Alef
Funzione: Unione
In Alef sperimentiamo e comprendiamo la nostra appartenenza al Tutto.
Sentirci Uno nel Tutto ci permette di ritrovare in noi sicurezza, pace e serenità, perché nell’unità dell’Universo siamo sempre accolti, protetti, nutriti. Ciascuno di noi è Re e Signore del proprio universo. L’esperienza del Tutto ci permette questa presa di coscienza. La nostra vita allora si fa più semplice, abbiamo la possibilità di essere e raggiungere qualsiasi cosa. Possiamo fermarci, gustare ciò che abbiamo davanti e, da ritmi e modalità più vicini alla grandezza della natura umana, cominciare a guardare in noi stessi per regalarci un mondo sempre più godibile.
Nel Tutto, nell’Unità troviamo ogni nostro compagno di viaggio e fratello, possiamo permetterci di tenerlo accanto, anche se diverso, anche se il suo atteggiamento e cammino si distanzia da noi.
Il Tutto accoglie e comprende ogni cosa e noi, dall’esperienza nel Tutto, questo impariamo, anzi sperimentiamo, così che effettivamente niente e nessuno, nel nostro pensiero, ci è nemico o pericolo o ostacolo.
Cominciamo dal Pensiero e dal Sentire a percepire il mondo dell’unità, della pace, dell’armonia, è la strada per fare esperienza poi del mondo fuori di noi con le stesse caratteristiche, che lo fa essere specchio del suo Creatore.
Nel mondo del pensiero
Il sentire è Uno, la nostra vibrazione, la nostra emozione appartengono all’Unico sentirsi dell’Amore.
Il Pensiero è Uno, i nostri pensieri appartengono al Grande Pensiero. A Dio, all’Anima del Mondo, al Tutto, che si sente, pensa e crea sempre nuove emozioni e pensieri per darsi sempre nuova vita.
Così l’uomo, ciascun uomo, ciascuno di noi, crea la realtà dalla nostra emozione e dal nostro pensiero.
E, sentiamo e pensiamo mentre, dalla mente di Dio, siamo sentiti e pensati.
Indicatore di formazione
Alef – Cogliere il senso della unità.
La percezione del Tutto è fondamentale per avviare qualsiasi esperienza e sperimentazione di sé.
Solo il senso dell’Unità col Tutto permette e mantiene l’autonomia e la libertà in ogni situazione.
La consapevolezza dell’Uno fa cogliere il Tutto e il Nulla, fa entrare nella percezione dell’illusione della realtà esteriore, primo passo per la presa di coscienza e sperimentazione della partecipazione al Sé creatore.
Consapevolezza è sentire, “sentire di sentire” e “sapere di sentire”. L’Uno sta nell’uno di energia-pensiero fatto materia.
Il modo per percepirsi parte del Tutto è lasciarsi andare, sempre, ogni volta che, pensando a noi stessi, vorremmo trattenere una parte di noi come stabile, fissa, definita e indispensabile. Lasciamo andare quella che ci sembra una parte di noi raggiunta, invece altro non è che una definizione di noi, una delle tante, innumerevoli, quella che ci serve oggi per nominarci, per darci al mondo, quella che serve a noi che abbiamo bisogno di connetterci costantemente a qualcosa o a qualcuno. La Vita ci aspetta sempre oltre ogni definizione e realizzazione di noi stessi per dirci che siamo parte del Tutto, questo è il nostro stato in cui siamo sempre uniti a tutti gli altri esseri dell’universo.
Sentiamo Alef, guardiamo Alef, disegniamo Alef, facciamo nostro Alef con il suono, la danza, il colore, la vibrazione e l’abbandono; il silenzio silenzioso, il vuoto e siamo nel Tutto
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Bet
Funzione: Contenitore
L’Universo contiene tutte le risorse, le energie, le possibilità, le ricchezze che Alef, il Tutto, è, in modo ancora non manifesto e consapevole. Bet contiene la Luce (tutto ciò che esiste) e le Tenebre (tutto ciò che ancora non è realtà, ma può diventarlo).
