Apocatastasi
Cari lettori, ho scelto di parlare dell’Apocatastasi, un’interessante dottrina gnostica, che si colloca a metà strada tra la filosofia e la teologia, molto controversa e dichiarata eretica dalla Chiesa Cattolica, seppure propugnata da uno dei più grandi Padri della stessa Chiesa, ovvero Origene. Il concetto di Apocatastasi, che dal greco significa “ristabilimento o reintegrazione”, deriva dalla filosofia stoica e identifica il compiuto movimento dell’essere, che trae origine da una necessità cosmologica e teologica. In realtà esprimerebbe il perfetto compiersi del divino disegno dell’essere. Origene sostiene l’Apocatastasi nella sua profondissima opera speculativa, “Periarchon”, più nota con il titolo latino di “De Principiis”, per dimostrare la definitiva sovranità di Dio sulla totalità dell’essere e di conseguenza il perdono di tutti i peccatori senza eccezione alcuna. L’intero sistema filosofico-teologico origeniano ha uno stretto legame con il neoplatonismo, in particolare con la riflessione del “ritorno di tutte le cose all’Uno”. Innanzitutto l’Apocatastasi di Origene si fonda sul pensiero tipicamente neotestamentario , secondo cui Dio è “bontà”, che si manifesta in primo luogo nell’Incarnazione. Da ciò deriva che l’opera redentrice di Cristo è stata compiuta per tutti, con un sacrificio totalizzante a favore dell’intera umanità. Origene interpreta in maniera allegorica molteplici passi del Nuovo Testamento, giungendo alla conclusione che per ogni uomo la morte è una forma di “penitenza”, che avrebbe solo una valenza disciplinare. Per questo, nella restaurazione finale di tutte le cose, gli spiriti immortali non possono essere dannati eternamente, anche quelli che hanno smarrito la perfezione iniziale sono destinati ad acquisirla nuovamente. Queste premesse iniziali portano all’affermazione più sconvolgente di Origene, secondo la quale “potrebbe salvarsi” perfino Satana. Per essere più precisi, bisogna dire che la maggior parte degli interpreti afferma che Origene avesse espresso tale idea in chiave di “speranza” e non come “certezza”. Sulla questione della salvezza del diavolo, Origene, consapevole del percorso accidentato intrapreso, mostra qualche tentennamento, ma generalmente il suo pensiero è favorevole, in quanto escluderla, nella sua visione, sarebbe come sminuire la bontà di Dio e la sua infinita capacità di portare al bene chiunque, e a maggior ragione la sua creatura inizialmente prediletta, il suo angelo più fulgido.
E’ fondamentale specificare che per Origene l’inferno esiste, ma non è destinato a durare in eterno.
Il concilio di Costantinopoli del 553 condannò la tesi della “salvezza certa di tutte le creature”, in quanto sarebbe in contrasto con il libero arbitrio concesso da Dio all’uomo. La dottrina di Origene sull’Apocatastasi ebbe larga diffusione e fu propugnata anche da dottori ortodossi, tra cui Gregorio di Nissa, di cui si ricorda la famosa citazione “Il fuoco dopo lungo spazio di tempo eliminerà dalla natura il male, e lo stesso inventore del male unirà la sua voce all’inno di ringraziamento di Dio” (Orat.catech., 26). Successivamente Didimo il cieco compose un’opera in difesa di Origene, sottolineando la destinazione delle anime alla salvezza e la finale apocatastasi. Abbastanza simili appaiono, poi, alcune dottrine elaborate dall’inglese Jane Leade e da altri innovatori protestanti del XVI secolo, con un’estrema ed ampliativa interpretazione di un passo evangelico (Mt., 12,32), affermando che l’inferno avrebbe avuto un termine e anche le anime dei malvagi sarebbe tornate “ad Unum”.
Mi piace concludere, citando proprio le parole di Origene: “il Diavolo sarà distrutto non per non esistere più, ma per non essere più nemico e morte”. Se la reintegrazione è totale, essa può essere pensata anche per Satana e i dannati, poichè anch’esse sono creature di Dio e il disegno di Dio non può compiersi se ne manca anche una sola all’appello, come il buon pastore che lascia le 99 pecore per andare a cercarne una sola smarrita (per lui 99 è uguale a 1).
Luigi Angelino
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QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO DI LETTURA
Nicola Flamini
Satana è il Quarto escluso dalla Trinità Cristiana (rimozione/negazione dell’Ombra), ma il Dio vero e completo è Quaternario (comprendente la mano sinistra di Jahvèh, gelosa, vendicativa, distruttiva). Anche Satana (per certi indirizzi paleocristiani eretici Fratello di Cristo) è parte dell Dramma Divino (Dio vuol farsi uomo, vuole incarnarsi in noi).
Valentina Castalia
bellooooo
Valentina Castalia
evvaii origene
Valentina Castalia
Per analoghe ragioni non può esistere la dannazione eterna
paolo69
Per fraseggiare con leggerezza Apocatastasi è sempre stato il testo escluso dagli studi di storiografia e di filosofia dato che le esigenze teologiche dei cattolici del tempo di Origene e dei successivi concilii ecumenici con il concilio di Trento in prima linea non prevedevano lo studio preciso ed attento dei teologi che la pensavano diversamente dai diversi ministri del clero cattolico, il Papa credente e confessore dei suoi fedeli credo che possa inserire nei diversi programmi apostolici di erudizione canonica e di seminaristica lo studio di questo libro dando così la possibilità libera da preconcetti di natura inquisitoria ed oscurantista del clero di una determinata corrente cristiana ostile all’erudizione completa del credente vero e libero da dogmatismi interreligiosi ed interclericali