L’astrologia
è forse la materia di studio più antica nella storia dell’umanità ed è anche, in un certo senso, quella più carica di tabù. È la più antica perché, per quanto si sia risaliti agli albori della storia del genere umano, la si è sempre ritrovata presente.
Sono state scoperte iscrizioni astrologiche sulle ossa di reperti archeologici risalenti alla civiltà sumera, che data venticinquemila anni prima di Cristo, in cui veniva tracciata la rotazione lunare nell’orbita celeste.
In India questa scienza è ancora più antica. Nel Rig Veda si fa menzione a una particolare posizione delle stelle che si è potuta verificare solo novantacinquemila anni fa. Ed è proprio su questa base che Lokmanya Tilak ha concluso che i Veda di certo sono più antichi di quanto si crede: devono risalire a quell’epoca visto che ne fanno menzione. Quel riferimento non avrebbe potuto essere aggiunto in un’epoca successiva, nessuno avrebbe potuto ricostruire quella particolare posizione delle stelle.
Le leggi più profonde dell’astrologia furono scoperte per la prima volta in India. E in verità solo a causa dell’astrologia nacque la matematica: per fare i calcoli astrologici si dovette dar vita alla scienza dei numeri.
In tutto il mondo si usa ormai il sistema decimale, la cui origine è indiana; da qui, nei secoli, si è andato diffondendo: ad esempio ‘nove’ non è che la traslitterazione del ‘nav’ sanscrito, ‘otto’ lo è di ‘acht’: i numeri dall’uno al nove, oggi diffusi in tutto il mondo, sono di origine indiana, e nacquero solo a causa dell’influenza dell’astrologia nella nostra cultura.
Le basi di questa astrologia attecchirono nella civiltà sumera: seimila anni prima di Cristo, i sumeri furono il primo popolo occidentale ad aprire le porte alla scienza degli astri, e i primi a porre le basi per uno studio scientifico delle costellazioni celesti.
Essi costruirono una torre gigantesca, da cui i sacerdoti poterono osservare il cielo ventiquattr’ore su ventiquattro; ben presto i filosofi sumeri compresero che, qualsiasi cosa accade all’umanità, in maniera sottile è, in ultima analisi, connessa con le stelle e gli astri: essi sono la fonte di quegli eventi.
Seimila anni prima di Cristo, i sumeri videro che l’avvento di malattie e di epidemie erano in qualche modo connessi con le stelle; questo sottile punto di vista era universalmente condiviso.
Oggi esistono basi scientifiche che spiegano con maggior chiarezza questa ipotesi, ma la prima teoria venne sviluppata dai sumeri.
Nel 1920 uno scienziato russo, Chijevsky, fece alcuni studi di astronomia, e scoprì che ogni undici anni, nel Sole avvengono incredibili esplosioni, paragonabili a delle esplosioni nucleari, e che in quello stesso momento, sulla Terra si verificano guerre e rivoluzioni: secondo questo studioso, che ha confrontato la storia degli ultimi settecento anni, ognuno di quei cataclismi solari è coinciso con disastri corrispondenti che hanno sconquassato la Terra.
L’analisi di Chijevsky era così precisa che quello stesso anno Stalin lo fece arrestare e mettere in prigione; solo alla sua morte fu rimesso in libertà: le conclusioni di Chijevsky devono essere sembrate anomale a Stalin, infatti, per il pensiero marxista e comunista, le rivoluzioni sono dovute alle differenze economiche tra le classi, mentre Chijevsky le faceva risalire a delle esplosioni solari!
Com’è possibile una relazione tra quelle esplosioni solari e l’esistenza della povertà e del benessere nella vita degli uomini? Se Chijevsky ha ragione, l’intera teoria marxista viene disintegrata. In questo caso le rivoluzioni non sono più spiegabili con l’economia e la lotta di classe; in questo caso, solo l’astrologia può spiegarle!
Chijevsky non può essere confutato: i suoi studi sugli ultimi settecento anni sono così accurati dal punto di vista scientifico… confutarlo era difficile, mandarlo in Siberia era facilissimo!
Alla morte di Stalin, Krushiov lo liberò: cinquant’anni preziosissimi della vita di quest’uomo sono andati perduti in Siberia. E dopo essere tornato libero, non resse più di sei mesi, nei quali tuttavia raccolse prove ancor più convincenti: riuscì a collegare all’influenza solare anche il diffondersi di epidemie.
Il Sole non è una palla di fuoco immobile nel cielo, come comunemente si pensa, è invece un organismo infinitamente vivo e ferocemente dinamico: ad ogni istante il Sole cambia il suo stato d’animo, ed è sufficiente il minimo mutamento perché la vita sulla Terra frema. Non accade nulla sulla Terra se qualcosa non accade sul Sole: quando si ha un’eclisse solare, gli uccelli smettono di cantare, ventiquattr’ore prima; durante l’intera eclisse tutto il pianeta si zittisce, gli uccelli smettono di cantare e tutti gli animali si sentono oppressi e spaventati, hanno paura. Le scimmie abbandonano gli alberi e si riuniscono a terra in gruppi che sembrano stringersi gli uni agli altri per proteggersi. È sorprendente vedere questi animali, di solito schiamazzanti, acquietarsi al punto che nessun sadhu in meditazione potrebbe competere con loro. E Chijevsky ha spiegato nei dettagli l’interrelazione di questi comportamenti con quanto accade nel Sole.
Queste teorie furono esposte per la prima volta dai sumeri. Ma già Paracelso, un medico di origine Svizzera, aveva dato basi scientifiche a quelle teorie: fu lui a fare una scoperta sensazionale, che trasformerà un giorno l’intera scienza medica, se non oggi, domani. Finora la sua scoperta non è stata tenuta nella giusta considerazione perché l’astrologia è un argomento ancora troppo ignorato: è la scienza al tempo stesso più antica, la più ignorata e la più rispettata!
L’anno scorso, in Francia, un’indagine rivelò che il quarantacinque per cento della popolazione riteneva l’astrologia una scienza esatta. In America operano cinquemila astrologi e hanno così tanti clienti da non riuscire a lavorare con calma: il loro giro d’affari annuale è stimato in milioni di dollari. Si pensa inoltre che, nel mondo intero, il settantacinque per cento della gente creda nell’astrologia, e in questa percentuale sono inclusi ampiamente scienziati, filosofi, e altri membri dell’intellighenzia mondiale.
Carl Gustav Jung diceva che le porte delle università sono state chiuse all’astrologia per trecento anni, ma nei prossimi trent’anni si apriranno di nuovo, e questo accadrà perché alcune delle scoperte che l’astrologia ha anticipato, oggi vengono confermate dalla scienza.
Paracelso scoprì che un uomo si ammala quando la relazione armoniosa che esiste tra lui e la costellazione in cui è nato, si spezza. Per capirlo, sarà necessaria una spiegazione.
Secoli prima di Paracelso, un greco di nome Pitagora diede vita all’impagabile principio dell’armonia celeste. Quando Pitagora proclamò questo principio in Grecia, era appena tornato da un viaggio in Egitto e in India, e a quell’epoca in India l’atmosfera vibrava ancora delle idee diffuse da Buddha e da Mahavira. Tutto questo colpì molto Pitagora che, al suo ritorno in Grecia, incluse nei suoi scritti precisi riferimenti ai sadhu buddhisti e giainisti, da lui chiamati ‘giainosofisti’ e che dice vivessero nudi.
Pitagora crede che ogni stella, ogni pianeta e ogni satellite, nel suo viaggio nello spazio, emana una vibrazione unica, proprio grazie al suo movimento, che è unico rispetto a tutti gli astri: tutte le vibrazioni stellari prese nel loro insieme danno vita a un’armonia musicale che egli chiamò ‘la musica delle sfere’.
Quando un uomo nasce, la melodia prodotta dalla sintonia stellare di quel momento viene fissata nella sua mente, che in quel momento è assolutamente limpida e genuina, libera da qualsiasi sofisticazione ed estremamente sensibile.
