LA MECCANICA DI NEWTON
LA RELATIVITÁ DI EINSTEIN
E L’ESPERIENZA DELL’IPNOSI
A mente di quanto dice la teoria della relatività di Albert Einstein (bypassando la teoria di Newton), lo Spazio non è tridimensionale ed il tempo non è un’entità a sé. Tempo e spazio sono profondamente connessi e formano una struttura quadridimensionale: il cosiddetto “ Spazio/Tempo “ materializzando quattro assi ortogonali dall’origine nel “qui ed ora”. In questo senso non è possibile parlare di Spazio separatamente da Breve Saggio La meccanica di Newton, la relatività di Einstein e l’esperienza dell’ipnosi Giuseppe Tantillo / Cecilia Comoglio l Tempo, e viceversa (quindi tutto è relativo ovvero in relazione). Possiamo affermare allora che il Tempo non è lineare, ne assoluto, ma è relativo. E che per questo motivo non si deve più considerare la sequenza “passato/presente/futuro”. Ad esempio se due bambini si muovono a velocità diverse nei corridoi di una scuola, osserveranno tutto in tempi diversi e ciascuno collocherà l’avvenimento osservato in maniera diversa per via della diversa velocità.
SPAZIO E TEMPO IN IPNOSI
Secondo Newton invece se abbiamo sentore che una persona stia per avere un incidente, la prima cosa che facciamo è chiamarla, pensiamo fortemente a lei, identifichiamo un momento (tempo) preciso in cui presumiamo che l’evento avrà luogo, (fissando l’ora), e subito dopo il momento “X” ci accertiamo che stia bene, avendo cura di chiedere se l’avvenimento presagito sia avvenuto veramente, per appurare la veridicità della nostra sensazione. E se ci sentissimo dire che nulla di tutto ciò è successo? Penseremmo che si sia trattato stato semplicemente di una paura/fantasia/scherzo della nostra potentissima immaginazione, concludendo la nostra (falsa) esperienza interiore. L’essere umano inoltre, percepisce bene la sensazione del Tempo che accelera o che rallenta: i 50 secondi di una caduta libera da quota 1400 prima di aprire il paracadute sono percepiti da chi li vive come eterni. Quando invece stiamo vivendo qualcosa che ci piace tantissimo… ecco che finisce subito! Ciascuno di noi in pratica percepisce il “proprio Tempo personale” in maniera legata al proprio stato d’animo, alle esperienze che si stanno vivendo e a tutto ciò che esse rappresentano per noi. In base a come si attraversa una determinata situazione ciascuno vive un tempo “interno” che può essere più o meno lungo a seconda di cosa proviamo mentre essa trascorre. Ma nello stesso momento vive anche un tempo reale, quello scandito dallo scorrere delle lancette dell’orologio che è invece uguale per tutti. E’ ciò che chiameremo “tempo esterno”. La nostra capacità razionale riesce a leggere, comprendere, schematizzare solo questo, perché è fatta per misurare il Tempo lineare. Capita ad esempio l’esperienza di rivedere una persona cara a distanza di molti anni avendo però la sensazione, secondo il classico processo di pensiero Newtoniano, di averla vista soltanto il giorno prima. Tutti questi processi sono definiti dalla “meccanica newtoniana”. Nelle tecniche di rilassamento, quali, l’Ipnosi, si permette al paziente di rievocare esperienze infantili come se si svolgessero adesso, rievocando il luogo e i protagonisti che furono, cancellando per sempre gli effetti psicofisici dell’evento negativo del passato connettendosi dal presente all’interno di uno stato di alterazione sensoriale presso una dimensione spirituale che non percepisce il tempo e lo spazio dei limiti razionali. Gli effetti di un’antica esperienza negativa possono essere a volte pericolosi, in quanto le memorie delle esperienze traumatiche sono un vero e proprio contenuto energetico bloccato e a volte represso. Se consideriamo la teoria della relatività di Einstein, può derivare come una conseguenza il concetto secondo cui la materia e l’energia sono la medesima cosa e sono intercambiabili. In questo caso possiamo dedurre che spesso (anzi, quasi sempre) le probabilità di trasformare un trauma in patologia sono elevate. Possiamo inoltre desumere che la massa non è altro che una forma di energia, come lo sono appunto le memorie personali di ciascuno e che dunque la materia non è altro che energia rallentata o cristallizzata. I nostri corpi quindi sono energia. L’ipnosi non è un farmaco, è uno strumento DI CRESCITA PERSONALE. Sciogliere e rimettere in salutare flusso l’energia vitale, è intima e segreta evoluzione individuale. Il fine è di migliorare la qualità delle “nostre vite”… e lo si raggiunge chiedendo alla nostra parte Saggia di condurci, senza limiti di tempo e spazio, là dove è nato ciò che ci vincola al passato di questa vita. E anche a quello di altre nostre vite.
Cecilia
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