Il Karma Killer
Da qualche anno sempre più case farmaceutiche finiscono nelle prime pagine dei giornali per il loro comportamento ambiguo o perché vendono prodotti nocivi per la salute dell’uomo. Uno di questi è il Prozac (Fluoxetina) prodotta dalla Eli Lilly, questo psicofarmaco procurò, nel periodo di maggior vendita, un introito di circa 2 miliardi di dollari. Potremmo dire, quindi, che il farmaco ha aiutato i suoi consumatori. Potremmo se non fosse che in una ridente cittadina degli Stati Uniti, per la precisione a Louisville, nel Settembre 1989, Joseph Wesbecker entrò nella tipografia dove lavorava e con un Ak-47 tra le braccia, uccise 8 persone, ferendone 12 per poi suicidarsi con un colpo di pistola. L’elemento importante è che, da circa un mese dall’accaduto, all’omicida/suicida era stato prescritto il Prozac (Fluoxetina), prodotto dalla Eli Lilly. L’azione legale fu la prima di oltre 160 contro la compagnia e porta il nome di Joyce Fentress, vedova di una delle vittime.
Da ricordare anche il caso di Bill Forsyth il quale, dopo aver assunto prozac per 11 gg , uccise la moglie per poi togliersi la vita. Questo caso merita di essere ricordato poichè il giudice interpellò il dott. David Healy avente il titolo di Ph.D (Doctor of Philosophy), quest’ultimo scrisse diversi libri come “The antidepressant Era” e “The Creation of Psychopharmacology”, ma lavorò anche come consulente per alcune case farmaceutiche. Durante il processo Healy citò documenti interni alla Lilly dimostrando che la società era pienamente consapevole che il Prozac potesse, anche se nella minor parte dei casi, indurre alla “acatisia” e aggiunse che prima di chiedere l’autorizzazione all’ F.D.A. (Food and Drug Administration) fece di tutto per nascondere le prove. Sempre davanti all’F.D.A va ricordato che, nel 1985 si dichiararono colpevoli la Lilly e un ufficiale sanitario di ben 25 capi di imputazione, come la mancata presenza di controindicazioni sull’antinfiammatorio Oraflex, corruzione, occultamento di informazioni compromettenti. In una delle ultime multe inflitte alla compagnia, quella del 2009, tra le altre case farmaceutiche multate troviamo la GlaxoSmithKline e la Merck, ovvero le altre società che si dividevano il mercato dei psicofarmaci.
Nel corso del tempo, sull’efficacia del Prozac si sono espresse dubbiose anche la “British Committee on Safety on Medicines”, e la “Bundes Gesunheit Amt”, mentre il dott. Martin Brecher, scienziato dell’F.D.A, sostenne che; “La maggior parte dei suicidi avvenuti in concomitanza con l’assunzione di Fluoxetina (Prozac) non sono avvenuti per overdose, ma per mezzo di un colpo di pistola, annegamento, impiccagione o tramite un salto nel vuoto”. Secondo David Haley circa 200.000 mila suicidi sono da collegare al Prozac e di questi circa 50.000 sono il risultato di un atto di agitazione. Va considerato che, nel ’93, la società farmaceutica incassò dalla vendita oltre un miliardo di dollari, nel ’99 divenne il terzo farmaco più venduto con 76 milioni di prescrizioni e nel 2000 le vendite raggiunsero i 10 miliardi e di questi, il 70% negli Stati Uniti. Il dott. Haley conclude rilevando che, negli anni ’50, il numero di depressi negli Stati Uniti era di 50 per milione di abitanti per salire, verso la fine del secolo a circa 100.000 per milione e che quello che accadde non era la scoperta di una nuova malattia, ma la scoperta di una nuova forma di business per le case farmaceutiche, pronte a giocare con la depressione e la fragilità dell’uomo. Il Prozac non è più in vendita, ma non perché ne siano stati riconosciuti, a livello mondiale, i danni provocati, semplicemente ha cambiato nome mentre la Flouxetina continua ad essere usato.
Il Karma Killer continua a mietere vittime…
(Per info riguardanti date, eventi o persone si rimanda al reportage di Richard DeGrandpre, “Suicidi al Prozac”)
Enea Rotella
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