Tutto questo, nell’arco della sua vita, provocherà momenti di buona salute e di malattia: quando quell’uomo vive in sintonia con l’armonia musicale originaria, presente al momento della sua nascita, sarà in buona salute. E quando questa sintonia essenziale si spezzerà, si ammalerà.
Su questo presupposto Paracelso ha fatto un lavoro importantissimo: non prescriveva mai un medicinale a un paziente, se prima non aveva visto la sua ‘kundali’, la sua carta astrologica. E, cosa sorprendente, dopo aver esaminato la carta astrologica di un paziente, Paracelso riusciva a curare malati che altri medici avevano dato per spacciati.
Egli ripeteva sempre: “Fino a quando non conoscerò la posizione delle stelle nel momento in cui quest’uomo è nato, mi sarà impossibile afferrare le note della sua sintonia interiore. E se non conosco questa sintonia interiore, come posso pensare di guarire quest’uomo?”
Ma cosa si intende per ‘salute’, in questo caso? Dovremo cercare di capirlo.
Di solito, quando chiediamo a un medico una definizione di salute, ci sentiremo dire che è ‘assenza di malattia’. Ma si tratta di una definizione in negativo. Ed è veramente spiacevole che si debba definire la salute in funzione della malattia: la salute è qualcosa di positivo, la malattia uno stato dell’essere negativo. La malattia è qualcosa di negativo, la salute è la nostra natura: la malattia è un’alterazione del nostro stato naturale; pertanto è strano che si debba definire la salute in funzione della malattia.
Non si dovrebbe definire il padrone di casa, in funzione dei suoi ospiti: sarebbe una cosa molto strana. La salute è implicita al nostro esistere, la malattia è qualcosa di occasionale. La salute ci accompagna fin dal giorno della nascita, la malattia è un fenomeno di superficie.
Malgrado tutte queste considerazioni, se chiediamo a un medico il significato di ‘salute’ egli potrà solo dire che essa è presente quando è assente la malattia. E Paracelso ripeteva sempre che questa interpretazione è sbagliata: il concetto di salute deve avere una definizione positiva. Ma come è possibile arrivare a un’affermazione positiva? Come interpretare il concetto di salute su basi creative?
Paracelso ripeteva: “Fino a quando non conosciamo lo stato di armonia interiore del paziente, potremo al massimo liberarlo dalla sua malattia, ma in questo modo egli si ammalerà subito dopo, perché non si è fatto nulla nei confronti della sua armonia interiore. In verità, è la sua armonia interiore su cui si deve intervenire”.
Sono passati cinquecento anni da quando Paracelso morì, e le sue parole sono state dimenticate. Ma oggi, negli ultimi vent’anni, l’astrologia ha iniziato a riaffiorare: in questi anni è sorta una nuova scienza di cui vorrei farvi un accenno; in questo modo vi sarà più facile capire l’antica scienza dell’astrologia.
Nel 1950 nacque una nuova scienza, la chimica cosmica, creata da Georgi Giardi, uno dei geni di questo secolo. Quest’uomo, dopo un numero infinito di esperimenti in laboratorio, ha dimostrato in maniera scientifica che l’universo è un’unità organica: l’intero universo è un singolo organismo.
Se il mio dito viene ferito, tutto il mio corpo ne è affetto: ‘organismo’ indica il fatto che non esiste un arto separato dagli altri, e che tutte le parti sono collegate fra loro. Se il mio occhio soffre, l’alluce è affetto da quel dolore. Se il mio piede è ferito, quel messaggio arriva al cuore. Se la mia mente è malata, tutto il mio corpo ne sarà disturbato. E se tutto il mio corpo venisse distrutto, sarebbe difficile alla mia mente restare in vita: il mio corpo è un’unità organica.
Tocca una sola parte, e l’intero corpo vibrerà: tutte le parti sono interrelate tra loro. Allo stesso modo, la chimica cosmica afferma che l’intero cosmo è un corpo. Nulla in esso è separato dal Tutto, ogni cosa è unita alle altre. Pertanto, non importa quanto una stella sia lontana da noi; quando essa cambia, il battito del nostro cuore muta. E non importa quanto il Sole possa essere lontano, quando è affetto da scombussolii che ne alterano l’equilibrio, la circolazione del nostro sangue ne è affetta: ed è vero che ogni undici anni nel Sole avviene una tempesta atomica, l’ultima volta che accadde, un medico giapponese, Tomato, ha fatto una scoperta sorprendete… da vent’anni questo medico fa ricerche sul sangue delle donne.
Nel sangue femminile esiste una proprietà unica, del tutto assente nel sangue degli uomini: durante le mestruazioni il sangue delle donne si assottiglia, mentre quello degli uomini non subisce mai alcuna trasformazione; secondo Tomato questa è la differenza sostanziale tra il sangue maschile e quello femminile. Ma allorché sul Sole si verificò una tempesta atomica, anche il sangue degli uomini si assottigliò. Fu una scoperta sensazionale: non era mai stata vista questa rispondenza tra le alterazioni solari e il sangue dell’uomo. Ma se il sangue può venir influenzato fino a questo punto, ogni altro aspetto della vita lo sarà.
Frank Brown, un ricercatore americano, da mezzo secolo prepara gli ambienti in cui gli astronauti vivranno nello spazio: il suo compito è studiare tutte le necessità che essi potrebbero avere, per fornire loro i comfort di cui avranno bisogno. Il problema più serio è pensare a come lo spazio influenzerà le loro vite: non si sa molto sulle radiazioni cosmiche… dopo Aristotele, per duecento anni si è pensato che lo spazio fosse vuoto, che quattrocento chilometri sopra la Terra l’atmosfera finisse, e da lì in poi si estendesse il vuoto cosmico. Ma gli studiosi dello spazio hanno dimostrato che non è così: lo spazio non è vuoto, è densamente popolato. Non è né vuoto né morto: è estremamente vivo.
In verità lo strato di atmosfera ci protegge da quelle influenze. Nello spazio esiste un’attività molto intensa, l’uomo riuscirà a sopportarla? Forse vi stupirà e potrete anche riderne, ma prima di permettere l’invio di un uomo nello spazio, Frank Brown vi mandò una patata: secondo lui non esiste una diversità eccessiva tra un uomo e una patata. Se una patata marcisce, l’uomo non potrà sopravvivere; se la patata sopravvive, anche l’uomo sopravviverà. La patata è un organismo estremamente tenace, e l’uomo è estremamente sensibile. Se una patata torna viva dallo spazio e fiorisce, dopo che è stata seminata, allora vuol dire che l’uomo può essere mandato nello spazio, anche se esiste comunque una ragionevole paura che l’uomo non riesca ad adattarsi.
Partendo da questa ipotesi Brown dimostrò anche un’altra cosa: i semi di patata messi nel terreno, come qualsiasi altro seme, crescono solo in relazione al Sole; solo il Sole li fa crescere e li incoraggia a spuntare. Solo il Sole stimola i germogli e ne induce la crescita, la fioritura.
Brown fece anche altre ricerche in un altro campo. Si tratta di una scienza a cui non è ancora stato dato un nome, ma che attualmente è definita ‘eredità planetaria’. In inglese esiste un termine corrispondente ‘oroscopo’, che viene dal greco ‘horoscopos’ il cui significato è: ‘osservare i pianeti emergenti’.
Quando nasce un bambino, in quel momento, tutt’intorno alla Terra affiorano all’orizzonte molte stelle. Così come il Sole si leva al mattino e tramonta la sera, nell’arco delle ventiquattro ore le stelle sorgono e tramontano nello spazio. Se un bambino nasce alle sei di mattina, a quell’ora anche il Sole sta sorgendo. E in quello stesso momento, alcune stelle nascono e altre tramontano, alcune sono nella fase ascendente, altre in quella discendente: il bambino nasce all’interno di una particolare struttura stellare nello spazio.
