Giorni col fiato sospeso
Sono giorni che in tutta Italia viviamo col fiato sospeso per il terremoto del 24 agosto 2016 ed il suo infinito sciame sismico, che ha portato numeri impressionanti di scosse telluriche, che scuotono la Terra e mettono a dura prova i nervi della popolazione locale, una vasta area che ricopre il Cuore dell’Italia. Lo sciame sismico ha attivato altresì faglie che sonnecchiavano da secoli, ha fatto crollare Chiese e monumenti millenari che avevano visto passare tempi e mode, guerre ed epoche.
Ha fatto purtroppo ripiegare su se stesse case private, attività economiche, scuole, ospedali e palazzi comunali in una par condicio che ha inglobato tutto al suo passaggio: comprese vite umane.
In un clima così difficile è scesa la temperatura e con essa è arrivato l’Inverno e la Neve. N’è scesa davvero tanta di neve: oltre tre metri in pochi giorni. E purtroppo per le popolazioni già provate, si è aggiunto oltre al freddo, il disagio di gestire una vita da terremotati e da prigionieri, chiusi dalla morsa della neve, al buio ed al gelo per un black out di giorni e giorni. Cosa passa nei pensieri di chi si sente abbandonato ed in balia delle forze della Natura? Dove trova il sostegno per rialzarsi? Come andare avanti?
In un panorama già cosi’ compromesso sono inevitabili le chiamate di aiuto che giungono ai centralini dei numeri di emergenza e, poiché non c’è limite alla scemenza, sono moltissime anche le chiamate di mitomani, da parte di chi trae una forma di godimento a far accorrere ambulanze o servizi di emergenza, giusto per divertirsi un po’.
Sono giorni da fiato sospeso. La settimana scorsa un impressionante sciame sismico ha generato quattro nuove scosse di terremoto, sopra il grado cinque nella scala Richter: l’unità di misura che considera il grado di vibrazioni prodotte, in termini di Energia sprigionata.
Tali scosse, in un territorio compromesso dai precedenti crolli, segnato dal black out energetico dovuto alla caduta dei tralicci dell’alta tensione per le abbondanti nevicate, hanno fortemente compromesso i delicati equilibri di chi con fatica sta provando a rialzarsi; osservando tutti questi elementi come si fa con un quadro d’autore, ci si rende conto di come vengano a mancare le condizioni ottimali per pensare alla ricostruzione fisica ed emotiva di chi ha perso gli affetti più cari.
In siffatto panorama, l’ennesimo terremoto ha facilitato il movimento di grandi masse di neve e la formazione di valanghe e slavine.
Proviamo dunque a calarci nella realtà di chi desidera trascorrere qualche giorno di vacanza in una località paesaggistica meravigliosa che offre altresì una struttura alberghiera di prim’ordine; proviamo a pensare al terremoto che smuove la montagna e origina una valanga che comincia a rotolare lungo il canalone verso valle, trascinando e inglobando tutto al suo passaggio; proviamo a pensare una forza immane che si va a schiantare contro la struttura alberghiera di cui sopra e avremo la perfetta sceneggiatura per un thriller da fiato sospeso.
Purtroppo tutto ciò non è un sogno, ma un incubo divenuto realtà. Mentre scrivo sono state tratte in salvo 11 persone, di cui tre bambini; alcune sono state dichiarate ufficialmente vittime di questa sciagura col rinvenimento dei loro corpi e non si hanno ancora notizie di tutti gli altri dispersi. E’ un conteggio in divenire con un contagocce di cui s’ignora il computo totale definitivo.
E come osservando un Quadro, voglio sottolineare quella parte d’Italia che è sana, che accorre in soccorso di chi ha bisogno di aiuto, quella parte fatta di uomini che hanno a cuore le vite altrui a cui va tutto il mio ed il nostro rispetto. Quali emozioni scolpite sui volti dei soccorritori, stremati dalla fatica e quali sorrisi alla notizia dei primi salvataggi e del ritrovamento dei cagnolini poi. Quale abnegazione dimostrano attimo per attimo in una incessante staffetta contro il tempo ed il pericolo di crolli e altre calamità.
Tutti abbiamo gioito alla notizia del salvataggio dei bambini e siamo stati toccati profondamente dalla delicatezza con cui i soccorritori hanno accarezzato il capo di quei corpicini estratti alla Terra ed al Ghiaccio. Come potrebbe essere altrimenti?
I soccorritori sono Angeli.senza.Nome, ma sono Angeli meravigliosi che oltre alla grande competenza professionale, mettono in campo un Cuore palpitante che dà loro il senso dei colpi con cui sondano, vangano, tastano il terreno e penetrano nei locali tetri di quello che era un hotel tra i più rinomati. E non solo…
E’ di poco fa la notizia secondo cui un elicottero alzatosi per salvare uno sciatore in difficoltà, per cause da accertare, si sarebbe schiantato a terra con tutto il suo equipaggio… Altri angeli volati verso l’infinito sé…
In giorni da fiato sospeso, la vita è un battito di ciglia. Come diventano piccoli i problemi quotidiani; come sembra il massimo auspicabile il raggiungimento della normalità …
In giorni da fiato sospeso voglio abbracciare chi quotidianamente si prodiga per gli altri, per assecondare quel bisogno che sente scaturire da dentro; voglio ringraziare chi mette a repentaglio la propria esistenza per salvare un’altra vita; voglio inchinarmi di fronte a chi ha gli occhi che brillano di commozione per le emozioni che prova mentre scava e combatte contro il tempo, in una concertata sinfonia di tutti gli armonici elementi di questa Orchestra, rappresentata da tutti i Corpi di Polizia e di Protezione Civile.
Questo è il mio GRAZIE. NAMASTE’.
Cinzia Vasone
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