Il fenomeno “New Age” è nato nel mondo anglosassone a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, favorito da pensatori, musicisti, filosofi, artisti, mistici e perfino da scienziati di varia estrazione. Il credo comune di questo movimento è che l’Età dei Pesci, ormai quasi del tutto tramontata, sarebbe stata caratterizzata da aspetti in prevalenza negativi, come una grande conflittualità espressa in guerre, ingiustizie e mancanza di sensibilità per l’ambiente naturale. Con l’età dell’Acquario ormai imminente, anzi per alcuni già iniziata, il vecchio sistema sarebbe stato sovvertito ed il mondo starebbe entrando in un’epoca di più intensa spiritualità, o meglio di equilibrata integrazione tra lo spirito e la materia. Il susseguirsi delle ere deriverebbe dalla teoria della precessione degli equinozi, basato sul mutamento graduale dell’inclinazione dell’asse terrestre, con un ciclo che si completa ogni 26.000 anni. Nel corso degli ultimi 2200 anni circa, il giorno dell’equinozio di primavera era la costellazione dei Pesci a sorgere a oriente prima del sole. Ora ci troviamo in una fase delicata di passaggio, con la costellazione dell’Acquario, appunto, che sta prendendo il posto di quella dei Pesci. Fin dall’antichità , gli astrologi ed alcuni scienziati hanno collegato questo fenomeno ai segni dello Zodiaco, elaborando una suggestiva forma di profetismo, che ha individuato per ogni epoca caratteristiche diverse.
I movimenti “New Age”, comunque, si sono strutturati spontaneamente in una miriade di gruppi, orientandosi in vari campi, dall’astrologia all’astronomia, dalla fisica alla psicologia, dalla religione alla filosofia, cambiando la visione del mondo ed introducendo nuovi stili di vita. L’ideale dei fondatori dei gruppi “New Age” era quello di rinnovare la coscienza umana, riconquistando il rapporto che l’uomo aveva con la natura e riscoprendo i legami che unisce il singolo uomo all’universo. Infatti, uno dei motti più in voga tra gli esponenti del “New Age” è proprio che l’umanità è una sola, essendo ciascuno di noi una singola cellula di questo grande organismo vivente.
E’ innegabile che le dottrine “New Age” siano ispirate al più fecondo sincretismo, che , in alcuni casi può apparire sfrenato e perfino contraddittorio. Si mischiano con grande disinvoltura importanti tradizioni orientali, come lo yoga e lo zen, a pratiche tipiche delle religioni abramitiche, con dei risultati molto spesso frammentari e che generano disorientamento negli stessi adepti. D’altra parte l’aspetto forse più positivo del fenomeno “New Age” è la consapevolezza che ciascun soggetto in fase di crescita e di apprendimento non deve apparire come un soggetto passivo, da riempire semplicemente come un ricettacolo di nozioni, ma deve essere un protagonista attivo del processo di conoscenza, dovendo sviluppare e gestire da sè le proprie facoltà critiche, con l’obiettivo di accrescere le proprie capacità. Ed apprezzabile è la grande attenzione che i gruppi “New Age” dedicano all’ambiente ed al nostro pianeta, che viene considerato come un grande organismo vivente, ammalatosi proprio a causa del nostro selvaggio sfruttamento che negli ultimi secoli è diventato troppo spregiudicato ed incontrollato. La New Age cerca di portare tutti verso la scoperta, anzi alla riscoperta dell’uomo totale, coinvolgendo non solo la propria individualità ma anche il rapporto con gli altri, attraverso la lettura delle sensazioni del nostro corpo e di quello altrui. Nello stesso tempo non bisogna credere che la ricerca della “nuova era” sia un’invenzione improvvisa dei nostri tempi. La consapevolezza che la vita del mondo si componga di cicli di ere che si susseguono affonda radici antichissime: già alcuni millenni prima di Cristo, in India, la filosofia samkya faceva riferimento all’esistenza di cicli di ere, ognuna caratterizzata da un particolare sistema esistenziale, che richiama la visione astrologica/astronomica della precessione degli equinozi, in ambito occidentale, con il passaggio definitivo dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario. La concezione delle ere cosmiche, inoltre, la troviamo anche in altre civiltà, come gli antichi Greci, gli Aztechi, i Maya et cetera.
In questo periodo si tende a sottolineare la necessità di un passaggio da un mero stato di coscienza ad un altro stato di coscienza più elevato, che postula la saggezza e la comprensione profonda. In effetti si può ragionevolmente affermare che i movimenti di ispirazione “New Age” abbiano chiari collegamenti con le discipline e le scuole esoteriche da sempre concentrate sul perfezionamento dell’essere umano, partendo da una migliore comprensione di sè stessi. E bisogna precisare che il copioso firmamento delle dottrine “New Age” non costituisce una vera e propria religione, perchè non si fonda su precisi dogmi o su immaginarie rivelazioni, ma ha un modo di esprimersi “profondamente religioso”, semprechè non si cada in estremismi di spinto sincretismo, essendo volta a suscitare consapevolezza nell’individuo, mettendolo davanti a sè stesso, agli altri e all’intero universo.
La “New Age” non appare solo come “pensiero” o come “stile di vita”, ma si presenta anche come espressione artistica, con un particolare genere musicale e letterario. In questo ultimo campo, merita una menzione speciale il romanzo di James redfield, La Profezia di Celestino, che ha costituito a metà anni Novanta, un vero e proprio caso letterario, sia per il forte messaggio ideologico contenuto nel testo, sia come parabola, ossia come avventura alla ricerca del vero significato dell’esistenza. Il romanzo poi sottolinea, in un linguaggio pressochè ermetico e simbolico, nove tipi di illuminazione che gradualmente possono portare l’individuo alla piena consapevolezza delle proprie possibilità.
In sintesi il campo d’azione della “New Age” non ha precisi confini, potendo coinvolgere tutto l’essere: il corpo, la mente, lo spirito, mirando alla perfetta integrazione delle varie componenti, che, invece, nella vita quotidiana, anche perchè troppo condizionati da una tradizione culturale troppo razionalista, siamo abituati a considerare separati gli uni dagli altri. Come si è detto in precedenza la dottrina “New Age” presenta elementi sincretici delle religioni orientali, come il Buddismo, il Taoismo e l’Induismo, anche se non vi è dubbio che le radici di essa si basino sulle tradizioni giudaico-cristiane. Non a caso, alcuni passi evangelici introspettivi e rivelanti il volto misericordioso del Dio del Nuovo Testamento e non quello vendicativo e geloso del Vecchio, piacciono molto ad alcuni eminenti esponenti “New Age”. Tra questi spicca il discorso “della montagna”, chiamato anche “delle beatitudini”, tenuto da Gesù e riportato dall’evangelista identificato come Matteo (Mt. 5 ss.): Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio darà loro il suo regno; Beati coloro che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa….e così via.
L’età dell’Acquario, pertanto, per i più scettici, può rappresentare un simbolo della rinnovata conoscenza, in grado di favorire lo sviluppo della coscienza, in termini atemporali e metastorici, come lo specchio dello stato d’animo di colui che ha compreso che è necessario vivere per essere e non per avere, condizione essenziale dell’anima affinchè superi gli inganni della materia, al fine di riuscire a distinguere soltanto la Realtà spirituale.
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