Finora si è dubitato, e anche oggi molta gente che non ha una profonda familiarità con questa materia dubita ancora, che la Luna e le stelle possano avere qualcosa a che fare con l’uomo. Che differenza potrà fare la posizione delle stelle con la nascita di un bambino? E se anche fosse, in quello stesso momento, in quella stessa conformazione stellare, non nasce un solo bambino, ma migliaia! Tra di loro, qualcuno diventerà il presidente di una nazione, ma gli altri non emergeranno affatto. Tra questi bambini uno morirà a cent’anni, un altro in due giorni, uno sarà un genio, un altro sarà un idiota. Per cui, da un punto di vista superficiale, ci si potrebbe chiedere come può un bambino essere connesso a un oroscopo, solo perché è nato all’interno di una specifica conformazione planetaria, sotto una certa struttura stellare?
La logica di questa domanda sembra ovvia: perché mai le stelle dovrebbero preoccuparsi della nascita di un bambino? Non solo: sotto quella stessa conformazione celeste non nasce un bambino solo, ma migliaia, e questi bambini sono tutti diversi tra loro. Secondo questa logica sembrerebbe proprio che la nascita di un essere umano non abbia alcun legame con le stelle.
Tuttavia, gli studi di Brown, di Picardi, di Tomato e di altri hanno portato a conclusioni sorprendenti. Tutti questi scienziati sostengono che, sebbene ancora non si possa affermare che un bambino è influenzato dalle stelle, in quanto individuo, tuttavia si può dire che la vita nella sua globalità ne è affetta. Ma se la vita in quanto globalità ne è influenzata, man mano che si studierà in questo campo più profondamente, scopriremo che anche l’individuo in sé è influenzato dalle stelle.
Occorre tener presente un punto molto importante. Si è sempre pensato che l’astrologia, poiché è una scienza sorta in epoca molto antica, non potesse avere alcuna evoluzione. Invece, dal mio punto di vista, la situazione è esattamente l’opposto. L’astrologia fu una scienza infinitamente evoluta, in una civiltà estremamente evoluta; ma quella civiltà è andata perduta, e nelle nostre mani sono rimasti frammenti incompleti di quella scienza degli astri.
L’astrologia non è una scienza nuova che si deve sviluppare, bensì è una scienza che un tempo era molto avanzata, ma poi la civiltà che la sviluppò scomparve; ogni giorno le civiltà nascono e muoiono, e con esse si perdono i principi da loro scoperti.
Oggi la scienza sta arrivando al punto in cui sarà inevitabile accettare la tesi che la vita, in quanto totalità, è influenzata dal movimento delle stelle. Nel momento in cui nasce, la mente di un bambino è del tutto simile a una lastra fotografica estremamente sensibile. E se vogliamo comprendere come la vita in quanto totalità è influenzata dall’insieme, dobbiamo tener presenti alcune cose, anche perché l’astrologia può esistere solo se la vita in quanto totalità è soggetta a tale influenza.
Cerchiamo di mettere a fuoco il fenomeno dei gemelli. Esistono due tipi di gemelli: quelli nati da uno stesso ovulo e quelli nati da due diversi ovuli. È raro che due bambini nascano da uno stesso ovulo, ma si tratta di soggetti scientifici estremamente preziosi, infatti essi sono concepiti esattamente nello stesso istante: questi sono i veri gemelli.
Occorre capire che la nascita è un fenomeno ambiguo. Il suo primo aspetto è il concepimento: la vera nascita avviene quando il feto viene concepito nel ventre della madre. Quella che noi definiamo nascita, è una seconda nascita: accade quando il bambino esce dal ventre.
Se si dovesse fare un quadro astrologico accurato, come solo gli hindu hanno fatto, ed eseguito con estrema precisione, dovremmo mettere a fuoco non la seconda nascita, bensì l’istante in cui il bambino inizia il suo viaggio nel ventre della madre, quando l’embrione prende forma, perché è quella la vera nascita!
Ecco perché gli hindu hanno stabilito che, se si vuol dare vita a un bambino con precise caratteristiche, lo si potrà fare solo se il rapporto sessuale e il concepimento avverranno sotto un particolare quadro celeste, rispondente alle caratteristiche desiderate.
Vorrei chiarire un po’ i presupposti che hanno portato a queste conclusioni, perché in questo campo sono stati fatti molti studi e molte cose sono state chiarite. Di solito, se un bambino nasce alle sei del mattino, si pensa che la situazione planetaria di quel momento ne influenzerà la vita. Il mio punto di vista è diverso, fondamentalmente diverso: al contrario, infatti, il bambino sceglie di nascere sotto quella specifica situazione planetaria perché vuole che quelle stelle influenzino la sua vita.
È un punto di vista radicalmente diverso: è il bambino che sceglie i pianeti e le stelle sotto cui nascere. E se vogliamo andare ancora più a fondo, è il bambino che sceglie anche il tempo del suo concepimento.
Ogni anima sceglie il tempo del proprio concepimento, quando verrà accolta nel grembo, l’attimo esatto in cui verrà concepita. L’istante del concepimento non è qualcosa di insignificante: ha grande importanza in quanto da quell’istante dipendono quali potenzialità si schiudono nella vita del nuovo nato, e queste potenzialità a loro volta sono legate al modo in cui l’intero universo esiste in quel preciso momento.
Quindi, allorché due bambini vengono concepiti da un solo ovulo, l’istante del loro concepimento, come pure della loro nascita, è identico. Ed è interessante notare come le loro vite siano così simili che diventa difficile sostenere che l’istante della nascita non provochi influenza alcuna.
Il quoziente di intelligenza di due gemelli monovulari è esattamente lo stesso. Nel caso in cui si riscontra una differenza, gli studiosi affermano che è dovuta a errori nei sistemi di misurazione. Ancora non siamo riusciti a sviluppare criteri precisi per misurare l’intelligenza… neppure nel caso in cui due gemelli monovulari vengano cresciuti in ambienti diversi, il loro quoziente di intelligenza cambia. Anche nel caso in cui uno venisse allevato in India e l’altro in Cina, e i due non sapessero dell’esistenza dell’altro, nulla cambierebbe. Si sono avuti casi simili e fino all’età adulta i due gemelli non hanno saputo l’uno dell’altro, eppure neanche in quel caso si sono avute differenze.
Può stupire che il quoziente di intelligenza possa essere associato con il potenziale del bambino al momento della nascita. D’altro canto, si scoprì che quando il gemello che viveva in Cina soffriva di una malattia, anche quello allevato in India ne soffriva. Di solito i gemelli monovulari muoiono lo stesso anno; al massimo sopravvivono tre anni alla morte del fratello, al minimo tre giorni. I loro comportamenti, le loro abitudini, i loro sentimenti, sono identici: sotto tutti i punti di vista sembra che i due vivano esattamente nello stesso modo, ciascuno dei due agisce come una perfetta copia dell’altro. E queste somiglianze sono confermate sotto tutti i punti di vista.
È possibile che il momento della nascita influenzi a tal punto la loro vita da farla durare lo stesso lasso di tempo, il loro quoziente di intelligenza da renderlo identico, il comportamento del loro corpo da renderlo perfettamente simile, al punto che quando uno si ammala, anche l’altro si ammala, e che la stessa cura faccia guarire entrambi? Il momento della nascita può essere così influente?
L’astrologia ha ripetuto che il momento della nascita è ben più influente ancora. Finora la scienza non è stata d’accordo, ma ora inizia ad accettarlo, e questo perché si sono fatti nuovi e ulteriori esperimenti.
Eccone uno. Allorché fu lanciato il primo satellite artificiale nello spazio, si apprese dell’esistenza di un network di forme infinite di radiazioni emanate in continuazione dall’universo, dalle stelle e dalle costellazioni, radiazioni che si diffondono su tutta la Terra. Tutto sulla Terra subisce queste influenze: sappiamo che l’oceano è influenzato dalla Luna, ma non abbiamo mai pensato che nel corpo umano esiste la stessa conformazione di acqua e sale, nella stessa proporzione. Se l’acqua dell’oceano è affetta dalla Luna, com’è possibile che l’acqua presente nel corpo umano non ne sia influenzata?
