Quando il racconto prende vita
L’omonimo racconto fantastico di Jorge Luis Borges, apparso nella raccolta ” Il giardino dei sentieri che si biforcano” e all’interno del volume “Finzioni”, narra di una Biblioteca Infinita contenenti un numero finito di libri, i quali a loro volta contengono ogni cosa dello scibile umano(e forse non solo umano).
La struttura della biblioteca è molto particolare, un pò come un alveario si basa sulla forma esagonale ripetuta infinite volte fino a creare una sfera il cui centro è uno dei qualsiasi esagoni.
I libri si basano su regole ferree di scrittura e composizione:
– per scriverli si usano solo le 25 lettere del alfabeto, lo spazio, il punto e la virgola.
-ogni libro ha 410 pagine
-ogni pagina contiene 40 righe
-in ogni riga vi sono 40 lettere
“Da queste premesse incontrovertibili dedusse che la Biblioteca è totale, e che i suoi scaffali registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici (numero, anche se vastissimo, non infinito) cioè tutto ciò ch’è dato di esprimere, in tutte le lingue. Tutto: la storia minuziosa dell’avvenire, le autobiografie degli arcangeli, il catalogo fedele della Biblioteca, migliaia e migliaia di cataloghi falsi, la dimostrazione della falsità di questi cataloghi, la dimostrazione della falsità del catalogo autentico, l’evangelo gnostico di Basilide, il commento di questo evangelo, il commento del commento di questo evangelo, il resoconto veridico della tua morte, la traduzione di ogni libro in tutte le lingue, le interpolazioni di ogni libro in tutti i libri…”
Il numero dei libri è stimato a 25^4104040 = 25^656000, basti pensare che i nucleoni dell’Universo sono stati stimati a 10^80( cioè che a 10 seguono 80 zeri).
Ed effettivamente è proprio a causa di questo grande numero confrontato alla finitezza fisica,mentale e spazio-temporale del uomo-bibliotecario che nel racconto nasce una sorta di strana conseguenza. All’inizio sorge negli uomini una sensazione di potere e di entusiasmo conoscitivo il quale, non appena ci si rende conto dell’effettiva quantità di libri, associato al fatto che ” per una riga ragionevole, per una notizia corretta, vi sono leghe di insensate cacofonie, di farragini verbali e di incoerenze…”, esso si trasforma in profonda depressione. E così gli uomini si dividono in fazioni, c’è chi è contro alla biblioteca chi pro, chi forma sette e chi dedica la propria vita a scoprire il libro contenente la Verità Ultima.
La storia diventa realtà…
Dall racconto vi ha preso spunto Jonathan Basile, scrittore, bibliotecario e programmatore autodidatta è riuscito, grazie alle dimensioni della realà virtuale a replicare in parte, l’infinita Biblioteca dando vita a “The Library of Babel”, un sito che raccoglie, o meglio, che contiene, tutti i testi di 410 pagine possibili dalle combinazioni di 25 lettere, virgola, punto e spazio.La biblioteca è impostata come l’aveva immaginata oltre 70 anni fa lo scrittore argentino: un numero illimitato di stanze esagonali in cui su quattro delle sei pareti sono presenti venti scaffali, ognuno con trentadue libri da 410 pagine. Ognuno di questi libri è catalogato dal suo “codice” alfanumerico dove viene indicato il numero dell’esagono con un valore che supera i 3200 caratteri, il volume, lo scaffale, e la parete dell’esagono. Un po’ come avviene in una normale biblioteca, ma molto, MOLTO, più grande.Ha creato un sito nel quale vi sono presenti 10^4677 Libri,purtroppo i dati occupano “spazio” di memoria reale(terabyte) per cui non si è arrivati alla vera mole di Borges .
In pratica in questa libreria si possono trovare la combinazioni di tutte le lettere , quindi vi si trova scritta ogni cosa pronunciata sotto forma di parola dall’inizio alla fine dei tempi, in passato , presente e futuro. Vi si trovano invenzioni e scoperte ancora non fatte, il diario segreto di quando eravate piccoli, i pensieri che attraversano la vostra mente, il tutto con le sue versioni leggermente modificate magari di una virgola o una vocale. Insomma TUTTO.
Il fatto è che tutto è tanto, e non credo che sia utile conoscerlo se per noi non ha un significato, “È il senso che da senso alle cose, è il nostro potere, il dare un significato. Il fatto che questa frase esista già, scritta da qualche parte, creata attraverso processi randomici, non ha senso finché non c’è la volontà, l’impeto, la carica di significato che noi siamo capaci di donargli.”
Per cui credo che il desiderio di Borges “…prego gli dèi ignoti che un uomo – uno solo, e sia pure da migliaia d’anni!, – l’abbia trovato e l’abbia letto. Se l’onore e la sapienza e la felicità non sono per me, che siano per altri. Che il cielo esista,anche se il mio posto è all’inferno. Ch’io sia oltraggiato e annientato. ma che per un istante, in un essere, la Tua enorme Biblioteca si giustifichi…” sia realizzabile, basta sapere esattamente che cosa si sta cercando.
Io mi sono divertita a cercare alcune frasi ad esempio questa: “ilsapere.org” e guardate un pò qua…
Se anche voi volete tentare di scoprire la Verità Ultima o per lo meno rendervi conto della vastità di possibilità che ci circonda, di conoscerLa, andate sul sito creato da Jonathan.
Buona ricerca!
Fonti: https://medium.com
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