Quando si parla di “dieta” si pensa subito ad un regime alimentare ipocalorico utile a perdere i chili di troppo.
In realtà, la “dieta” è semplicemente il regime alimentare che si intende seguire nel corso della propria vita. Il termine dieta infatti viene dal latino, e prima ancora dal greco, e significa “modo di vivere“. Il che ci fa capire come scegliere quale dieta seguire significhi, in un certo qual modo, decidere anche che persona essere.
Al giorno d’oggi esistono tantissimi tipi diversi di dieta che è possibile seguire, a partire dalla “dieta mediterranea”, universalmente riconosciuta dai nutrizionisti come la migliore per l’organismo umano. La dieta mediterranea, tra le altre cose, prevede un consumo estremamente moderato di carni rosse. Esistono poi regimi alimentari che escludono del tutto il consumo di carne (dieta vegetariana), altri che rifiutano di mangiare qualunque alimento di derivazione animale (dieta vegana) e alternative ancora più specifiche che spesso suscitano qualche perplessità.
La dieta crudista (o raw food) è tornata agli onori della cronaca solo di recente, poiché molti divi hollywoodiani, sempre alla ricerca della “forma perfetta”, hanno dichiarato di seguirla. Ma la dieta crudista è molto più di una moda passeggera. Le sue origini affondano addirittura in un vangelo apocrifo, ovvero uno di quelli non riconosciuti come ufficiali dalla Chiesa. Nel vangelo cosiddetto degli Esseni si propugna un tipo di alimentazione che preveda solo il consumo di cibi non cotti: crudista, appunto.
La dieta crudista è stata poi messa a punto in modo scientifico intorno alla fine dell’Ottocento in Svizzera, ad opera di Maximilian Bircher-Benner, un medico che aveva sperimentato su se stesso i benefici di un’alimentazione basata sull’esclusivo consumo di cibi crudi. Benner fondò a Zurigo una casa di cura che esiste ancora oggi, e che segue il principio secondo il quale la salute di una persona dipende in gran parte dallo stile di vita che adotta.
Un crudista non è necessariamente vegetariano, anche se il più delle volte si limita al consumo di frutta, verdura e semi. L’assunto di base da rispettare è che i cibi non vengano scaldati a più di 40 gradi centigradi. Si ritiene, infatti, che i cibi cotti perdano gran parte delle loro virtù e siano meno digeribili.
La teoria più diffusa sul crudismo si basa sul fatto che questo tipo di alimentazione sia, in realtà, la più adatta all’uomo, in quanto quella più vicina al suo essere animale. Gli uomini preistorici consumavano gli alimenti senza previa cottura; l’abitudine di cucinare i cibi è solo il risultato di una successiva stratificazione culturale. In passato, molti grandi uomini hanno adottato questo regime alimentare, basti citare Ghandi.
Un crudista sta anche molto attento a quello che compra. Gli alimenti, per poter essere consumati senza cottura, devono essere tutti di provenienza certificata, e frutta e verdura devono essere preferibilmente di coltura biologica. Un crudista, dunque, è un cittadino attento, consapevole e informato.
Passare da una dieta di tipo tradizionale a una dieta crudista, può essere un percorso difficile per l’organismo, perché deve essere ricondotto alla sua naturalità. Ma, una volta effettuato il passaggio, il fisico potrà rapidamente liberarsi delle tossine accumulate, traendone grande giovamento.
Senza dover necessariamente fare una scelta tanto drastica, perché non provare semplicemente a consumare qualche piatto preparato secondo i dettami della dieta crudista? Si scoprirà che sono anche molto gustosi! Noi ve ne consiglieremo alcuni in queste pagine.
Fonti:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Crudismo#Storia
- http://www.satyasvara.com/spiritualita-universale/spiritualita-cristiana/lalimentazione-nel-vangelo-esseno-della-pace/
- http://www.greenstyle.it/pag/16227/crudismo-o-raw-food
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