Fenomeno afferma che, fatta eccezione per la Luna, non può esistere altra spiegazione. La Luna è la fonte dell’intuizione dei pesci, ed è per intuito che il pesce comprende quando l’onda si alza e quando declina, e la vibrazione lunare è il solo mezzo che ha per stabilire il comportamento delle onde.
Esiste però un’altra possibilità. Si è ipotizzato che questi pesci possano, in qualche modo, venir informati dalle stesse onde. Per verificarlo, gli scienziati ne misero alcuni in un luogo privo di onde oceaniche; erano immersi nell’acqua, in una stanza priva di luce. Il risultato fu sorprendente: avvolti nel buio, senza che la Luna fosse visibile… ma quando la Luna raggiunse il punto esatto che avrebbe portato il pesce a deporre le uova sulla spiaggia, se si fosse trovato nell’oceano, proprio in quel preciso momento i pesci di laboratorio deposero le uova.
Cosa dimostra questo esperimento? Che le onde oceaniche in quanto tali non c’entrano.
Qualcun altro potrebbe ipotizzare che questa corsa verso la spiaggia inizia allorché i pesci ricevono dei segnali dal branco, ma neppure questa ipotesi trova conferma. Gli scienziati hanno osservato un singolo pesce, isolato dagli altri. Essi cercarono di disturbare il suo cervello in tutti i modi: lo fecero vivere immerso nell’oscurità per ventiquattro ore, in modo tale che il pesce non potesse sapere se era giorno oppure notte, quindi lo fecero vivere alla luce molto intensa di una lampada per altre ventiquattro ore, e infine crearono una Luna artificiale che irradiava la sua luce durante il giorno. Ma il pesce non poté essere ingannato… quando la vera Luna raggiunse il punto esatto, solo in quel momento il pesce depose le sue uova. Ovunque si trovino, quei pesci depongono le uova esattamente in quel momento.
Ogni anno, centinaia di migliaia di uccelli emigrano, volando per centinaia e centinaia di chilometri: l’inverno si sta avvicinando, presto cadrà la neve, per cui essi volano verso regioni più calde. Per giungere alle dimore invernali fanno un viaggio che dura due mesi. La data della partenza è precisa: un mese esatto prima che cada la neve, come fanno a calcolarlo? I nostri meteorologi, con tutte le loro sofisticate apparecchiature, non riescono ad avere informazioni altrettanto precise.
Ho sentito dire che un meteorologo aveva l’abitudine di chiedere a un astrologo, prima di fare le sue previsioni: “Cosa dici, oggi pioverà?”
Le apparecchiature inventate dall’uomo sembrano infantili: gli uccelli sanno un mese prima, se non due, quando cadrà la neve.
Dopo migliaia di esperimenti, si è visto che il giorno in cui gli uccelli iniziano a migrare è fisso per ciascuna specie. Ogni anno questa data cambia, perché non può esistere una data fissa per la caduta della neve, ciò che è certo è che gli uccelli inizieranno a migrare esattamente un mese prima che cada. In che modo lo sanno?
In Giappone esiste un uccello che evacua un luogo, esattamente ventiquattro ore prima che in quel punto si verifichi un terremoto. È un comune uccello di città, in ogni città se ne trovano molti: ma esattamente ventiquattro ore prima di un terremoto se ne vanno tutti. Oggigiorno, gli scienziati non sono in grado di prevedere un terremoto, neppure due ore prima! Ma in Giappone, grazie a quell’uccello, la gente viene informata ventiquattro ore prima. Ma come fa a saperlo, quell’uccello?
Da dieci anni ormai, gli scienziati affermano qualcosa di nuovo, e cioè che ogni organismo possiede un organo di senso interiore, grazie al quale sente il mondo esterno. Forse anche l’uomo lo possiede, ma è andato perduto a causa del suo dipendere dall’intelletto.
L’uomo è il solo essere vivente, nel mondo intero che, attraverso l’uso dell’intelligenza, ha perduto molte facoltà che un tempo possedeva. Sebbene abbia conquistato molte cose, grazie a quella stessa intelligenza creativa, il prezzo è stato molto alto: ciò che possedeva è andato perduto, ciò che non aveva lo ha inventato.
Perfino i microorganismi possiedono un sentire interiore. E oggi le informazioni scientifiche raccolte dimostrano che quella fonte interiore esiste: la sua scoperta ci rende coscienti che nessun essere vivente, su questa terra, è isolato o separato. Tutto è unito al cosmo. Se una cosa qualsiasi accade in un qualsiasi punto del pianeta, le conseguenze verrebbero percepite là dove ci troviamo.
Ho accennato a Paracelso. I fisici moderni hanno confermato che, quando sul Sole si formano delle macchie, sulla Terra aumentano le malattie, e quando quelle macchie solari diminuiscono, anche le malattie sulla Terra diminuiscono: sembra che fino a quando esisteranno quelle macchie solari non riusciremo a debellare la malattia! La stessa cosa è vera per la guerra: tutte le guerre verificatesi sulla Terra si susseguono a dieci anni di distanza, le epidemie hanno una sequenza di undici anni, e anche le rivoluzioni si susseguono ogni dieci o undici anni… se riuscite a cogliere l’idea che noi non siamo separati o isolati, bensì uniti in maniera organica con l’intero universo, vi sarà facile comprendere l’astrologia; ecco perché ho messo tanta enfasi su questi fenomeni.
Qualcuno ha pensato, e persino oggi molti lo pensano, che l’astrologia sia superstizione, fede cieca. Questo sembra per lo più vero. Di fatto, tutto ciò che non implica una spiegazione scientifica ci sembra fondato solo sulla fede cieca. Ma in realtà l’astrologia è estremamente scientifica.
Il significato di scienza è ‘indagare sulla relazione esistente tra un causa e un effetto’. L’astrologia sostiene che, qualsiasi cosa accada su questa terra, non è priva di una causa. D’altro canto, noi possiamo non essere coscienti delle cause.
L’astrologia afferma che la forma del nostro futuro non può essere isolata dal nostro passato, ma che anzi esso deve essere legato al passato: ciò che sarai domani, sarà legato a ciò che sei oggi; ma anche ciò che sei oggi è legato a ciò che sarai domani!
L’astrologia è un sistema di pensiero estremamente scientifico. Per questo afferma che il tuo futuro emergerà dal tuo passato, così come il tuo presente è dato da ciò che sei stato. Non solo, afferma inoltre che ciò che sarai domani, è presente, in forma molto sottile perfino oggi.
Cerchiamo di capire quest’ultima affermazione.
Tre giorni prima di essere assassinato, Abraham Lincoln sognò di essere stato assassinato e che il suo corpo giaceva in una sala speciale, nella Casa Bianca, la descrisse nei dettagli… il suo sonno fu spezzato da questo sogno, ma lui ne rise. Lo narrò alla moglie, dicendole che l’aveva vista in piedi al suo fianco, vicino ad alcune persone, di cui le fece i nomi.
Per lui era solo uno scherzo, per cui tornò a dormire, e così fece sua moglie. Tre giorni dopo fu assassinato. E tre giorni dopo il suo corpo fu messo in quella stanza da lui vista in sogno, e intorno al suo feretro stavano le persone che aveva visto.
Se ciò che accadde tre giorni dopo, in un certo senso non era già accaduto, come poté sognare ciò che sognò? Come poté vedere tutti quei dettagli? Un simile bagliore si può verificare solo se, in qualche modo, tutto ciò è già implicato nel momento presente. Solo così si possono avere intuizioni sugli eventi futuri.
Se apriamo la finestra del presente, saremo in grado di vedere che proprio dietro quella finestra si trova il futuro. E, secondo l’astrologia, il futuro è frutto solo della nostra ignoranza: se vedessimo, il futuro per noi non sarebbe qualcosa che accadrà, è già presente qui e ora!