In Bet prendiamo coscienza che ogni nostro desiderio, sogno, progetto è buono e, se noi ci crediamo profondamente, può realizzarsi.
Bet è in noi “atteggiamento”, porta sempre aperta, modalità, in cui costantemente avvertiamo e ci diciamo che “tutto è possibile”, qualsiasi emozione, pensiero e sogno è realizzabile. Perché, per il solo fatto che noi desideriamo una realtà, essa per corrispondenza, c’è già fuori di noi.
Per il solo fatto che abbiamo un Sogno, lo stesso Sogno è di Dio, della Vita creatrice che dal profondo di noi stessi sta attirando tutte le risorse per far diventare reale e toccabile fuori di noi ciò che stiamo sognando.
Sentire di essere già nel nostro sogno, viverci nei nostri sogni, parlare, fare l’amore con i nostri sogni, quelli che dal profondo del nostro Bet, ogni giorno, emergono all’umore, all’intuizione e alla coscienza. Scegliamo sempre i migliori, i più espansivi e attraenti. Significa sentirci nella Vita, nell’Universo, in Dio, in noi stessi e agire sentendo che, davvero, tutto l’Universo è già a nostra disposizione per realizzarli, i nostri Sogni.
Perché così è. Bet è, perciò, il gusto dell’avventura, del rischio, della novità di vita, della sorpresa, delle possibilità sempre grandi ed entusiasmanti con cui possiamo avventuraci nelle nostre giornate.
Nel mondo del pensiero
Innanzitutto crescere nell’autostima. Per crescere nel senso della nostra grande dignità e del nostro incommensurabile valore, bisogna fare il percorso interiore. È necessario rivedere il nostro modo di sentire e concepire noi stessi, la realtà, Dio. Come ci poniamo nella vita: da ricercatori e sperimentatori di verità o da gregari. Da qui parte la forza e la potenza di essere quel maschile, il nostro Alef, fermo, deciso ma soprattutto amorevolmente umano, che va a penetrare e conoscere la ricchezza, vastità e pienezza di Bet, il nostro femminile.
Indicatore di formazione
Bet – Capacità di sentire, ascoltare, accogliere, comprendere, contenere.
Bet attiva la capacità di cogliere, insieme a se stessi, “il fuori di sé”, e ci rende capaci di “senso del limite”, non come svantaggio ma funzionale, per ampliare la capacità di ricezione.
Più siamo Bet più siamo Alef. Più accogliamo, più il Tutto si manifesta e si comunica a noi.
Alef ci aspetta in Bet, si manifesta in Bet. Il Tutto, nell’accoglienza della capienza, ci abita e ci parla.
L’io ci lascia, da solo, non serve confliggere con il nostro io, né con la mente, con la ragione.
È questa parte di noi che abbiamo ritenuto ci abbia posseduto e dominato che ci traghetta oltre, che ci accompagna alla soglia di un nuovo mondo. Ma come abbiamo fatto a pensare che la mente non fosse sorella? Ancella? Che non fosse strumento ad arte, creato all’altezza del nostro Sé Superiore, del nostro essere creatori di noi stessi e oltre, oltre ad inventare desiderare e creare mille e mille avventure, a creare universi, voli e tuffi in uno, due, mille e mille mondi?
Stelle, abissi, regni di luce e oscurità abissali?
Bet, Bet, Bet, tutti Bet in cui ci siamo immersi, le nostre mille e mille incarnazioni.
E Bet, contenitore, ci segue, si rinnova nostra ancella fedele ogni volta che accogliamo nuova Vita.
“Bet” pronuncio ogni mattino e accolgo il giorno; “Bet” mormoro la sera e lascio entrare nel mio sonno l’altra parte di me, il silenzio della notte e tutta la mia parte oscura, lei che fa nuovo ogni mio giorno.
