Diavolo = Male? Proprio No!!
“Il Dio Pan, rappresentazione della natura in tutta la sua forza selvaggia, divenuto poi ingiustamente simbolo di malvagità..”
Dio Pan è sempre stato visto come la forza generatrice in forma maschile, e ancor oggi viene riconosciuto dalla religione wiccan come il padre benefico, contrapposto alla Dea, la Terra, Gea, che è la forza primaria.
In quanto fecondatore ha avuto fin dall’inizio una grande connotazione sessuale, che assieme al suo aspetto repellente ne hanno fatto il simbolo della supremazia maschile.
Le grandi corna, le zampe irsute e gli zoccoli, la coda, la folta barba, nonché la forte carica sessuale, la capacità di generare panico solo con il suo aspetto e con il suo urlo, resero inevitabile che con l’avvento del cristianesimo venisse identificato col diavolo.
Da sempre a Pan e ai suoi satiri sono state associate le ninfe. Fanciulle bellissime, anch’esse depositarie di una forte carica sessuale, al punto che dal loro nome è derivata, in tempi moderni, la parola “ninfomane”.
Le ninfe e i satiri sempre si sono accoppiati nel folto delle foreste, sotto le fronde di querce millenarie, in un gioco sessuale antichissimo. Era quella l’occupazione primaria di siffatte creature, esseri creati dalla natura stessa e da essa dominati.
Generare. Generare la vita, i raccolti, le messi, ogni specie vegetale, e le greggi, e gli animali selvatici. Protettori dei boschi e dei campi, conducevano una vita semplice e bucolica, suonavano i loro flauti, dormivano all’ombra dei vecchi alberi, assaggiavano tutti i piaceri del sesso.
POI ARRIVO’ IL CRISTIANESIMO:
Il cristianesimo cambiò tutto, assimilò le vecchie religioni adattandole, e poiché non vi era posto per loro in Paradiso, furono gettati all’Inferno.
Le lascive ninfe divennero perfide streghe, e i piacevoli svaghi di satiri e ninfe nel cuore della foresta divennero sabba infernali dove le streghe si accoppiavano con diavoli caprini e deformi.
Pan, incontrastato Dio della natura, fu trasformato nel signore degli Inferi..
Il dio della natura, della crescita, della vita stessa, il generatore, colui che donava il sostentamento agli uomini, ora era ritratto come il distruttore, simbolo di ogni malvagità e corruzione.
Come si era giunti a questo?
Come mai le timide ed eteree ninfe si erano trasformate nelle perfide streghe? Perché le loro gioie terrene erano diventati abominevoli sabba?
Ovviamente una religione che reprimeva il sesso e che lo considerava causa di ogni sventura non poteva accettare una mitologia che del sesso aveva fatto la propria stessa ragione di vita.
Non poteva semplicemente dimenticarli e consegnarli all’oblio, ma era necessario demonizzarli, perché fossero sempre di monito agli uomini.
ARRIVANO LE SANTE INQUISIZIONI:
Nel ricordo sbiadito di Pan e delle sue ninfe, migliaia e migliaia di donne hanno affrontato il rogo, chi colpevole di averlo incontrato solo nei propri sogni, chi di aver amato la natura e accettato i suoi doni, chi innocente vittima delle circostanze.
Un dio perennemente allegro, legato in modo così viscerale alla natura e ai piaceri della carne, gettò il mondo intero nell’angoscia, quando venne data notizia della sua scomparsa.
Con esso scomparivano la natura selvaggia, i boschi impenetrabili ora violati dall’uomo, gli animali liberi sempre più decimati, l’equilibrio stesso su cui era fondata l’esistenza.
Un mito, quello dell’essere caprino, che aveva le proprie radici in un passato lontanissimo e le cui tracce si potevano trovare in molte mitologie tra le più disparate.
In Italia il suo nome era “Fauno“, da qui deriva anche la parola “fauna” ancor oggi utilizzata, e la sua specie veniva chiamata con i nomi di fauni e silvani, già molto prima che venissero identificati con i satiri. Esseri magici che sempre, in epoca pre-cristiana, erano considerati ovunque divinità benevole, portatrici di vita.
Sono dovuti trascorrere quasi due millenni prima che a Pan fosse restituito il suo ruolo primordiale di divinità pagana.”
Il risultato finale è quello che vedete ora:
Foreste distrutte città caotiche, stupri, violenza, un mondo dove tutti sono ossessionati dalla pornografia, ma allo stesso tempo sono costretti ad accoppiarsi di nascosto nei loro bui appartamenti, lontani dalla luce del Sole o della Luna, lontani dal muschio selvaggio, dagli odori inebrianti di Madre Natura, lontani infine da sé stessi, perché la natura del Dio Pan e delle sue bellissime Ninfe infondo non rappresentano altro che i nostri istinti primordiali e le nostre passioni più nascoste, passioni che se non soddisfatte, degradano appunto in pornografia, perversione, prostituzione, pedofilia, violenza e stupro, veri mali che oggi affliggono e corrodono l’umanità intera “civilizzata“.
Ora che sapete anche questa storia, dove collochereste il “MALE” ?
Fonte: http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2016/10/come-la-chiesa-trasformo-il-dio.html?m=1
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