Il famoso Piano Kalergi è Bufala o Verità?
Questo articolo è diviso in due parti, poiché è composto di due articoli (presi dal web) che sono in antitesi:
nella prima parte si spiega cos’è il Piano Kalergi e nella seconda parte si da una smentita. Certo non siamo noi che possiamo dire dove sta la Verità, ma è il lettore che “deve” informarsi, cercando di ampliare i propri orizzonti (possibilmente non appoggiandosi a un solo canale informativo ma sentendo sempre due o più campane), per poi mettere insieme le “tessere del puzzle” e poter trarre delle conclusioni, che giuste o sbagliate che siano, saranno comunque delle conclusioni personali. Il nostro obiettivo è quello di informare senza giudizi o pregiudizi, dando poche certezze ma tanti motivi per avere dei dubbi su tutto, perché è con le domande e non con le risposte che ci si può evolvere…Dubitare non è solo lecito, ma doveroso!
Buona proseguimento nella lettura!
(prima parte)
L’immigrazione di massa
è un fenomeno le cui cause sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile.
Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo. Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.
LA PANEUROPA
Pochi sanno che uno dei principali ideatori del processo d’integrazione europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli europei. Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora l’esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore dell’Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi. Egli muovendosi dietro le quinte, lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi di stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea.[1]
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.
Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
L’ESSENZA DEL PIANO KALERGI
Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere.
«L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità. [2]
Ecco come Gerd Honsik descrive l’essenza del Piano Kalergi
Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinchè l’Europa sia dominabile dall‘elite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell’elite.
Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa.
I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all’opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo.
La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l’incapacità e l’instabilità, garantiscano la tolleranza e l’accettazione di quella “razza nobile”. [3]
DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI
Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia.
In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.
L’incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti dell’ONU ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea. Secondo un rapporto diffuso all’inizio del nuovo millennio, gennaio 2000, nel rapporto della “Population division” (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a New York, intitolato: “Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in declino e invecchiamento, l’Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime così precise se l’immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie. È altrettanto evidente che non è attraverso l’apporto di un patrimonio genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa. L’unico scopo di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione etnica, storica e culturale. In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e costituiscono tutt’oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l‘immigrazione di massa. G. Brock Chisholm, ex direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimostra di avere imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma:
«Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale» [4]
CONCLUSIONE
Se ci guardiamo attorno il piano Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzomondializzazione dell’Europa. L’assioma portante della “Nuova civiltà” sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l’adesione all’incrocio etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i “figli di Kalergi”. Sotto la duplice spinta della disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica.
I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.
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NOTE:
[1] Tra i suoi seguaci della prima ora si incontrano i politici cechi Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che ha messo a sua disposizione i primi 60.000 marchi. Il cancelliere austriaco Monsignor Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa. Kalergi stesso indicava che alti politici francesi approvavano il suo movimento per reprimere la ripresa della Germania. Così il primo ministro francese Edouard Herriot e il suo governo, come i leaders britannici di tutti gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine riuscì ad attrarre Winston Churchill. Nello stesso anno, quello che più tardi si trasformerà nel genocida ceco di 300.000 tedeschi dei Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente onorario. Egli ha finora quasi disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere il diritto di autodeterminazione degli austriaci e favorire ancora di più le nazioni vittoriose, ma fallì. Nell’interminabile lista degli alti politici del XX secolo, c’è da menzionare particolarmente Konrad Adenauer, l’ex ministro della giustizia spagnolo, Rios, e John Foster Dulles (EEUU). Senza rispettare i fondamenti della democrazia e con l’aiuto del New York Times e del New York Herald Tribune, Kalergi presentò al Congresso Americano il suo piano. Il suo disprezzo per il governo popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricorda la sua attività del dopoguerra: << I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono dedicati principalmente a questa meta: con la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa >>. Aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua produzione dell’acciaio, ferro e carbone e la trasferisce a sovranità sovranazionale, ossia antidemocratica. Appaiono altri nomi: De Gasperi, il traditore dell’autodeterminazione dei tirolesi del sud, e Spaak, il leader socialista belga. Finge di voler stabilire la pace tra il popolo tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau, quelli che idearono il piano genocida di Versailles. E negli anni venti sceglie il colore azzurro per la bandiera dell’Unione Europea. Il ruolo guida di Kalergi nella creazione dell’Europa multiculturale e nella restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è evidente ai giorni nostri, e si palesa col conferimento del premio “Coudenhove Kalergi” dal cancelliere Helmut Kohl come ringraziamento per seguire questo piano, così come l’elogio e l’adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito europeo il primo ministro del Lussemburgo, Junker. Nel 1928 si aggiunsero celebri politici e massoni francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava gente molto diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del Kaiser, Otto d’Asburgo. Tra i suoi promotori, a parte i già menzionati Benes, Masarik e la banca Warburg, si incontrava anche il massone Churchill, la CIA, la loggia massonica B’nai B’rith, il “New York Times” e tutta la stampa americana. Kalergi fu il primo a cui fu assegnato il premio Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo ricevette Adenauer, Kalergi era presente. Nel 1966 mantiene i contatti con i suoi collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati insigniti di questo premio fanno parte del circolo di Kalergi e della massoneria, o si sforzarono di rappresentare gli interessi degli USA in Germania. Nell’anno 1948 Kalergi riesce a convertire il “Congresso degli europarlamentari” di Interlaken in uno strumento per obbligare i governi a tornare a occuparsi della “questione europea”, vale a dire, a realizzare il suo piano. Proprio allora si fonda il Consiglio europeo e in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer appoggiato dalla CIA.
