Il corpo umano è anatomicamente perfetto, mantenerlo integro e funzionalmente in ordine significa conservare la salute e, perché no, l’armonia.
È importante quindi conoscere come è fatto e come funziona.
La perfetta organizzazione dei sistemi di trasporto, la precisa utilizzazione dell’energia, la giusta regolazione e sincronia dei segnali e dei comandi, assieme alla buona qualità delle strutture e dei materiali( le cellule), permettono il fiorire del nostro corpo, quindi ogni parte serve al tutto e vive grazie al buon funzionamento di ciascun elemento.
Le arterie, eccetto le arterie polmonari, sono vasi che portano il sangue ossigenato dal cuore alla periferia, e sono strutturate come un grande albero con radici (il cuore), il tronco (l’aorta) ed i rami (le arterie periferiche). Questi vasi arrivano ad ossigenare fino le più piccole e lontane cellule del proprio corpo che necessitano di ossigeno e di materie prime, oltre che di elettricità (l’energia) e di comunicazione(il sistema nervoso).
A livello periferico, la rete capillare misura pochi micron (un micron è uguale alla millesima parte di un millimetro), e si perde nella microscopica struttura della matrice interstiziale predisposta agli scambi vitali di base per portarvi tutto il suo carico di ossigeno, di sostanze nobili e materie prime. Ma arrivano anche sostanze tossiche, metalli pesanti e medicamenti, spesso non del tutto utili.
Nel suo continuo viaggio nel corpo umano, il sangue, dopo aver perso il suo carico di ricchezze, dai capillari entra poi nell’albero venoso. Sono vasi meno elastici delle arterie, alcuni provvisti di valvole interne che vanno a formare un albero in cui il sangue scorre al contrario, cioè dai rami fino alle radici.
Le vene, riunendosi in tronchi sempre più grandi, ritornano al cuore, nell’atrio destro. Da qui, dopo essere passato nei polmoni per ricaricarsi di ossigeno, il sangue ritorna nella parte sinistra della pompa cardiaca dove inizia di nuovo il suo viaggio.
Nelle gambe esistono due sistemi venosi, uno profondo ed uno superficiale.
Il primo è caratterizzato da grossi vasi situati in profondità, sotto i forti muscoli che drenano il sangue. Questi vasi, riunendosi nella vena femorale, entrano nell’addome e formano le vene iliache che recuperano anche il sangue venoso che arriva dall’intestino per portarlo nel fegato per essere depurato.
Le vene superficiali, invece, sono caratterizzate da un fitto sistema di vasi intrecciati come una rete da pescatori. Esse drenano il sangue della cute e del sistema adiposo confluendo nelle vene safene e gettandosi quindi nella vena femorale. Le vene hanno la particolarità di possedere delle valvole a nido di rondine che permettono al sangue di viaggiare verso l’alto e verso il cuore, ma impediscono il reflusso in senso contrario. Chi ha ideato questa meravigliosa struttura, ha messo le valvole venose per evitare che, nella posizione eretta, il sangue si raccogliesse nei piedi.
Il sangue delle vene, andando verso l’alto contro la gravità, deve vincere molte forze perché non ha una pompa che lo spinge continuamente. La natura però ha pensato bene di costruire un cuore periferico nel piede che è strutturato come una spugna in modo tale che, nel camminare, questo funziona come una pompa, favorito in ciò dai forti muscoli del polpaccio e da quelli addominali, detti psoas, che, mentre aiutano il deflusso venoso, favoriscono anche la funzionalità e la depurazione intestinale.
Il corpo umano è splendidamente perfetto!
Quando le valvole delle vene funzionano bene non ci sono problemi, ma quando queste non reggono più e sono insufficienti il sangue ristagna (la flebostasi) e si arricchisce di sostanze tossiche (flebolinfostasi).
Le nostre cellule ed i tessuti non lavorano più in un ambiente ideale per cui si giunge alla rottura dell’equilibrio metabolico (flebiti – celluliti) e perfino alla loro morte (le ulcere).
Il sangue venoso deve quindi sempre circolare perché “chi si ferma o indietreggia è perduto”, infatti quando il sangue venoso si ferma si hanno le tromboflebiti con rischio di partenza di pericolosi emboli. Quando il sangue torna indietro, per rottura delle valvole venose, si hanno le vene varicose.
Ecco perché le varici, i capillari e le varie forme di cellulite causate dall’insufficienza venulolinfatica non sono soltanto degli inestetismi, ma costituiscono vere e proprie malattie che devono essere precocemente diagnosticate e, possibilmente, ben curate.
