“Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato.”
(Albert Einstein)
L’essere umano è un animale da branco e, come tale, sente la necessità di aggregarsi ai suoi simili. Ovviamente “i simili” in questione sono quelli che più si avvicinano alle sue idee, pensieri, convinzioni, teorie… insomma tende ad avvicinarsi a chi gli sembra affine a lui. Non solo, se incontra persone o gruppi che comunque gli offrono ciò che cerca e che ora non ha, senza pensarci troppo cambia compagnia e rivaluta piccole sfumature di ideali, teorie ecc… Con altrettanta facilità, se incontra qualcuno di particolarmente carismatico, in pochissimo tempo, rivede totalmente tutto ciò a cui si era aggrappato fino a poco prima. Non si stacca da un albero, cambia semplicemente ramo.
L’albero a cui metaforicamente mi riferisco è quello che, come vuole l’attuale tendenza, viene chiamato spiritualità.
Forse è proprio per questo che sbucano gruppi, religioni e filosofie che, anche se con teorie e modi diversi, promuovono tutti la stessa cosa, scuole di pensiero che permettono al singolo di “elevarsi” o, almeno, così si pubblicizzano. Quindi troviamo gruppi New Age che danno la loro versione modernizzata di pensieri presi da libri, congreghe di streghe e stregoni, amanti della natura e connessi ad essa, “occidentalissimi” gruppi buddisti i cui capostipiti hanno radici e tradizioni culturali variabili a seconda della fantomatica e mai certa provenienza… per non parlare dei gruppi di studio che fanno invidia ai più stimati scienziati per le innovative teorie discusse, tra le quali la forma della terra, la provenienza dell’uomo, ingegneria genetica, flussi, vibrazioni…
Non dimentichiamoci dello sciamanesimo, il quale anche se con caratteristiche apparentemente simili , si divide in fazioni in base alla zona di nascita o di chi l’ha reso noto. Troviamo quello Hawaiano, Celtico, Siberiano, Tolteco (quest’ ultimo, conosciuto in tutto il mondo grazie ai libri di Castaneda, è stato ultimamente rivisitato da altri famosi personaggi) e molti altri.
Tra i mille gruppi, possiamo trovarne alcuni che hanno davvero tantissimi seguaci, tutti in preda a deliri di “luminoso amore”, altri che si affidano alle tenebre e altri ancora che fanno uso di sostanze “particolari” per modificare la percezione o come, da quello che ho capito, preferiscono definirle sostanze che aumentano la consapevolezza. Da notare come nonostante gli effetti collaterali di tali sostanze (tra le quali vomito e dissenteria…), questi guru hanno un buon seguito e sono sempre più conosciuti. Poi ci sono i Massoni, i Cavalieri Templari, i discendenti di stirpi che vantano di essere protettori di chissà cosa, fino ad arrivare ad un Ordine che ha davvero incuriosito molte persone: l’Antico Ordine del Drago. Ebbene, tale Ordine sembra sbucato dal nulla, almeno così parrebbe se non fosse che, durante conferenze, discussioni sui social o in altre circostanze, ogni tanto saltano fuori indizi (nomi, immagini, simboli…) che lo vedrebbero apparso anche in altre epoche, magari con nomi e con “stili” diversi, ma, a quanto pare, una cosa è sempre stata uguale, ovvero che è un percorso adatto a pochi.
La cosa particolare è che proprio per questo motivo è stato etichettato come setta e a causa di questo appellativo e dell’ignoranza della gente che ancora pensa che il Drago (sopratutto quello nero) sia sinonimo di entità cattiva o di demonio, l’Ordine del Drago è stato abbinato erroneamente a qualcosa di oscuro e malvagio. Questo probabilmente è il primo insegnamento di questo misterioso Ordine, ovvero non fermarsi all’apparenza e andare oltre i propri pregiudizi, dovuti prevalentemente a idee ormai ben radicate in ogni essere umano poiché inculcate dalla società secolo dopo secolo. Infatti, il significato e l’utilizzo della simbologia del Drago è molto antica, e per niente “negativo” , anzi, vi invito a fare una ricerca personale a tal proposito, così da verificare che tale immagine è stata demonizzata in un particolare periodo e ovviamente per un motivo ben preciso.
