Molti hanno cercato di rispondere a questa domanda ma il risultato finale non sempre ha dato soddisfazione
Il fatto è che, spesso e volentieri, chi ha scritto qualcosa su questo argomento non è un astrologo vero; ne parla chi aspira a diventarlo ma non lo è ancora, o ne parla chi proprio non ne sa nulla. Causa del web: oggi chiunque può atteggiarsi a professore di astrologia proponendo il suo oroscopo settimanale. Tutto molto diverso rispetto agli anni in cui internet ancora non era stato sdoganato e i circoli di astrologia erano fatti da persone che in carne ed ossa scambiavano opinioni con la gente che conta, con nomi illustri della scienza e non.
Oggi, a ben guardare, la vera astrologia sta scomparendo per lasciare spazio a una specie di astro-filosofia misticheggiante farcita di nozioni della quantistica, spesso applicate senza avere alcuna preparazione seria a tal riguardo. Insomma, oggi si abusa di molte discipline e se ne fa un frullato “acchiappalike”.
Dunque, chi può parlare di astrologia se non un vero astrologo? Ma come si fa a stabilire chi è un vero astrologo? Non esiste una “patente”, un attestato di qualifica, un albo che certifichi le competenze, se non qualcosa lasciato da associazioni autoreferenziali e che quindi non hanno alcuna reale validità. E anche tra chi pratica da molti lustri c’è chi non può aver voce in capitolo se la formazione è autodidatta: c’è sempre il rischio di interpretare le cose a modo proprio e di non capire affatto il pensiero e gli insegnamenti di un dato autore. E non è un’eventualità rara.
Perciò anche il sottoscritto potrebbe correre il rischio di essere considerato autoreferenziale se non fosse per il fatto che non sono autodidatta ma provengo dalla scuola di astrologia attiva del maestro Ciro Discepolo. Si tratta di uno degli ultimi veri astrologi contemporanei, allievo a sua volta del mostro sacro André Barbault che in passato coniugò astrologia e psicologia intrattenendo scambi epistolari persino con Jung. Perciò, penso di avere un minimo di voce in capitolo per parlare di quello che è l’amore della mia vita, sperando, a mia volta, di lasciare un segno così come ha fatto chi mi ha preceduto.
Cos’è l’astrologia?
Per rispondere alla domanda bisogna, a mio modesto giudizio, al contempo spiegare tutto quello che non è astrologia. Non è l’oroscopo della TV e nemmeno quello delle riviste mensili, sebbene in esse pare ci sia un piccolo spazio dedicato a qualcosa di più serio. Quelli in verità sono solo un intrattenimento per il pubblico.
Non è una scienza esatta: ciarlatano e impostore è chi vorrebbe far credere che l’astrologia sia un sapere che in maniera matematica offre certezze assolute, risposte precise, e che parla di un destino preconfezionato. Questa è la visione poetica di chi si illude, di chi non ha una reale esperienza pratica sul campo. Perché l’astrologia è prima di tutto sperimentazione, ricerca e non cieca fiducia nel passato. Non è realmente efficace se non si comprende che la realtà è così talmente complessa che è necessario includere altri fattori oltre a quelli astrologici: quello ambientale e quello genetico per esempio.
A tal proposito ecco un video didattico esplicativo: Lezioni di Astrologia 14.
Se fosse una scienza esatta allora non vi sarebbe rischio d’errore se non nel modo di effettuare i calcoli. E che io sappia, non esiste nessun nome al mondo capace di dimostrarlo. Quindi, sfatiamo immediatamente il mito e condanniamo l’arroganza di chi invece sostiene di poter fare cose del genere senza tuttavia mostrarlo al mondo intero.
Non è un sapere che consente di trasmettere informazioni al consultante che ascolta passivamente; ma è analisi costruttivista secondo le moderne concezioni della psicologia; ossia è un processo di costante elaborazione delle ipotesi da verificare assieme al consultante. Infatti questo sapere non ci parla di un destino ineluttabile e di un carattere immutabile; ma ci parla del ventaglio di possibilità espressive di ogni componente astrologica. Parla di archetipi che, in quanto tali, contengono una moltitudine di esiti. Ed essi sono ipotizzabili e prevedibili nella misura in cui si riesce a comprendere il legame analogico esistente tra ogni loro espressione.
L’astrologia di Posidonio e delle “affinità cosmiche” è un ricordo sbiadito nel tempo perché non necessariamente vi deve essere un legame tra tutto ciò che si somiglia; e sarà sempre la ricerca empirica a suggerire quali sono i fattori in comune, tra i due o più elementi presi in considerazione che realmente sono legati da un vincolo di “sympatheia”. Questo a dimostrazione del fatto che senza osservazione e sperimentazione, la visione esoterica delle cose rimane fine a sé stessa e potrebbe addirittura condurre a errori di valutazione. Difatti l’astrologia si è evoluta nel corso della storia e molte delle concezioni tradizionali sono state abbandonate per lasciare spazio al frutto della sperimentazione. Perciò, l’astrologia non è filosofia stoica, non è fatalismo, ma è ricerca empirica, osservazione.