(Gerd Honsik, “Il Piano Kalergi”)
[2] Kalergi, Praktischer Idealismus
[3] Honsik, op.cit.
[4] «USA Magazine», 12/08/1955
(seconda parte)
Cos’è il piano Kalergi, la bufala dei migranti che uccideranno gli europei
Un mix di razzismo e catastrofe che gira su Internet e si rifà alle teorie di un intellettuale asburgico. Che però sosteneva cose molto diverse
«È in corso un tentativo di genocidio delle popolazioni che abitano l’Italia da qualche secolo e che qualcuno vorrebbe soppiantare con decine di migliaia di persone che arrivano da altre parti del mondo. Non possiamo permettercelo, un Paese normale con un governo normale blocca le partenze, blocca gli sbarchi e non ne arriva più neanche uno». Così parlò lo scorso 15 agosto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini alla festa leghista di Ponte di Legno, ai microfoni di Rai News 24.
Una frase che si può smontare pezzo per pezzo. Passi per il leitmotiv della difesa dei confini italiani: “rimandarli da dove sono venuti” pare essere la soluzione leghista a tutti i mali dell’umanità. Passi anche per i dati, poco certi. Se è vero che l’Italia ha raggiunto l’unificazione politica nel 1861, non esistono popolazioni che abitano l’Italia da “qualche secolo” ma solo un popolo italiano che è tale da 154 anni. Consultando poi gli ultimi dati, gli stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2015 sono 5 milioni 73mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Eppure, stando alle parole di Salvini, “decine di migliaia di persone” vogliono soppiantare una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti.
Insomma, passi per tutto questo. Ma un dettaglio lascia davvero senza parole: il segretario della Lega Nord non si è fermato al concetto, a lui tanto caro, dell’invasione, ma è andato oltre, arrivando a parlare di genocidio. Un termine che, stando al vocabolario della lingua italiana Treccani, indica la “metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui, la dissociazione e dispersione dei gruppi familiari, l’imposizione della sterilizzazione e della prevenzione delle nascite, lo scardinamento di tutte le istituzioni sociali” e altri crimini efferati.
Se vogliamo cercare un retrorerra culturale a tutto ciò, dobbiamo cercarlo dalle parti del “piano Kalergi”. Una bufala, equiparabile solo a quella dei Protocolli dei Savi di Sion, secondo cui i poteri forti (qualunque cosa significhi) stanno facendo di tutto per realizzare una sorta di meticciato totale attraverso le migrazioni e l’abbattimento delle frontiere. Il loro obiettivo? Arricchirsi per poi distruggere lo stesso “melting pot” così creato.
Capofila di questa teoria è Gerd Honsik, autore del libro “Assoluzione per Hitler?”, un volume pubblicato nel 2005 che è costato al suo autore una condanna per razzismo e negazionismo in Austria. Paese dove era stato estradato al termine di una lunga latitanza in Spagna, dove si era a sua volta rifugiato per sfuggire ad altri procedimenti del genere. Ma al di là di queste quisquilie, Honsik, e con lui tanti siti Internet che gridano al complotto (compreso il blog di Beppe Grillo), copiano, incollano e travisano le parole di Kalergi. Secondo loro è andata più o meno così: nei volumi “Paneuropa” (1923) e “Praktischer Idealismus”(1925) Kalergi dichiarerebbe che gli abitanti dei futuri Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di “subumanità resa bestiale” (sic!) dalla mescolanza razziale. Affermerebbe poi, senza mezzi termini, che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere. Proclamerebbe infine l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa.
Insomma una vera catastrofe. E pensare che Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, politico e filosofo austriaco, sosteneva tutt’altro. Figlio (e qui già la sua prima colpa) di un diplomatico asburgico e di una donna giapponese, nel 1923 dà alle stampe il pamphlet “Paneuropa”: il progetto era quello realizzare l’unificazione dell’Europa in una confederazione (la Paneuropa, appunto) di Stati, al fine di integrarla all’interno di un’organizzazione mondiale politicamente unificata. Elementari quanto obbligate le regole del gioco: una garanzia reciproca di delegazione legale della sovranità, il rispetto della diversità delle culture europee così come la protezione delle minoranze nazionali.
Nessuna distruzione di massa, nessun odio verso i bianchi, nessun tipo di associazionismo segreto tra logge massoniche o banche (anche se, lo sapete, le due categorie vanno sempre di pari passo). Eppure la rete è piena di queste idee a dir poco balzane, a metà tra il complotto e l’odio razziale, tanto che ne sono nate delle pagine Facebook. Ognuna declina la propria idea sull’immigrazione, ognuna mette in guardia dallo straniero, ma tutte sono accomunate da un unico elemento: l’ignoranza.
Fonti:
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=210544:il-piano-kalergi-il-genocidio-dei-popoli-europei&catid=35:worldwide&Itemid=152
http://www.linkiesta.it/it/article/2015/09/28/cose-il-piano-kalergi-la-bufala-dei-migranti-che-uccideranno-gli-europ/27568/
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