E perché no, anche dal punto di vista estetico!
L’albero linfatico
Ma esiste un altro albero fra i sistemi vascolari, è il sistema linfatico preposto al recupero delle “acque di scarico” delle cellule e dei tessuti.
Il nostro organismo è fatto per circa il 70% di acqua, un’acqua pura che non si trova allo stato libero, come l’acqua nel mare o in un bicchiere d’acqua, poiché nel corpo umano le gocce d’acqua si trovano nascoste fra le maglie di particolari sostanze, dette glucosamminoglicani o proteoglicani, caratterizzate dalla presenza di una serie di molecole di acido jaluronico strutturate come una treccia che ha la capacità di trattenere l’acqua, diciamo come una mozzarella dove l’acqua si vede solo se la si strizza, ma solo quando è fresca poiché quando è vecchia la struttura diventa fibrosa e secca, e così è il corpo umano. La caratteristica di queste trecce è quella di poter aumentare di oltre 200 volte il proprio volume trattenendo acqua.
La linfa è un’altra cosa, nasce in tutti i tessuti ed è formata dall’acqua che viene liberata nella matrice interstiziale per raccogliere le grosse molecole e le sostanze tossiche che devono essere eliminate. L’acqua addizionata con queste sostanze tossiche forma la linfa che percorre i finissimi vasellini linfatici che, a livello toracico, si riuniscono in un solo tronco per gettarsi nel sistema venoso e nel cuore, finendo poi nel rene per essere eliminata.
Nell’Universo ci sono tante analogie e similitudini affascinanti.
L’acqua del corpo può essere paragonata ai mari, ai laghi ed alle sorgenti, la linfa può essere descritta come l’acqua dei fiumi e dei canali dove le industrie hanno versato le loro sostanze di scarto.
Negli arti inferiori il sistema venoso ed il linfatico hanno tra loro strette connessioni e possono essere causa ed espressione di molte malattie, come la malattia varicosa ed alcune forme di cellulite. La stasi linfatica produce un’iniziale infiammazione e poi una degenerazione fibrosa dei tessuti, ma non si creda che la cellulite sia sempre la conseguenza di un’alterazione dei vasi venosi e linfatici, poiché, per lo più, la cellulite è un’alterazione del nostro mare interno, un mare che è intossicato.
La matrice interstiziale
Tutte le cellule hanno una relazione reciproca con il loro ambiente, un ambiente simile all’acqua marina che permette la vita e che costituisce il sistema di regolazione principale per ogni singola cellula. Questa struttura di base è detta matrice interstiziale che presenta anche una grande importanza sulla riproduzione della cellula stessa.
Essa permea le aree extracellulari dell’intero organismo e raggiunge ciascuna cellula garantendo il mantenimento dell’equilibrio di base del nostro corpo poiché la perdita di questo equilibrio significa intossicazione dei tessuti con conseguente alterazione della regolazione di tutte le reazioni vitali cellulari.
Poiché la matrice interstiziale è collegata al sistema ghiandolare endocrino ed al sistema nervoso centrale, anche i centri superiori di regolazione nervosa possono essere influenzati dalla matrice stessa, si possono così comprendere anche le relazioni esistenti fra alterazioni del sistema depurativo e del sistema adiposo con quelle della psiche e del sistema immunitario, cioè fra psiche e corpo. Non meravigli, quindi, che molte pazienti che soffrono di cellulite o di disbiosi intestinale presentino anche una patologia ansiosa, questa è spesso una conseguenza di alterazioni alimentari e depurative del nostro organismo.
Per la loro esistenza, tutte le cellule degli organi dipendono dall’integra funzione di questo sistema che garantisce l’equilibrio dell’ambiente che a loro occorre per sopravvivere, per cui iniziano qui tutti i processi d’invecchiamento e le malattie croniche degenerative.
Ricordiamo sempre l’insegnamento della Tradizione Universale di ogni civiltà che definisce il microcosmo simile al macrocosmo sottolineando che tutto l’Universo lavora in armonia, più la scienza va avanti e più si scopre essere vero ciò che è sempre stato affermato, dall’Egitto fino all’Ermetismo, cioè che tutto è energia, armonia ed equilibrio.
Per questo motivo la prima cura di ogni forma di cellula deve essere la fase di depurazione dei tessuti, per restituire la buona funzionalità e l’armonia psicofisica.
VIENI A CONOSCERE LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE - Clicca sui loghi qui sotto -
SE TI E' PIACIUTO L'ARTICOLO CONDIVIDILO SUL TUO SOCIAL PREFERITO
QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO DI LETTURA