Non è nemmeno il frutto della filosofia greco-romana perché è nata molto tempo prima; non ci parla in effetti delle vicende che accadevano tra gli Déi dell’Olimpo; ma piuttosto le vicende mitologiche furono costruite come allegoria dei movimenti celesti. L’astrologia non è una religione sebbene alcune branche possano condurre alla conclusione opposta. Perciò possiamo affermare che non esiste una sola astrologia e soprattutto non esiste un’astrologia migliore delle altre. Ognuna risponde a uno scopo diverso; e perciò solo in questo caso è possibile stabilire quale sia la migliore per un dato scopo.
L’astrologia non è né Karma, né reincarnazione, né ineluttabilità; ma potrebbe esserlo a seconda che la si tratti come una fede o una dottrina spirituale. È in questo caso che diviene pura fede da accettare dogmaticamente e per il sottoscritto perde di credibilità.
L’astrologia non è la stessa dell’antica Babilonia, e non è nemmeno la stessa del medioevo o del rinascimento. Non è osservazione delle stelle come lo è per gli Indiani. Non è osservazione delle costellazioni e non ha più a che fare con quella che fu in passato. Questo ovviamente è un bene e un male: è un bene quando produce nuova conoscenza e conduce a risultati tangibili, ed è un male quando si pretende corrispondenza tra qualsiasi cosa sta in cielo e quel che sta in noi. Il che avrebbe il sapore di una regola universale presa troppo fideisticamente.
L’astrologia non è un sapere statico e non va studiata applicando pedissequamente antiche filosofie; piuttosto può essere rivista e reinterpretata alla luce dei nuovi paradigma scientifici; perché un sapere che rimanga uguale a sé stesso non può essere altro che una fede, una religione che, in quanto tale non ammette verifiche né evoluzione. Tuttavia astrologie più dogmatiche e rigide non si sono adeguate al cambiamento dei tempi, non hanno apportato alcun cambiamento e continuano a esistere come branca a sé stante, spesso rivendicando con forza di essere l’unica e vera astrologia. Eppure sarebbe inconcepibile, oggi, tornare indietro ai tempi in cui si usavano solo i 7 corpi celesti della tradizione antica, dato che vi è riscontro pratico nell’effetto dato dagli ultimi pianeti scoperti. Non è certo filosofia o credulità fideistica.
L’astrologia non è esoterismo, non è nulla di mistico e trascendentale, nulla che richieda insegnamenti segreti o una formazione iniziatica. Richiede solo una grande intelligenza e conoscenze multidisciplinari. E non è poco. Tuttavia esistono branche di questa disciplina che sostengono il contrario, che si rifanno a conoscenze che però non sono state mai divulgate e che quindi non possono essere vagliate. Per questo ce ne dissociamo. Oggi è inconcepibile studiarla senza disporre di altissime conoscenze delle più disparate materie: psicologia, biologia, filosofia, matematica, astronomia, sociologia, statistica: tutto quel che richiede enorme impegno e predisposizione allo studio; perché la realtà è complessa, multifattoriale, stratificata; ed è per questo che per sondarla occorre multidisciplinarità: sarebbe assai ingenuo pensare che l’astrologia possa bastare a sé stessa e possa spiegare tutto dei fenomeni che ci accadono.
Non è magia, non è cartomanzia, non è veggenza sebbene chi aderisca a tali orientamenti possa includerla nel proprio background di esperienze.
L’astrologia è uno dei mezzi utili per comprendere meglio alcuni fenomeni, non il mezzo supremo per conoscere la verità. Infatti, contiene ancora segreti da svelare, nodi da sbrogliare, ipotesi da verificare. Con ciò non sottovaluto affatto questo mio immenso e grande amore che è tale conoscenza: in verità ne parlo con estrema onestà morale e intellettuale. E chi è così presuntuoso da innalzarsi al di sopra di altri ricercatori e scienziati che studiano altre scienze e arti? No, l’astrologia viaggia di pari passo con altri saperi, né al di sopra e né al di sotto, se la si pratica con estrema serietà e dedizione come fa il sottoscritto. Altrimenti è vanagloria, esagerazione, retorica, arroganza, presunzione, superbia.
L’astrologia è interpretazione, previsione, conoscenza, studio, ricerca. È mettere alla prova la propria intelligenza, creatività, intuito. L’astrologia è il mio immenso amore e tutta la mia vita.
Tutta la bibliografia su: http://alramiastrologo.blogspot.it/2013/01/bibliografia.html
Giuseppe Galeota Al Rami
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