Nella vita di Mahavira accadde un episodio sul quale si disputa ancora molto. Proprio a causa di questa disputa, un gruppo di suoi discepoli se ne andò, subito dopo: solo per questo episodio, cinquecento discepoli lo lasciarono, creando un ordine religioso separato.
Mahavira ripeteva sempre che ciò che accade, in un certo senso è già accaduto: se cammini, in un certo senso sei già arrivato a destinazione; se stai invecchiando, in un certo senso sei già invecchiato.
Uno dei suoi discepoli più anziani visse lontano da lui, durante un monsone. Era malato, per cui chiese a un novizio di preparargli un giaciglio quando si ricordò di quell’affermazione di Mahavira e ordinò all’altro discepolo di fermarsi: il novizio stava srotolando una stuoia che pertanto rimase aperta a metà.
Dopo il monsone, questo discepolo si precipitò da Mahavira e gli disse: “Tu hai detto che una cosa iniziata è già conclusa, ma è bastata una semplice stuoia per dimostrare che hai torto: essa è ancora là, aperta a metà, perfino ora!”
Mahavira gli disse che non aveva compreso le sue parole. E questo discepolo doveva avere una mente molto infantile, altrimenti non avrebbe sollevato una simile obiezione.
Mahavira gli spiegò: “Tu hai semplicemente interrotto un processo. Stava accadendo ma tu lo hai interrotto: la stuoia si stava manifestando nella propria apertura, di fatto era già aperta; ma tu hai visto solo il suo aprirsi… quanto a lungo potrai ritardare quel processo? Torna indietro a vedere: sono certo che si aprirà”. Quando il discepolo tornò vide che qualcuno aveva aperto completamente la stuoia e si era sdraiato, per riposarsi. Quell’uomo aveva alterato ogni cosa, distruggendo la tesi del discepolo.
Quando Mahavira affermava che qualsiasi cosa accada è già accaduta, voleva dire che, qualsiasi cosa stia accadendo è presente, il suo potenziale è il futuro. Il bocciolo che sta fiorendo è già fiorito, e fiorirà. Per cui nel futuro vi sarà il fiore, ora il bocciolo sta fiorendo, ed è solo un bocciolo: ma se sta fiorendo, fiorirà! In un certo senso, la sua fioritura è già accaduta.
Cerchiamo di guardare la situazione da un’altra prospettiva. Sarà un po’ più complessa in quanto noi osserviamo sempre dal punto di vista del passato: il bocciolo sta fiorendo, ma il nostro pensiero è sempre orientato al passato, è sempre legato al passato.
Noi diciamo che il bocciolo sta fiorendo, che sta diventando un fiore; diciamo che il bocciolo diventerà un fiore. Ma potrebbe essere vero il contrario. Ad esempio, se io ti spingessi da dietro, ti farei avanzare. Ma potrebbe anche essere possibile che qualcuno ti tiri per la testa, puoi essere spinto da entrambi i lati, anche nel secondo caso tu avanzeresti.
L’astrologia riconosce l’incompletezza del punto di vista in base al quale è il passato a dare l’impulso che porta il futuro ad accadere in quanto risultato. Se si osserva un fenomeno nella sua totalità, si può vedere che il passato fornisce una spinta, ma che anche il futuro esercita una spinta, un’attrazione.
Il fatto che il bocciolo diventi un fiore, non è la sola cosa che accade. Il fiore sta evocando il germoglio perché fiorisca: esercita una spinta. Il passato è alle spalle, il futuro è davanti al bocciolo… nel momento presente c’è un bocciolo, il suo intero passato lo spinge a diventare un fiore, e tutto il suo futuro lo chiama affinché diventi un fiore.
Sotto quella duplice pressione, di passato e futuro, il germoglio fiorirà. Se non esistesse un futuro, il passato da solo non sarebbe in grado di creare il fiore, perché è il futuro che deve fornire lo spazio affinché il bocciolo fiorisca. Se non ci fosse alcun futuro, non importa quanto il passato spinga, non servirà a nulla.
Non importa quanto io spinga, se davanti a te hai un muro, non potrò farti avanzare, perché tu ti muova occorre che ci sia spazio… solo se io ti spingo e lo spazio davanti a te ti invita: “Vieni, sii mio ospite”, solo in questo caso il mio spingerti darà un risultato. Il passato spinge, il futuro offre lo spazio. Ecco perché l’astrologia afferma che guardare le cose solo dal punto di vista del passato è insufficiente, ed è solo parzialmente scientifico.
Il futuro chiama continuamente, ci attira a sé in continuazione. Noi non lo sappiamo, ne siamo inconsapevoli. Questa è la debolezza del nostro sguardo, questa è la nostra miopia: non possiamo vedere molto lontano, per ciò che riguarda il domani non ci viene rivelato nulla.
Se una volta o l’altra guardaste la carta del cielo di Krishnamurti, rimarreste sorpresi. Se Annie Besant o Leadbeater si fossero dati la briga di guardare la sua carta del cielo, avrebbero visto che lavorare con lui era un errore; infatti essa mostra chiaramente che Krishnamurti avrebbe distrutto qualsiasi organizzazione a cui fosse appartenuto.
Annie Besant non era pronta ad ammetterlo, nessuno dei membri della Società Teosofica poté pensare a una cosa simile, ma fu proprio ciò che accadde. Il movimento teosofico cercò di allevare Krishnamurti come proprio leader, investì su di lui ogni energia, e alla fine fu distrutto.
Annie Besant aveva creato un’imponente organizzazione, ‘La Stella d’Oriente’, per sostenere il lavoro di Krishnamurti, ma nel momento in cui dovette assumerne la guida, Krishnamurti si staccò da essa. Ma non è lui da biasimare: le stelle sotto la cui influenza era nato, annunciavano chiaramente che sarebbe stato una forza distruttiva in seno a qualsiasi organizzazione.
Il futuro non è così radicalmente incerto come si crede, la nostra conoscenza è incerta, la nostra ignoranza grava su di noi: non ci è rivelato nulla del futuro, siamo ciechi e non vediamo nulla di nulla. Solo per questo diciamo che il futuro non è prevedibile. Tuttavia qualcosa del futuro ci può essere rivelato; e l’astrologia non è solo lo studio di stelle e pianeti in funzione del loro significato: questa è solo una delle dimensioni dell’astrologia.
Un’altra è conoscere il futuro. La gente ha delle linee sui palmi delle mani, sulla fronte, sulle piante dei piedi, e questi sono solo aspetti di superficie. Nel corpo umano esistono dei chakra nascosti, ognuno dei quali ha la propria caratteristica: ogni chakra vibra in maniera unica, con una propria frequenza; e tutto questo è stato studiato a fondo.
Gli esseri umano hanno, sigillate dentro di sé, le impressioni mentali oppure i semi del passato. Ron Hubbard ha introdotto in Occidente una nuova scienza, da lui definita con un termine nuovo, ma che in Oriente è molto antico: ‘traccia temporale’.
Hubbard pensa che l’intero flusso di memorie di tutte le forme in cui l’uomo ha vissuto sia ancora contenuto dentro di lui, non importa se in passato è stato uomo o animale, non importa se è stato pianta o pietra, in qualsiasi forma egli abbia vissuto attraverso un infinito lasso di tempo, attraverso infinite esistenze, tutto esiste dentro di lui e questo flusso può essere portato alla luce, ed è perfino possibile far rivivere a quest’uomo i suoi ricordi.
Tra tutti gli studi fatti da Hubbard, questa è la scoperta più valida: egli afferma che nell’uomo esistono degli engrammi. Da un lato, abbiamo una memoria che ci permette di ricordare ciò che è accaduto ieri o il giorno prima; questa è la nostra memoria ‘operante’, la memoria di tutti i giorni. Così come un negoziante o un impiegato tengono un registro giornaliero, anche noi abbiamo una registrazione giornaliera di ciò che accade: la memoria operante cresce di giorno in giorno. Di fatto, non è qualcosa che si conserva: non è duratura, ogni giorno la usiamo per operare, e ogni giorno la gettiamo via.