Per quanto riguarda il nero….bhe direi che vale la stessa cosa, anche questo colore è stato scelto per un significato preciso, ma essendo voi su un cammino di risveglio avrete ormai capito quanto i più giudichino senza conoscere e con tanta facilità si identifichino come la santa inquisizione. Comunque, a parte il nome, un’altra caratteristica che lo distingue dalla maggior parte dei “percorsi” è che, sebbene al momento utilizzi ogni mezzo di comunicazione per far sapere che è possibile avvicinarsi, fa di tutto per dissuadere dal provarci. Praticamente una setta al contrario… che fa si che chi si avvicini si autoselezioni… direi una sorta di autoeliminazione. Vi chiederete com’è possibile? Semplice, non ti illude di darti risposte pronte, ma da subito fa capire che ognuno deve trovarle da se, non c’è un gruppo a cui affezionarsi, è un percorso individuale, solitario, alla scoperta di se stessi, e chi meglio di “se stesso” può ri-trovarsi? Si definisce la Via del Guerriero, per capire a cosa mi riferisco potrete trovare cenni di cosa sia nei libri di Castaneda o, comunque, da chi è vicino allo sciamanesimo tolteco. Questo per dire che non è un percorso basato su filosofie o pratiche dove basta sorridere per essere felici, dove si vede in tutto solo la parte “rose e fiori” (e qui direi che si potrebbe parlare a oltranza sull’ idea che esista la medaglia e le sue cosi dette facce distinte.).
No, lì è tutto pratica, lavoro costante sull’osservazione di sé, delle “parti che compongono questo io” che non fa vedere oltre… e che sinceramente mai ci si aspetta di scoprire. Andare oltre, ma a cosa? A tutto: pregiudizi, convinzioni, immagini di se, relazioni con il prossimo, comportamenti, idee, abitudini, meccanismi che sono ormai talmente automatici che fanno muovere l’essere umano senza nemmeno che se ne accorga, il quale però è convinto, in questo stato, di essere padrone delle sue scelte, illudendosi di essere libero di decidere.
Non ci sono meditazioni miracolose, nessuna pozione, nessuna suggestione, è per questo che, probabilmente, in molti abbandonano. Questo percorso non da sicurezze, non da risposte, non ti abbraccia accompagnandoti sulla strada che altri hanno percorso. No, ti insegna come creare la tua strada, come trovare un tuo metodo e il motivo è semplice, perché ognuno è diverso, ognuno ha esigenze diverse e se si ha la volontà di scoprire di più… allora potete provare a vedere quanto resisterete mentre vi sgretolate, quanto potete sopportare nello scoprire le innumerevoli maschere che da tutta la vita indossate, chissà cosa c’è sotto…
Ebbene, voi tutti capirete che con una presentazione del genere in pochi sono attratti dal tentare di entrare a far parte dell’ Ordine del Drago ed io non sono qui a fare propaganda, quindi direi che fanno bene a non provarci, perché diciamoci la verità, in giro c’è di meglio, è meglio andare sul sicuro, stare nel conosciuto che avventurarsi nell’incerto, è meglio non abbandonare quella dolce zona di confort che tanto fa sentire protetti, giusto?
Meglio cercare e affidarsi a chi offre un libretto delle istruzioni, come ad esempio quello su “come uscire dal Samsara” (buddismo per chi non sapesse cosa sia e vuole informarsi) Karma permettendo ovviamente…
Se si crede a questa teoria (ciclo di morti e rinascite) viene spontaneo considerare la vita come una scuola, dove però, si resta sempre bocciati, ripetenti all’infinito, ogni volta si cambia classe, compagni di banco ma il programma alla fine è sempre quello.
Provate a chiedere ai tizi che vi vendono il manuale “mille e uno modi per uscire dal Samsara” o ” come illuminarsi in sette giorni” loro una risposta ve la danno sicuramente e magari è proprio quella che vi sarebbe piaciuto sentirvi dire… Ops ora che ci penso…se sanno come fare perché sono ancora qui?
Quindi, per concludere, personalmente non ho la minima idea del percorso perfetto che porta ad avere risposte alle domande relative a chi o cosa siamo, al perché siamo qui e ora e ad altri mille perché che potremmo scrivere, ma una cosa è certa, in tutte le cose, persone o situazioni, non fermatevi mai all’apparenza, non date mai per certe le convinzioni di altri, non evitate di scoprire e sperimentare per paura di fallire, osate andare oltre ciò che siete abituati a essere, abituati a fare o a credere, potreste scoprire quel “di più” che vi manca per capire e scegliere consapevolmente la vostra strada, indipendentemente dai giudizi della gente…
Camminate con le vostre gambe, riflettete con la vostra testa… smettete di copiare in questo eterno compito in classe… Ci vediamo ai prossimi esami, e chissà che stavolta ci siano anche dei promossi…
Anonimo
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Fabio
brava Roby