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Ghimel
Funzione: Rotazione
La Vita, l’Universo, è dinamismo, evoluzione.
Questa funzione mette in movimento tutte le energie e potenzialità che Alef è e, in Bet, contiene.
Quando noi già ci sentiamo nei nostri sogni e ci muoviamo nella vita di tutti i giorni a partire dai sogni, dai progetti, dalle immagini belle e regali che stanno nel nostro cuore, le energie della mente e del corpo si mettono in “movimento” sono attivate, spinte dalla nostra stessa passione, dall’entusiasmo che anima il nostro spirito e la nostra giornata.
Ghimel è “Rotazione”, mettere in movimento rotatorio, perciò sciolto, privo di attriti. Far rotolare una ruota non è spostare un cubo. Nella rotazione abbiamo eliminato angoli e spigoli, quelli esterni, nel caso si tratti di spostare degli oggetti; quelli dalla nostra psiche, dei sentimenti e delle emozioni nel caso si tratti della nostra vita, delle nostre dinamiche interiori o delle nostre interazioni.
Non tutte le civiltà del passato hanno saputo usare la ruota, pur possedendo grandi conoscenze, forse non ne avevano bisogno. Noi come ci poniamo? Abbiamo in noi sistemi di percezione e di pensiero statici o dinamici? Funzionali al continuo fluire della vita e perciò anche al continuo sviluppo delle situazioni?
Ghimel significa darsi al mondo dal pensiero Uno, olistico. È il superamento della dicotomia che alef e bet, nel mondo della materia sono, ovvero la necessità di darsi un centro nella concretezza di una situazione che ci porta, apparentemente, a selezionare, decidere, escludendo il resto.
Nel mondo del pensiero
Sappiamo che la separazione è apparente, mentre è la strada per andare oltre e spingerci, grazie al movimento, verso una integrazione delle parti nel Tutto .
Quando noi avvertiamo e guardiamo ed accettiamo i sogni che in noi emergono, per quanto grandi ed originali possano essere,
noi facciamo emergere la luce, l’energia, le potenzialità che in essi sono racchiuse, affinché si realizzino. Le grandi religioni spiegano la divinità in tre persone, tre identità, tre dimensioni che possiamo essenzializzare in: capienza, sostanza ed energia.
Fotoni, particelle, atomi, sono energia in movimento, alle sorgenti della Vita.
Indicatore di formazione
Ghimel – Cogliere il dinamismo della Vita e, in essa, “l’oltre” di ogni situazione. Sentirci già in “altro”, ecco che qualcosa ci sposta, ci “muove” verso il nuovo.
Ghimel attiva la capacità di percepire, oltre la consistenza della realtà, l’eterno fluire del Tutto e ci immette nella consapevolezza indefinita.
Ghimel, sente e dice ogni mio movimento, ogni sentimento; siamo vortici di leggerezza ed ironia, siamo madri e padri, figli, stelle, cieli e mari. Tutto si muove e noi nel Tutto.
Movimento… oh, la gratuità della Vita! La trovata geniale del grande creatore che sono: il movimento.
Perdersi nel movimento, ci penseranno gli altri archetipi a darmi il senso, il ritmo, gli argini; le sole condizioni che permetto nella Vita sono gli archetipi, pronunciati e lasciati agire in me. E il movimento prende stile, regalità, si fa danza, canto e libertà.
Movimento/libertà, ogni situazione si fa nuova, si rinnova perché tutto, tutto, si mette in moto e si rende gratuito e fruibile. È sempre stato qui, sta in quella parte di me che, dal suo nascondiglio, sempre agisce in me. Ora lo colgo nella sua disponibilità e fluisco perché… io sono gratuità e fluire.
Ghimel, ti vedo nelle onde del mare, nelle gambette correnti di un bambino, ti sento nel mio sangue che scorre, nella luce e nell’ombra.
Francesca Salvador
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