Galzu, Colui che comandava gli Anunnaki…
Leggendo dei post sul gruppo di Facebook Dentro il Mistero, ho trovato questi due articoli della mia amica Francesca Giuliana Cialini, che io ripropongo qui perché mi sembrano molto interessanti:
ABBIAMO SEMPRE CONSIDERATO GLI ANUNNAKI, COME ”SOVRANI” DELLE AZIONI CHE COMPIVANO SULLA TERRA … ESSI VENNERO CONSIDERATI DEI DAI SUMERI … MA ERANO ”SOLO” EXTRATERRESTRI CHE PRENDEVANO ORDINI DA SUPERIORI IN GRADO GERARCHICO…
….ce lo fa capire la figura di GALZU ….
Colui che per ben tre volte interviene a stabilire, ciò che la spedizione extraterrestre doveva fare, impartendo ordini precisi e circostanziati.
…il nome “GALZU” in Sumero significa “uomo saggio”….secondo quanto riportato egli, detto anche Conoscitore Divino, trasmetteva messaggi o impartiva ordini attraverso sogni o visioni…
Viene chiaramente descritto anche fisicamente nelle tavolette del Libro Perduto del dio ENKI.
Un essere maestoso anche nell’incedere, risplendente e con capelli bianchi ( perché mi viene in mente il Melchisedec della Bibbia?) …
La comunicazione sembra che però, non fosse a doppio senso, del tipo ”Huston abbiamo un problema”…. Per cui, gli interventi, erano più direttive e ordini che scambio di informazioni….
La prima volta . GALZU, compare all’insaputa di Anu, come plenipotenziario del Consiglio…a Enlil (erede legittimo quindi procede per via gerarchica) .
INFORMA IL TECNICO, LO SCIENZIATO della spedizione Enlil, che sta per arrivare una grande catastrofe sul pianeta Terra … ORDINANDO a tre Anunnaki, Enki, Enlil e Ninmah di fare rientro sul pianeta natale, in quanto non per incompatibilità del loro ciclo vitale, io credo, ma per comodità della spedizione, essi non dovevano perire nella catastrofe ( infatti tre esperti vanno salvati!).
La seconda volta compare ”in sogno” a Enki (Enlil era rientrato o orbitava lontano dal pericolo?) e fornisce le istruzioni per salvare il salvabile tramite l’arca affidata a Ziusudra /Noe’…
La terza volta,si mette in comunicazione sempre con Enlil, ( rientrato sulla terra?) tramite quello che viene definito una ” immaginazione del cuore” ma che ha tutta l’aria di essere un sistema di trasmissione, in quanto si parla di una tavoletta di lapislazzuli tenuta nella mano sinistra, su cui erano disegnati i cieli celesti…
Stavolta contatta Enlil ,per informare dell’approssimarsi di una guerra terribile che Marduk primogenito di Enki si preparava a scatenare con conseguenze terribili….specificando tempi e modalità degli avvenimenti e delle conseguenze ( lavoro di intelligence notevole ‘sti Anunnaki…).
Quindi, traendo le conclusioni, se mai ce ne fosse ancora bisogno le modalità di contatto fra questo SUPERIORE IN GRADO emissario di un consiglio dimostra ancora una volta di più che gli anunnaki erano una spedizione scelta inviata sulla terra…
MA e qui sorge il MA….
se GALZU poteva tranquillamente parlare e inviare disposizioni, tanto male non stava l’atmosfera di Nibiru…. non solo..dietro le sue spalle c’era tutta una ”organizzazione” estremamente efficiente che non aveva apparenti difficoltà da risolvere….
Si riconferma per me quindi l’ipotesi che gli Anunnaki erano tipo il MAY FLOWER, una spedizioni di colonizzatori che erano sul pianeta per prepararsi una COLONIA….
e che la scusa del pianeta sofferente sia stata, come quella addotta dai conquistadores Spagnoli, che CHIEDEVANO ORO AGLI INDIOS, per guarire una rara malattia nel loro paese….
Inoltre l’aspetto fisico di GALZU, suggerisce l’appartenenza ad un tipo di razza diversa anche fisicamente dagli Anunnaki stessi…. e il suo modo di fare e agire indica una chiara autorità ufficiale e riconosciuta, ben più in alto nella scala gerarchica …..
….Poteva GALZU essere di un altro pianeta, diverso da quello degli Anunnaki, e che dominava e governava quello che viene indicato nelle tavolette come NIBIRU? (per me lo sapete, Nibiru, tradotto dall’accadico come “punto di transizione” o “passaggio”, e’ uno stargate, il punto dello spazio da cui ”entravano” nella nostra atmosfera). Certo, molto c’e’ da indagare, su quello che da taluni viene considerato come colui che intervenne a salvare la razza umana più volte, o il creatore di tutte le cose…. e che io ritengo invece, intervenne, solo perché a lui era affidata la responsabilità delle ”truppe”, e dell’equipe scientifica inviata sulla TERRA….
