Scoperta in Egitto una tomba segreta di 4500 anni fa
14 Novembre 2013 – Una campagna di scavi eseguita nei pressi di Abusir da un team di archeologi cechi ha permesso la scoperta di una tomba di calcare di Shepseskaf-Ankh, che significa “Shepseskaf vive” capo dei medici dell’Alto e del Basso Egitto, vissuto nel corso della V dinastia dell’Antico Regno d’Egitto. Abusir è una vasta necropoli posizionata a diversi chilometri a nord di Saqqara e considerata come uno dei principali cimiteri dove è possibile trovare le sepolture dell’élite dell’antica capitale di Memphis.
La necropoli di Abusir è parte del vasto complesso piramidale di Saqqara ed è stato utilizzato dai faraoni come sito alternativo per la costruzione dei loro monumenti funerari.
La tomba scoperta dagli archeologi egiziani vanta dimensioni considerevoli, con un’altezza pari a 4 metri e un’area di 21 x 14 metri.
Si tratta di un mausoleo davvero enorme per la sepoltura di un medico. Una grande porta all’interno della cappella riporta il nome e i titoli del proprietario: Sacerdote di Khnum e Ministro della Magia, oltre ad altri riportati sulla parte orientale della tomba, mostrano che il defunto è stato un importante medico della corte faraonica.
La tomba si presenta praticamente intatta, nonostante i danneggiamenti subiti dai saccheggiatori nel corso delle proteste popolari del 2011.

“Questa scoperta è molto importante perché si tratta della tomba di uno dei più grandi medici del tempo dei costruttori delle piramidi, un uomo strettamente legato al re”, ha spiegato Ibrahim Ali, ministro per le Antichità del Governo Egiziano.
I medici egiziani utilizzavano numerose tecniche per curare i loro pazienti, molte delle quali basate su credenze religiose e magiche. La maggior parte dei medici, infatti, apparteneva alla casta sacerdotale.
Essi ritenevano che forze sovrannaturali potevano influenzare diverse parti del corpo umano, causandone malattia e guarigione.
Tuttavia, in alcuni papiri antichi si apprende che i medici egiziani erano in possesso di tecniche chirurgiche che permetteva loro di rimuovere cisti e tumori.
Alcuni dei 600 farmaci e delle 800 procedure sviluppate dei medici antichi (come ad esempio l’applicazione di una pressione diretta sui tagli della pelle) sono in uso ancora oggi.
Intorno al 3100 a.C. comincia il periodo di splendore della civiltà egizia, quando Narmer, il primo faraone, stabilisce la capitale a Memphis.
Come accade con la civiltà sumera e la scrittura cuneiforme, si conserva un gran numero di documenti su questa civiltà grazie all’uso della scrittura geroglifica.
Il primo trattato di chirurgia data alla prima epoca monarchica (2700 a.C.); è stato scritto da Imhotep, visir del faraone Djoser, sacerdote, astronomo, medico e primo architetto di cui si abbia notizia.
La sua fama di guaritore fu tale che venne deificato e considerato il dio egizio della medicina.
Altri famosi medici dell’Antico Impero (dal 2500 al 2100 a.C.) furono Sachmet, medico del faraone Nebkhau, o Nesmenau, una sorta di primario dell’epoca. Su uno degli stipiti all’entrata del tempio di Memphis si trova il bassorilievo più antico relativo a un intervento chirurgico: una circoncisione. Tra i vari papiri conservati se ne conoscono nove relativi a materie mediche; tra essi il più famoso e importante è quello denominato dal suo scopritore: Georg Ebers.
Il papiro Ebers

Affresco rappresentante una circoncisione, in una tomba di Saqqara, vicino a Menfi, Egitto
Il papiro Ebers, conservato all’Università di Lipsia, è considerato uno dei più antichi trattati di medicina conosciuti. La sua composizione è datata intorno all’anno 1550 a.C., ed è lungo circa 20 metri. Vi sono scritte ricette, una farmacopea e la descrizione di numerose malattie, nonché alcuni trattamenti cosmetici. Riguardo alla chirurgia, si fa menzione dei morsi di coccodrillo e delle ustioni. Raccomandava il drenaggio dei gonfiori, anche se avvisava che determinate patologie della pelle non dovevano essere toccate.

«Se incontri il grande gonfiore del Dio Xensus ad una estremità, considera quanto sia molto fastidiosa e che può produrre molto pus; si forma un qualcosa come il vento e provoca irritazione. Il gonfiore ti dice con voce forte: La piaga purulenta non è la più repulsiva tra tutte? Macchia la pelle e lascia dei segni. Tutte le membra arrivano ad assomigliarsi a quello che fu affetta per prima. Quindi si deve affermare: È il gonfiore del dio Xensus, non la toccare! »
Il papiro Edwin Smith
Il papiro Edwin Smith è un documento di soli 5 metri, meno conosciuto, datato 1600 a.C., ed è un manuale di chirurgia traumatica di sorprendente qualità per quell’epoca. Come esempio, ecco un’approssimazione diagnostica interessante, dopo un traumatismo cranio-encefalico:
«Se visiti un uomo con una ferita profonda nella testa devi toccarla, anche se il paziente trema fortemente. Chiedigli di alzare la testa e osserva se gli fa male aprendo la bocca e se il cuore batte debolmente. Osserva se presenta saliva vicino alla bocca e se gocciola o no, e se sanguina dalle narici o dalle orecchie, e se ha il collo rigido, o non riesce a muovere la testa di lato. »
Nella parte finale di questo manoscritto viene descritto in dettaglio come trattare una dislocazione della mandibola; le esaustive descrizioni anatomiche, la cui possibile origine sta nella tecnica dell’imbalsamazione, non saranno superate fino a molti secoli dopo.
Fonti:
http://terrarealtime.blogspot.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_chirurgia
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