In profondità, al di sotto di questa memoria strumentale, esiste un’altra memoria che racchiude la nostra vita, e che è la somma delle nostre esperienze; le esperienze accumulate nel corso di innumerevoli vite è raccolta qui, in questo solco che Hubbard chiama ‘engramma’: si è ‘ingranato’ in noi. È parte integrante della nostra struttura, profondamente racchiuso in essa: lo si può aprire, e quando lo si fa, esso diventa ciò che Mahavira ha definito ‘memoria della razza’; Hubbard la definisce ‘traccia temporale’; essa ci permette di andare indietro nel tempo.
Allorché si apre questa ‘scatola nera’ ciò che si esperimenta non sono ‘ricordi’: non stai solo ricordando, rivivi quelle esperienze. Cerca di capire la differenza. Non è una cosa difficile liberare quei ricordi e, di fatto, se non lo si fa, l’astrologia resta incompleta: la comprensione più profonda cui l’astrologia è giunta è che tu puoi sbloccare il tuo passato, aprirlo, riviverlo; e questo perché, se diventi consapevole del tuo intero passato, sarai cosciente di tutto il tuo futuro, in quanto esso emerge dal passato; senza conoscere il passato, non potrai mai conoscere il futuro, perché il futuro è figlio del tuo passato, ne è il frutto.
Quindi, come prima cosa, occorre esporre all’occhio della tua coscienza tutto il tuo bagaglio di memorie, e ci sono delle tecniche che aiutano a farlo: se credi che ricorderai il momento in cui tuo padre ti ha schiaffeggiato, quando avevi sei anni, sbagli. Non si tratta di ricordi: rivivrai quell’evento.
E se, nel momento in cui stai rivivendo quegli eventi, io ti chiedessi come ti chiami, mi risponderesti come un bambino di sei anni: mi diresti il vezzeggiativo che a quel tempo veniva usato per chiamarti, ogni domanda riceverà la risposta di un bambino di sei anni.
Se vieni portato a ricordare la vita in cui eri un leone, se ti viene concesso di riviverla, ruggirai: non parlerai come fa un uomo… addirittura potresti assalire qualcuno con le unghie! Se ti stai ricordando di quando eri una pietra, e qualcuno ti facesse una domanda, resteresti completamente muto: non sarai in grado di parlare, saresti pietrificato!
Hubbard ha aiutato migliaia di persone. Ad esempio, a un uomo che non riusciva a parlare, diagnosticò un blocco nell’infanzia che gli impediva di esprimersi. Per cui venne fatto regredire fino a quel solco, e il suo engramma fu aperto all’età in cui aveva sei anni, allorché la sua crescita si era bloccata: tornare a quel punto fece dissolvere l’influenza di quel ricordo e al suo ritorno da quell’esperienza, tornò a essere un normale uomo di trent’anni. Quei ventiquattro anni di ‘animazione sospesa’ scomparvero, e quell’uomo iniziò a parlare normalmente.
La cosa sorprendente è che questo ritorno al passato scioglie nodi che nessun farmaco riesce a dissolvere. E le malattie che intaccano la vita degli uomini, semplicemente a causa di queste tracce temporali sono veramente tante, tra di esse, ad esempio, ci sono la febbre da fieno e l’asma. La febbre da fieno insorge ogni anno, nello stesso periodo; non esiste cura perché non è una malattia del corpo, è una malattia connessa a una traccia temporale. Da qualche parte si è fissato un ricordo, una memoria si è bloccata in un certo punto.
Un uomo, ad esempio, potrebbe ricordarsi di una certa data, nel dodicesimo mese, durante la stagione delle piogge. Quando quel momento viene, ogni anno, quell’uomo si prepara: ha già paura di ciò che accadrà. E la cosa sorprendente è che quella febbre è solo uno ‘spurgare’: non si tratta di un vera febbre, ma di qualcosa che quella persona scarica; si sta liberando dall’episodio avvenuto un certo anno, nel dodicesimo mese. Se tu lo curassi, gli creeresti solo difficoltà: infatti, adesso quest’uomo non è lo stesso a cui un tempo è accaduto qualcosa. Allora poteva essere curato, ora lo riempi inutilmente di farmaci: tra quelle due persone non esiste alcun legame, nessuna relazione. I farmaci falliranno, non solo: accentueranno la sua febbre, per cui in lui si rafforzerà l’idea che nulla funziona, e si preparerà di nuovo a ripetere quello stesso evento, l’anno successivo.
Il settanta per cento delle malattie dipendono da queste tracce temporali: sono così consolidate all’interno dell’organismo che noi continuiamo a sprigionarle, in epoche successive corrispondenti a un dato evento vissuto.
L’astrologia non è solo lo studio delle stelle, sebbene implichi anche quello, e in seguito ne parlerò. Oltre allo studio delle stelle, esistono diverse dimensioni separate tra loro, usate per divinare il futuro delle persone, per afferrarne il senso.
Per comprendere il futuro, occorre comprendere il passato; per comprendere il passato, occorre leggere le tracce segnate nel nostro corpo, nella nostra mente: sia nel corpo che nella mente esistono delle ‘iscrizioni’. E poiché l’astrologia si fissò troppo sulle tracce presenti sul corpo, non poté evolvere in profondità, poiché le tracce presenti sul corpo sono molto superficiali.
Se la tua mente vive un processo di mutazione, le linee sui palmi delle tue mani cambieranno immediatamente. Se, sotto ipnosi, ti venisse detto che morirai in quindici giorni, e se queste sedute si ripetessero ogni giorno, vedresti che il quindicesimo giorno la tua linea della vita è spezzata: il corpo accetterà l’informazione che la morte si sta avvicinando!
Le linee presenti sul corpo sono una cosa estremamente superficiale. A una maggior profondità esiste la mente. D’altro canto, la mente con cui tu hai familiarità, non è molto profonda. È anch’essa qualcosa di superficiale: in profondità esiste una mente che tu non conosci affatto.
A una profondità maggiore esistono dei centri che lo Yoga definisce ‘chakra’, e che consistono in forme accumulate di eredità delle incarnazioni precedenti. Persone esperte, possono scoprire quanto ognuno dei chakra sia attivo, semplicemente mettendoci sopra una mano. Toccando ciascuno dei tuoi sette chakra, è possibile sapere se ne hai fatta esperienza oppure no.
Io stesso ho fatto esperienze su centinaia di persone, e sono rimasto sorpreso nel vedere come al massimo uno o due, raramente tre dei loro chakra fossero attivi. Gli altri sono tutti assopiti: non ne hai mai fatto uso, d’altro canto essi rivelano il tuo passato.
Se viene da me un uomo e io posso vedere che tutti i suoi sette chakra sono in movimento, posso dire con certezza che questa è la sua ultima incarnazione: non rinascerà più, perché se tutti i sette chakra sono in movimento, non sussiste più la possibilità di un’altra vita. Questa vita sarà il suo nirvana, questa vita sarà la sua liberazione.
Chiunque andava da Mahavira, la sua prima preoccupazione era vedere quanti chakra erano attivi in quella persona, quanto lavoro si doveva fare su di lui, quali erano le sue potenzialità, se e quando tale fatica avrebbe reso dei frutti, e quante nascite tutto ciò avrebbe richiesto.
L’astrologia è un tentativo di divinazione del futuro, utilizzando percorsi diversi. I percorsi sono molti, tra questi, il più comune è lo studio dell’influenza di stelle e pianeti sulla vita di un uomo. Cosa che la scienza moderna sta dimostrando indubitabilmente reale.
Almeno questo è stato stabilito: la vita è influenzata e non può non esserlo, dalle influenze planetarie. Ciò che è difficile stabilire è la seconda parte dell’ipotesi astrologica: ogni persona, in quanto individuo ne è influenzata, oppure no? Questo preoccupa un po’ gli scienziati: non è chiaro come i diversi miliardi di esseri umani siano influenzati dagli astri, in quanto individui. Ma prima o poi dovranno rendersi conto che è proprio così.