GALZU, IL MISTERIOSO EMISSARIO, GIUNTO DA NIBIRU, AVVISA TUTTI GLI ANUNNAKI DELL’ARRIVO DEL DILUVIO
GALZU DA DISPOSIZIONI PER IL SALVATAGGIO… E QUI SI DECIDE IL DESTINO DEGLI ANUNNAKI CHE RIMASERO SULLA TERRA….. (vediamo se riconoscete i punti identici a quelli della bibbia…)
Tavoletta 9 .. Il libro perduto di ENKI
Questo è ora il racconto di come il misterioso Galzu influenzò in segreto decisioni di vita e di morte.
Vuota, pronta all’evacuazione, una flotta di veloci Carri Celesti fece ritorno sulla Terra.
Fu allora che da uno dei Carri Celesti scese un Anunnaki dai capelli bianchi.
Con passi maestosi si fece strada fino a Enlil, gli presentò un messaggio sigillato di Anu.
Sono Galzu, emissario plenipotenziario del Re e del Consiglio! Così si presentò a Enlil.
Della sua venuta Enlil rimase sorpreso: Anu non l’aveva preannunciata.
Enlil esaminò il sigillo di Anu: era intatto e autentico.
A Nibru–ki venne letta la tavoletta contenente il messaggio; la sua decodificazione era attendibile.
Galzu parla in nome del Re e del Consiglio, le sue parole sono quanto io ordino! Così recitava il messaggio di Anu.
Che siano convocati anche Enki e Ninmah! Così richiese Galzu.
Quando giunsero, Galzu sorrise cordialmente a Ninmah. Siamo della stessa scuola e della stessa età! Così le disse.
Questo Ninmah non riusciva proprio a ricordarlo; l’emissario era giovane come fosse suo figlio, lei sembrava piuttosto la sua anziana madre!
Semplice è la spiegazione! Così le disse Galzu: la causa è nei cicli vitali inattivi dei nostri inverni!
A dire il vero questa faccenda fa parte della mia missione; è un segreto per quanto riguarda l’evacuazione.
Da quando Dumuzi è rimasto su Nibiru, gli Anunnaki che vi facevano ritorno sono stati esaminati.
Coloro che erano rimasti a lungo sulla Terra, soffrivano intensamente per il ritorno.
I loro corpi non erano più abituati ai cicli di Nibiru. li loro sonno era disturbato, la vista indebolita, la forza di attrazione di Nibiru ne appesantiva il cammino.
Anche le loro menti erano colpite, in quanto i figli erano ben più anziani dei genitori che avevano lasciato
I tre capi, che sulla Terra erano rimasti più a lungo, nell’udir ciò rimasero in silenzio.
Ninmah fu la prima a parlare: C’era da aspettarselo! Così disse.
Enki, il saggio, approvò le sue parole: Era chiaro che sarebbe successo! Così disse.
Enlil fu in preda alla collera: Prima i Terrestri stavano diventando come noi. Ora siamo noi a diventare come loro, imprigionati su questo pianeta!
L’intera missione si è trasformata in un incubo: da che eravamo padroni, siamo stati resi schiavi da Enki e dai suoi Terrestri!
Galzu ascoltò con compassione il suo sfogo. Invero molto vi è da riflettere. Così disse.
Su Nibiru molte riflessioni e molti esami di coscienza stanno sollevando numerose domande: deve forse Nibiru essere abbandonata al suo fato; qualunque cosa il Creatore di Tutte le Cose avesse in mente, bisogna lasciare che accada?
O la venuta sulla Terra era stata concepita dal Creatore di Tutte le Cose, e ne siamo solo involontari emissari? E il dibattito, miei compagni, è tutt’altro che esaurito!
Così disse loro Galzu. Questo è l’ordine segreto che vi porto da Nibiru: voi tre resterete sulla Terra; tornerete su Nibiru solo per morire! Attenderete la Calamità a bordo di Carri Celesti che ruotano attorno alla Terra. A ciascuno degli altri Anunnaki deve essere data la possibilità di andare via o di attendere la calamità. Gli Igigi, che hanno sposato una Terrestre, devono scegliere fra la partenza e la loro sposa: nessun Terrestre, inclusa Sarpanit, moglie di Marduk, ha il permesso di compiere il viaggio fino a Nibiru! Tutti coloro che resteranno e assisteranno agli avvenimenti, dovranno cercare di mettersi in salvo a bordo di Carri Celesti! Tutti gli altri devono essere pronti a partire subito alla volta di Nibiru! Così Galzu riferì in segreto ai capi gli ordini che provenivano da Nibiru.
