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Tutta la storia dell’Uomo è costellata di simboli La scrittura stessa, prima di avvalersi delle lettere dell’alfabeto, è nata basandosi sui cosiddetti “ideogrammi”, ovvero immagini stilizzate che servivano a esprimere non tanto fonemi, quanto più concetti astratti o concreti. Basti pensare ai geroglifici egiziani: decifrarli significa riuscire a entrare nel modo di pensare che era proprio degli […]
Tutta la storia dell’Uomo è costellata di simboli La scrittura stessa, prima di avvalersi delle lettere dell’alfabeto, è nata basandosi sui cosiddetti “ideogrammi”, ovvero immagini stilizzate che servivano a esprimere non tanto fonemi, quanto più concetti astratti o concreti. Basti pensare ai geroglifici egiziani: decifrarli significa riuscire a entrare nel modo di pensare che era proprio degli […]
La Coppa: il Simbolo e i suoi Molteplici Significati
22 Settembre 2016 / By Lampur
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Tutta la storia dell’Uomo è costellata di simboli
La scrittura stessa, prima di avvalersi delle lettere dell’alfabeto, è nata basandosi sui cosiddetti “ideogrammi”, ovvero immagini stilizzate che servivano a esprimere non tanto fonemi, quanto più concetti astratti o concreti. Basti pensare ai geroglifici egiziani: decifrarli significa riuscire a entrare nel modo di pensare che era proprio degli uomini di quell’epoca, penetrare quindi in modo più onnicomprensivo la loro cultura.
Come potremmo definire il simbolo? Che cos’è con esattezza? Per mutuare un’espressione usata in un testo vedico, il simbolo è un cavallo: serve all’Uomo per arrivare più rapidamente alla meta. Con l’uso dei simboli, cioè, cerchiamo di spiegare in modo figurato realtà che sarebbe complesso esplicare altrimenti.
Appare curioso come i simboli si leghino alle varie culture e società umane, ma anche come alcuni appaiano assoluti, ovvero costanti (sebbene con significati leggermente diversi) in tutte le civiltà e in tutte le epoche storiche. Uno di questi simboli è la coppa, o il calice: un contenitore che simboleggia molte realtà filosofiche, o religiose, e che spesso usiamo anche nella nostra quotidianità senza riflettere fino in fondo sul suo significato.
La Coppa
Il termine “coppa” deriva dal tardo latino “cupa” (scritto spesso anche “cuppa”), che indicava un contenitore di liquidi, o anche la zona posteriore del cranio. La radice etimologica è molto più antica, si rintraccia anche nel greco, dove però indicava per lo più un vaso concavo. Quindi la coppa spesso coincide, nel suo valore simbolico, con un recipiente concavo, un vaso, un calice, o un calderone. I significati che essa assume sono i più svariati.
La coppa può avere valore in quanto contenitore, quindi per via del liquido contenuto al suo interno, che in molte mitologie è una sorta di elisir di lunga vita, una bevanda che dona l’immortalità. Nella mitologia celtica, ad esempio, si parla del calderone di Cerridwen, una dea che poteva preparare una pozione in grado di conferire saggezza in chi la beveva. Per i greci, gli dei bevevano in coppe l’ambrosia, il loro nettare e alimento capace di donare l’immortalità, qualora a cibarsene fosse una creatura umana. Achille fu immerso nell’ambrosia, eccezion fatta che per il suo tallone: per questo divenne un semidio.
La coppa, in quanto contenitore di liquidi, riporta poi a un altro significato simbolico, quello dell’abbondanza, della fertilità, e quindi del principio femminile. In tal senso si assimila a un altro emblema molto diffuso nelle civiltà classiche, la cornucopia. La coppa fa pensare alla donna anche per la sua forma: una V che allude al grembo materno, da cui nasce la vita.