Perché si preoccupano tanto? La natura è in grado di dare a ogni essere umano un’impronta digitale unicamente sua, unica e irripetibile. La natura è in grado di tenere un calcolo così preciso da dare impronte digitali individuali, irripetibili: sulla Terra sono vissuti miliardi di esseri umani, e miliardi ne vivranno in futuro, ma la singola impronta digitale non verrà mai ripetuta. E vi stupirà sapere che nei gemelli monovulari questa impronta è la sola cosa diversa che esista in loro.
Se la natura è in grado di concedere tanta individualità a ogni singolo essere umano, al punto da dare a ciascuno una diversa impronta digitale… una cosa in sé di poco conto, che non sembra adempiere alcuno scopo particolare, ebbene, se la vita è in grado di fornire tale e tanta unicità a un livello così superficiale, perché mai non dovrebbe concedere a ogni singolo essere umano una vita unica e un unico spirito? Non sembrano esserci ragioni per cui non lo debba fare.
Purtroppo la scienza evolve molto lentamente, ed è un bene che sia così: fino a quando un fatto non è pienamente dimostrato, non sembra giusto muoversi oltre di un solo passo. Viceversa, i veggenti possono fare veri balzi in avanti: possono dichiarare oggi ciò che accadrà tra cento, o addirittura tra mille anni.
La scienza si muove passo dopo passo. Essa vede solo i fatti, fatti su cui si sono compiuti esperimenti su esperimenti. Il sogno non è di alcuna utilità alla scienza, ma i profeti possono scoprire la verità attraverso i sogni. Per loro, perfino il futuro non è altro che un presente allargato. Fondamentalmente, l’astrologia non è altro che un indagare sul futuro; mentre la scienza è essenzialmente un’indagine sul passato e sul presente. La scienza è un’indagine su ciò che esiste oggi, e sulle sue cause. L’astrologia invece è lo studio di ciò che esisterà domani e di quali ne saranno le conseguenze; tra questi due campi di indagine esiste un abisso. Ma la scienza esperimenta ogni giorno cose nuove, e le teorie a cui era aggrappata in passato non si dimostrano sempre giuste, sembrano inconfutabili solo in apparenza.
Come vi ho detto, solo di recente la scienza ha accettato l’idea che ogni uomo nasca con una individualità implicita. Per lungo tempo ha respinto la validità di questa ipotesi, mentre l’astrologia lo ha sempre detto. Cercate di capirne le implicazioni.
Prendiamo, ad esempio, un seme di mango. Quando lo seminiamo, esso deve certamente avere in sé una sorta di programma innato, deve esserci una traccia precisa implicita in lui: se così non fosse, il seme sarebbe perduto… non prende consigli da specialisti, non studia all’università, come potrà mai un mango svilupparsi da questo seme? Quindi, è evidente che nel seme sia racchiuso un programma preciso, per ciò che riguarda le foglie da generare, il frutto da produrre: tutto ciò dev’essere presente, anche se noi non lo vediamo, neppure se aprissimo il seme e lo sezionassimo! Da qualche parte dev’essere presente, altrimenti da un seme di mango potrebbe nascere un albero di mele!
Sembra che nessun seme abbia mai commesso un errore: da un seme di mango, nascono solo manghi; ogni cosa viene riprodotta fedelmente. In quel piccolissimo seme è raccolta ogni informazione connessa alla realtà del seme: quando deve germogliare, quanto deve crescere, che foglie produrre, quanti rami, quanto grosso dev’essere l’albero, e quanto deve vivere.
Se un seme di mango può contenere tutte queste informazioni, quando tu entri nel ventre di tua madre, non dovresti contenere in te nulla di nulla?
Oggi gli scienziati concordano nel dire che nell’attimo della procreazione tu contieni in te, in quanto seme, perfino il colore dei tuoi occhi, dei capelli, l’altezza che avrai, le possibilità di essere sano o di essere malato, perfino il tuo quoziente di intelligenza dev’essere contenuto nel seme che tu sei: se così non fosse, come potesti evolvere, con che mezzi? Devi avere un programma implicito, preinserito dentro di te; altrimenti come potrebbero certe ossa svilupparsi come mani, altre come piedi? Un osso potrebbe iniziare a sentire, un altro a vedere… un tempo gli scienziati parlavano di casualità, un termine per nulla scientifico: implica un caso che non sembra giustificare l’alto equilibrio presente nel corpo.
L’astrologia ha sempre affermato qualcosa di estremamente scientifico: dice che ogni cosa è presente nel seme. E dichiara che, se si può studiare il seme, se riusciamo a scoprirne il codice, a decodificarne il linguaggio, se gli potessimo chiedere quali sono le sue intenzioni, potremmo tracciare l’intera mappa di un essere umano. E gli scienziati hanno già iniziato a tracciare mappe simili, ma solo nel regno vegetale.
Finora abbiamo considerato l’astrologia una superstizione, una questione di fede cieca. Ma se la scienza è in grado di tracciare simili mappe nel regno vegetale, dovremmo concludere che la scienza sta diventato astrologia… ed è un fatto che nel regno vegetale la scienza stia tracciando simili mappe!
L’astrologia dichiara che, se per grazia divina possiamo arrivare a conoscere il Tutto, il futuro in quanto tale non esisterà più. Ma poiché noi non conosciamo il Tutto, bensì solo piccoli frammenti, ciò che non conosciamo diventa inevitabilmente ‘il futuro’. Siamo costretti a dire: “Forse accadrà questo”, solo perché le nostre conoscenze sono limitatissime. Se il Tutto si aprisse davanti al nostro sguardo, diremmo: “Accadrà questo”.
Se tutto è latente nel seme dell’uomo, si deve solo studiare questo seme. Ciò di cui sto parlando oggi, deve essere esistito in una certa forma nel mio seme, in quanto potenzialità. Altrimenti, come potrei mai parlare in questi termini? Se un giorno sarà possibile osservare un seme umano, dopo aver osservato le singole mappe, sarà possibile tracciare percorsi individuali in cui si vedrà ciò che ogni singolo individuo dirà nel corso della sua vita, ciò che diventerà, ciò che non diventerà, cosa ne farà della sua vita, ciò che non farà mai, si potrebbe prevedere ogni cosa. Né deve stupire che domani, se non oggi, si arrivi a sbirciare nel seme dell’uomo… i primi passi in questa direzione sono già stati fatti.
Carte del cielo e oroscopi dimostrano soltanto che si è già lavorato in questi campi. Per migliaia di anni abbiamo cercato, alla nascita di un bambino, di scoprire cosa ne sarebbe stato di lui. Se si riusciva ad avere una visione di massima, forse si poteva aiutarlo, aumentando le opportunità del bambino di realizzarsi. In quel caso, qualsiasi cosa doveva accadere, potevamo aprirci a quelle potenzialità e accettarle.
Alla fine della sua vita Mulla Nasruddin dichiarò che aveva sempre vissuto nella tristezza, ma che ora, all’improvviso, si sentiva felice.
Tutti gli abitanti del villaggio rimasero sconvolti, stupiti da quella notizia: quell’uomo era sempre stato depresso, triste, aveva sempre visto il lato oscuro delle cose, come mai ora era tanto allegro. Era sempre stato un pessimista, vedeva sempre spine in ogni cosa.
Una volta ebbe un raccolto eccellente: tutti i suoi meli erano carichi di frutta, e un vicino gli disse: “Ora, finalmente, non potrai lamentarti. Questo raccolto farà cadere su di te una pioggia d’oro, che mi dici, Nasruddin?”
E Nasruddin, immerso nella tristezza più nera disse: “Va tutto bene, ma dove troverò ora mele marce per nutrire i maiali?”
Un uomo simile sarà sempre infelice… perfino di fronte a un raccolto eccellente vede difficoltà.
All’improvviso quest’uomo divenne felice, era naturale che tutto il villaggio fosse incuriosito, per cui gli chiesero in coro cosa mai fosse successo, e Nasruddin rispose: “Ho imparato a collaborare con l’inevitabilità della vita. Dopo anni di lotta, ho compreso qualcosa. Ora ho deciso che ciò che deve essere, deve essere. D’ora in poi collaborerò con l’inevitabile, per cui non ho più motivo di essere infelice… ecco perché sono felice!”