A Nibru.ki Enlilconvocò il consiglio dei comandanti degli Anunnaki e degli Igigi.
Erano presenti anche i figli dei capi e i loro figli.
Enlil rivelò loro in segreto notizia dell’imminente calamità.
La Missione Terra è giunta a una triste fine! Così affermò solennemente.
Tutti coloro che desiderano partire a bordo di navi celesti già approntate saranno evacuati a Nibiru.
Ma se hanno spose terrestri, senza di loro dovranno partire.
Che gli Igigi affezionati alle loro spose e ai loro figli, trovino rifugio sulle vette più alte della Terra!
Per quei pochi di noi Anunnaki, che decideranno di restare, il rifugio saranno le navi celesti, nei cieli della Terra.
Per attendere la calamità, per essere testimoni del fato della Terra!
In qualità di comandante, sarò il primo a restare! Così disse Enlil.
Che gli altri compiano ciascuno la propria scelta!
Scelgo di restare con mio padre per affrontare la calamità! Così annunciò Ninurta. Dopo il Diluvio farò ritorno alle Terre al di Là degli Oceani!
Nannar, primogenito di Enlil sulla Terra, espresse uno strano desiderio: di attendere il Diluvio non nei cieli della Terra, bensì in quelli della Luna. Così egli desiderava.
Enki alzò allora le sopracciglia; Enlil, pur se perplesso, acconsentì.
Ishkur, figlio più giovane di Enlil, prese la decisione di restare sulla Terra insieme a suo padre.
Utu e Inanna, figli di Nannar, nati sulla Terra, dichiararono che sarebbero rimasti.
Enki e Ninki scelsero di restare e di non abbandonare la Terra; con orgoglio la loro decisione annunciarono.
Gli Igigi e Sarpanit non abbandonerò! Così Marduk dichiarò infuriato.
Uno alla volta gli altri figli di Enki annunciarono la propria decisione di restare: Nergal e Gibil, Ninagal e Ningishzidda e anche Dumuzi.
Tutti gli occhi si puntarono su Ninmah! Con orgoglio annunciò la sua decisione di restare:
Qui è il lavoro di tutta la mia vita! Non abbandonerò i Terrestri, frutto della mia creazione!
Alle sue parole gli Igigi e gli Anunnaki si agitarono; si informarono sul fato dei Terrestri.
Che i Terrestri periscano per i loro abomini! Così proclamò Enlil.
Abbiamo creato un Essere mirabile, noi dobbiamo salvarlo! Così dichiarò Enki con voce tonante a Enlil.
A queste parole Enlil ribatté con altrettanta collera:
Sin dal principio, in ogni momento, hai modificato le decisioni prese!
Hai dato ai Lavoratori Primitivi la possibilità di procreare, a loro hai trasmesso il nostro Scibile!
Hai preso nelle tue mani il potere del Creatore di Tutte le Cose.
Da quel momento hai macchiato anche questo potere di abomini.
Con fornicazione hai concepito Adapa, hai dato così la Comprensione alla sua stirpe!
Hai condotto i suoi discendenti fino ai cieli, hai condiviso con loro la nostra Saggezza!
Hai infranto ogni regola, hai ignorato decisioni e ordini.
A causa tua un Terrestre Civilizzato è stato ucciso dal proprio fratello.
A causa di Marduk, tuo figlio, gli Igigi hanno celebrato matrimoni misti con le Terrestri.
Chi è divino da Nibiru, a chi solo appartiene la Terra, nessuno più lo sa!
Basta! Basta! Dico a tutto ciò!
Gli abomini non possono continuare!
Ora che una calamità è stata decretata da un destino sconosciuto, lasciamo che accada ciò che deve accadere!
Così Enlil infuriato asserì.
Che tutti i capi giurino solennemente di lasciar accadere gli eventi senza ostacolarli! Così Enlil chiese a tutti loro.
Il primo a fare il giuramento del silenzio fu Ninurta; seguirono gli altri che erano dalla parte di Enlil.
Nergal, fra i figli di Enki fu il primo a prestare giuramento; altri figli di Enki poi lo seguirono.
Al tuo comando obbedisco! Così disse Marduk a Enlil. Ma a che pro giurare?
Se gli Igigi abbandoneranno le proprie mogli, la paura non si diffonderà allora tra i Terrestri?
Ninmah era in lacrime; sottovoce sussurrò le parole del giuramento.
Enlil fissò Enki, suo fratello. E il volere del re e del consiglio! Così gli disse.
Perché mi vuoi legare con un giuramento solenne? Così chiese Enki al fratello.
Hai già preso la decisione, è un comandamento sulla Terra!
Non posso arrestare le acque del Diluvio, non posso salvare la moltitudine dei Terrestri.
