbolo della conversione che avviene quando nel bacino dell’iniziato (raggiunto dalla luce entrata nel suo sistema attraverso il cuore) Cristo e Lucifero domato, qual unico flusso di energia, risalgono lungo il canale del serpente, lungo la spina dorsale realizzando l’abito di luce, il manto d’oro delle nozze. L’inferno finisce con il verso “… e quindi uscimmo a riveder le stelle”, la stella che appare nell’athanor alchemico dopo il fetore della sostanza sotto l’effetto del fuoco che la sollecita.
Il Purgatorio
Inizia così il Purgatorio, la fase alchemica dello albedo, della purificazione, della caduta delle scorie sotto l’effetto del fuoco, in cui è finalmente possibile intraprendere la salita alla montagna che a ogni passo porta al distacco dai valori del piano orizzontale e alla conquista della libertà.
Con Casella, Dante vede quanto leghi la stessa bellezza della terra, con Manfredi scopre l’effetto dei rancori, con Jacopo del Cassero constata come i ricordi possano pietrificare l’anima, con Bordello è la polemica politica a legare. Insomma con i personaggi mano a mano incontrati, Dante scorge i suoi legami interiori da sciogliere per aspirare alla libertà.
Il Paradiso
La natura umana, mortale e fallace si è trasformata nell’oro splendente del corpo di gloria della resurrezione.
Fonte: www.altrogiornale.org
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QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO DI LETTURA
Matteo Lucini Paioni
Anche in questo caso si parla in realtà di astronomia . Alcuni passaggi sono evidenti , Mercurio , Venere ‘ La Forza Saturnina ‘ . Un passaggio è molto significativo ‘ Lucifero capovolto ‘ . Non è nuovo in tutti i racconti della mitologia , come il mulino e la ruota indiana , che sono destinati a capovolgersi a seguito dello stesso movimento della terra . Il movimento della precessione terrestre si compie in circa 26 mila anni , al termine dei quali la terra è ‘ capovolta ‘ . Dante come altri scrittori in tutto il mondo e in epoche molto più antiche , usa un linguaggio criptico per diffondere la vera conoscenza .