L’astrologia indaga molti aspetti della vita: tende una mano all’inevitabile. Non lotta selvaggiamente con ciò che dev’essere. Non chiede che accada qualcosa che non deve succedere. L’astrologia in passato era un mezzo per rendere religioso l’essere umano. Inseriva nella sua vita l’accettazione, la comprensione dello stato d’essere delle cose: lo portava a un’accettazione suprema di ciò che è la vita.
L’astrologia ha molte dimensioni, molti aspetti, nel prossimo discorso ne illustrerò le diverse dimensioni; per oggi basta questo: rendetevi conto che l’universo è un organismo vivente, un’unità organica. In esso nulla è isolato, tutto è unito a ogni altra cosa. Ciò che è remoto è unito a ciò che è vicino, non esiste nulla che sia separato.
Pertanto, in questo senso non si dovrebbe sbagliare: nessuno è un’isola separata, nessuno è distaccato; ognuno di noi è unito al Tutto, e ognuno di noi è, ad ogni istante, influenzato dagli altri, così come ognuno di noi, ad ogni istante, influenza gli altri.
Perfino quando passi vicino a una pietra, essa lancia verso di te le sue vibrazioni; la stessa cosa fa il fiore… e tu non stai semplicemente passando di lì: anche tu lanci sull’ambiente circostante le tue vibrazioni.
Ho detto che noi siamo influenzati dalla Luna e dalle stelle. Vorrei anche dire che la Luna e le stelle sono influenzate da noi, perché le influenze sono bivalenti. Ogni volta che sulla Terra nasce un uomo come Buddha, forse il Sole non si rende conto che sulla sua superficie non si levano tempeste atomiche; forse la Luna non si rende conto che qualcosa sulla sua superficie si acquieta, ma è così: sia la Luna che il Sole ne sono toccati, come noi siamo toccati dalle loro macchie e dalla loro influenza magnetica.
Quando sulla Terra nasce una persona come Buddha, la cui presenza genera una corrente di pace e di armonia, la consapevolezza si erge come un pilastro di energia, la bellezza della meditazione scorre su tutto il pianeta, e anche sul Sole si leva una tempesta che ne scuote la superficie: una tempesta di pace, di beatitudine e di consapevolezza, perché ogni cosa è collegata alle altre.
Un tenue filo d’erba ha un impatto sul Sole, così come il Sole ha un impatto su quel tenue filo d’erba. Quel filo d’erba non è così tenue da far dire al Sole: “Non mi curo di te”, né il Sole è così grande da poter dire: “Cosa potrebbe mai fare per me questo tenue filo d’erba?” No, l’intera esistenza è interrelata: in essa, nulla è grande e nulla è piccolo, tutto è un’unità organica.
La vita è un Tutto unico. Solo se riuscite a percepire questa globalità, potrete comprendere l’astrologia; altrimenti, non ci riuscirete mai. L’astrologia è un aspetto, una dimensione della spiritualità: è la scienza della totalità, dell’unione, della non-dualità.
Per migliaia di anni abbiamo cercato, alla nascita di un bambino, di scoprire cosa ne sarebbe stato di lui. Se si riusciva ad avere una visione di massima, forse si poteva aiutarlo, aumentando le opportunità del bambino di realizzarsi. In quel caso, qualsiasi cosa doveva accadere, potevamo aprirci a quelle potenzialità e accettarle.
Alla fine della sua vita Mulla Nasruddin dichiarò che aveva sempre vissuto nella tristezza, ma che ora, all’improvviso, si sentiva felice.
Tutti gli abitanti del villaggio rimasero sconvolti, stupiti da quella notizia: quell’uomo era sempre stato depresso, triste, aveva sempre visto il lato oscuro delle cose, come mai ora era tanto allegro. Era sempre stato un pessimista, vedeva sempre spine in ogni cosa.
Una volta ebbe un raccolto eccellente: tutti i suoi meli erano carichi di frutta, e un vicino gli disse: “Ora, finalmente, non potrai lamentarti. Questo raccolto farà cadere su di te una pioggia d’oro, che mi dici, Nasruddin?”
E Nasruddin, immerso nella tristezza più nera disse: “Va tutto bene, ma dove troverò ora mele marce per nutrire i maiali?”
Un uomo simile sarà sempre infelice… perfino di fronte a un raccolto eccellente vede difficoltà.
All’improvviso quest’uomo divenne felice, era naturale che tutto il villaggio fosse incuriosito, per cui gli chiesero in coro cosa mai fosse successo, e Nasruddin rispose: “Ho imparato a collaborare con l’inevitabilità della vita. Dopo anni di lotta, ho compreso qualcosa. Ora ho deciso che ciò che deve essere, deve essere. D’ora in poi collaborerò con l’inevitabile, per cui non ho più motivo di essere infelice… ecco perché sono felice!”
L’astrologia indaga molti aspetti della vita: tende una mano all’inevitabile. Non lotta selvaggiamente con ciò che dev’essere. Non chiede che accada qualcosa che non deve succedere. L’astrologia in passato era un mezzo per rendere religioso l’essere umano. Inseriva nella sua vita l’accettazione, la comprensione dello stato d’essere delle cose: lo portava a un’accettazione suprema di ciò che è la vita.
L’astrologia ha molte dimensioni, molti aspetti, nel prossimo discorso ne illustrerò le diverse dimensioni; per oggi basta questo: rendetevi conto che l’universo è un organismo vivente, un’unità organica. In esso nulla è isolato, tutto è unito a ogni altra cosa. Ciò che è remoto è unito a ciò che è vicino, non esiste nulla che sia separato.
Pertanto, in questo senso non si dovrebbe sbagliare: nessuno è un’isola separata, nessuno è distaccato; ognuno di noi è unito al Tutto, e ognuno di noi è, ad ogni istante, influenzato dagli altri, così come ognuno di noi, ad ogni istante, influenza gli altri.
Perfino quando passi vicino a una pietra, essa lancia verso di te le sue vibrazioni; la stessa cosa fa il fiore… e tu non stai semplicemente passando di lì: anche tu lanci sull’ambiente circostante le tue vibrazioni.
Ho detto che noi siamo influenzati dalla Luna e dalle stelle. Vorrei anche dire che la Luna e le stelle sono influenzate da noi, perché le influenze sono bivalenti. Ogni volta che sulla Terra nasce un uomo come Buddha, forse il Sole non si rende conto che sulla sua superficie non si levano tempeste atomiche; forse la Luna non si rende conto che qualcosa sulla sua superficie si acquieta, ma è così: sia la Luna che il Sole ne sono toccati, come noi siamo toccati dalle loro macchie e dalla loro influenza magnetica.
Quando sulla Terra nasce una persona come Buddha, la cui presenza genera una corrente di pace e di armonia, la consapevolezza si erge come un pilastro di energia, la bellezza della meditazione scorre su tutto il pianeta, e anche sul Sole si leva una tempesta che ne scuote la superficie: una tempesta di pace, di beatitudine e di consapevolezza, perché ogni cosa è collegata alle altre.
Un tenue filo d’erba ha un impatto sul Sole, così come il Sole ha un impatto su quel tenue filo d’erba. Quel filo d’erba non è così tenue da far dire al Sole: “Non mi curo di te”, né il Sole è così grande da poter dire: “Cosa potrebbe mai fare per me questo tenue filo d’erba?” No, l’intera esistenza è interrelata: in essa, nulla è grande e nulla è piccolo, tutto è un’unità organica.
La vita è un Tutto unico. Solo se riuscite a percepire questa globalità, potrete comprendere l’astrologia; altrimenti, non ci riuscirete mai. L’astrologia è un aspetto, una dimensione della spiritualità: è la scienza della totalità, dell’unione, della non-dualità.
Osho, I Misteri occulti dell’Oriente -ECIG, #5
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