Perciò a quale giuramento mi vuoi legare?
Così chiese Enki al proprio fratello. Che accada tutto, come decretato dal Fato, che sia nota come la decisione di Enlil.
Che solo su di lui ricadano per sempre le responsabilità! Così disse Enki rivolto a tutti.
Poi Enki si allontanò dall’assemblea; anche Marduk lo seguì.
Con ordini concisi Enlil riportò l’assemblea al silenzio.
Assegnò con ferma decisione i compiti che bisognava ancora portare a termine.
Divise il gruppo fra coloro che sarebbero partiti e coloro che sarebbero rimasti.
Affinché stabilissero un luogo per le riunioni, affinché decidessero l’attrezzatura da portare, affinché assegnassero i carri.
I primi a partire furono coloro che tornavano su Nibiru.
Fra molti abbracci, con gioia mista a dolore, salirono a bordo delle navi celesti.
Uno dopo l’altro i veicoli si levarono, rombando, da Sippar.
All’inizio coloro che restarono urlarono: Buon Viaggio! Poi, mute restarono le grida.
Dopo che furono completati i lanci verso Nibiru, fu la volta di Marduk, degli Igigi e delle loro spose terrestri.
Marduk li radunò tutti al Luogo dell’Atterraggio, offrì loro la scelta: di andare con lui, Sarpanit, i suoi due figli e le figlie a Lahmu, per attendere la calamità. Oppure di disperdersi nelle lontane regioni montuose della Terra, per trovare un rifugio dal Diluvio.
Allora Enlil prese nota di chi restava, formò dei gruppi e assegnò loro dei carri.
Enlil diresse Ninurta alle regioni montuose al di là degli oceani, affinché riferisse degli sconvolgimenti sulla Terra.
Enlil incaricò Nergal ed Ereshkigal di tenere sotto controllo la Terra Bianca.
Enlil affidò a Ishkur il compito di difendersi da un assalto dei Terrestri. Di sbarrare l’accesso, di erigere e rinforzare barriere e ostacoli.
Di tutti i preparativi Sippar, Luogo dei Carri Celesti, fu il centro.
Da Nibru–ki Enlil trasferì a Sippar le Tavole dei Destini, in quel luogo fu creato temporaneamente un Legame Cielo–Terra.
Enlil si rivolse allora a Enki, suo fratello, così gli disse:
In ogni caso, se si dovesse mai sopravvivere alla calamità, facciamo sì che tutto ciò che è accaduto, possa essere ricordato.
A Sippar, nelle viscere della Terra, seppelliamo tavolette con le registrazioni.
Che in futuro si possa svelare ciò che gli abitanti di un pianeta hanno fatto su di un altro!
Enki approvò le parole di Enlil, suo fratello. In scrigni d’oro riposero i ME e altre tavolette!
Per i posteri, nelle viscere della Terra, a Sippar, li seppellirono.
Così pronti, i capi attesero il segnale per la partenza. Osservarono con apprensione l’avvicinarsi di Nibiru al suo grande circuito.
Fu in quel periodo di ansiosa attesa che Enki si rivolse a Ninmah, sua sorella. A lei così Enki disse:
Nella sua preoccupazione per i Terrestri, Enlil si è dimenticato di tutti gli altri esseri viventi!
Quando la valanga d’acqua si riverserà sulle terre, anche le altre creature viventi, alcune originarie di Nibiru, per lo più invece evolute sulla Terra, in un sol colpo saranno condannate all’estinzione. Che noi, io e te, possiamo almeno preservarne il seme, che possiamo estrarne le essenze vitali per proteggerle! Ninmah, Colei Che dette la Vita, approvò le parole di Enki:
Io lo farò a Shurubak, tu lo farai con le creature che vivono nell’Abzu! Così disse a Enki.
Mentre gli altri erano seduti a oziare, Enki e Ninmah intrapresero un compito impegnativo. A Shurubak Ninmah fu aiutata da alcune delle sue assistenti. Nell’Abzu, nella vecchia Casa della Vita, Enki fu assistito da Ningishzidda.
Raccolsero essenze vitali di maschi e femmine e le uova della vita. Di ciascuna specie, due alla volta, due alla volta, a Shurubak e nell’Abzu le conservarono. Per ricrearle mentre erano portate nel circuito della Terra, per ricombinare in seguito gli esseri viventi.
Fu allora che giunsero notizie da Ninurta: il rombo della Terra è davvero infausto! Fu allora che giunsero notizie da Nergal e da Ereshkigal: la Terra Bianca è scossa!
A Sippar si riunirono tutti gli Anunnaki per attendere il Giorno del Diluvio
Fonte: Gruppo Facebook Dentro il Mistero
© francesca giuliana cialini
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