Ancora, la coppa con il coperchio significa centro, cuore, sangue. Essa racchiude un principio divino e sacro, ed è da questo significato che si è elaborata con il tempo la complessa mitologia del Sacro Graal. Secondo l’accezione più comune (per quanto esistano molte altre letture e interpretazioni) il Graal era la coppa nella quale Cristo condivise il vino durante l’Ultima Cena, e in cui Giuseppe d’Arimatea conservò il sangue misto ad acqua sgorgato dal suo costato durante la crocifissione. Il Graal era un simbolo potentissimo, anch’esso capace di donare l’immortalità e di rendere divino l’uomo che attingesse ai suoi poteri. Il Graal riunisce il principio di regalità terrena e sovrannaturale; infatti nelle civiltà germaniche la coppa era uno dei simboli della sovranità del Re.
La Coppa come Simbolo Sportivo
Nel corso dei secoli alla “coppa” sono stati attribuiti questi e molti altri significati, ed è quindi stata assunta come simbolo di svariate realtà. C’è un campo in cui il suo impiego è molto diffuso e dove il suo significato per certi versi ci appare ancora misterioso, ed è l’ambito sportivo. In molte discipline, al vincitore di una competizione viene, infatti, consegnata una coppa, in oro o in argento, spesso preziosamente decorata e molto curata dal punto di vista del design e dell’estetica. Ma perché si fa questo? In realtà, il vero motivo si perde nei meandri delle molteplici letture simboliche del simbolo della coppa: noi possiamo solo avanzare delle ipotesi.
L’uso di dare una coppa al vincitore di una gara è relativamente recente. Nelle competizioni antiche, pensiamo alle prime edizioni delle Olimpiadi nell’Antica Grecia, a chi vinceva veniva dato un premio in denaro, o un serto di alloro o di ulivo. In alcuni casi venivano consegnate delle anfore piene di olio o vino, ma era comunque un compenso pecuniario. La coppa appare solo a cavallo tra il Diciottesimo e Diciannovesimo secolo, e in genere come premio di competizioni a squadre, e non di concorrenti singoli, ai quali più spesso va una medaglia o una targa.
Pare che l’uso di donare una coppa in ambito sportivo debba attribuirsi a John Wesley (1703-1781). Wesley fu il teologo che fondò la Chiesa Metodista. Tra i rituali da lui messi a punto, ve ne era uno che potrebbe superficialmente ricordare l’Eucarestia della Chiesa cattolica, e che era chiamato “love feast”, termine che potremmo tradurre con l’espressione “il banchetto dell’amore”. Tutti i membri della comunità si ritrovavano insieme per condividere un pasto frugale. La particolarità stava nel fatto che tutti bevevano dalla medesima coppa che aveva una forma peculiare. Infatti era dotata di due manici, di modo che potesse essere passata di mano in mano. Questa coppa era detta “loving cup” e potrebbe verosimilmente essere all’origine dei trofei sportivi. Come dicevamo, le coppe sportive vengono date ai vincitori di una competizione di squadra, dunque possono essere passate di mano in mano tra i vari componenti del team, in una condivisione della vittoria raggiunta grazie a uno sforzo comune.
Alla loving cup si ricollega anche la ox-eye cup, un tipo di calice usato ad Oxford e in altri college inglesi a partire dai primi decenni del Novecento. In essa, dunque, si trova espresso il senso della condivisione e della fratellanza; un ulteriore significato aggiunto alle molteplici stratificazioni che un oggetto tanto semplice come la coppa porta con sé.
Fonti:
- http://www.etimo.it/?term=coppa
- http://www.esolibri.it/testi/evola/Rivista%20IL%20REAZIONARIO%20Il%20simbolismo%20della%20coppa%20ed%20il%20Santo%20Graal.PDF
- http://www.acam.it/la-spada-e-la-coppa-simbologia/
- https://isimbolinellacomunicazione.wordpress.com/tag/coppa/
- http://itotd.com/articles/416/origin-of-the-trophy-cup/
- https://www.quora.com/Why-are-sport-trophies-shaped-like-cups
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